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Dichiarazione di Giuseppe FIORONI

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Villa San Giovanni in Tuscia (VT) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE))  - Deputato (Gruppo: PD) 


 

D'Alema sbaglia, dà giudizi da vecchio Pci. - Intervista

  • (26 maggio 2008) - fonte: Corriere della Sera - Monica Guerzoni - inserita il 26 maggio 2008 da 31

    Onorevole Giuseppe Fioroni, ha saputo del seminario di Italianieuropei?
    «E’ sicuramente lodevole l’iniziativa di Massimo D’Alema di riflettere sul ruolo della religione nella vita democratica dei nostri Paesi».
    Lei, che rappresenta la maggioranza dei cattolici democratici del Pd, trova "lodevole" anche la denuncia di un patto tra la destra e la Chiesa?
    «Chi dice questo vive in un altro mondo, o vuole buttarla in caciara o non ha capito la mutazione genetica di Berlusconi. Vorrei non sfuggisse a nessuno che il leader del Pdl si è alleato con la Lega, un partito che allontana dai valori fondamentali della tradizione cattolica. Nel Pdl il cristianesimo sembra sempre più essere considerato come una ideologia da cui prendere qualche aspetto da affidare ad atei devoti».
    Lei non vede alleanze tra la destra e la Chiesa, quindi.
    «Ripeto, trovo singolare parlare di un simile patto proprio nel momento in cui la destra diventa una formazione politica conservatrice connessa ai poteri forti e dove, dalle candidature parlamentari alle scelte di governo, la tradizione dei cattolici impegnati in politica è fortemente penalizzata».
    Ne è sicuro?
    «Formigoni e Pisanu sono rimasti fuori dal governo, giusto? Più che un patto di potere tra Chiesa italiana e destra c’è stata l’adozione del cosiddetto metodo dell’allodolismo, Berlusconi ha ridotto la presenza dei cattolici ma ha scelto qua e là qualche elemento valoriale da offrire al cittadino come specchietti per allodole».
    Teme anche lei che il riferimento alla tentazione "demoniaca" del potere possa suonare come un attacco a Papa Ratzinger?
    «Spero di no, sono certo di no. Dirlo alla Chiesa di oggi sarebbe veramente una balla spaziale. Sono passati molti decenni dalle contrapposizioni, dagli scontri e dalle paure che hanno ossessionato un’epoca della storia politica italiana. Affermare questo oggi non si può, è anacronistico e non corrispondente al vero. Si può anche avere una grande attitudine a salire sul pulpito e a fare le prediche, ma l’idea di una Chiesa come struttura di potere, che organizza e indirizza il consenso e partecipa a patti politici, è una visione datata che sa tanto di contrapposizione tra il Pci e i Comitati di Gedda».
    E l’affermazione che la tentazione del potere sia stata causa di misfatti?
    «Se il potere è fine a se stesso e agli interessi particolari fa male chi lo interpreta così, se l’esercizio dei potere ha invece come finalità la realizzazione del bene comune è uno strumento indispensabile. Non a caso il santo padre Benedetto XVI non fa che ricordarci l’importanza dell’educare le nuove generazioni al rispetto dell’altro. Tutto questo è perfettamente condivisibile e non ha nulla a che vedere con tentazioni di potere».
    La questione laici cattolici tornerà ad agitare il Pd?
    «Su una cosa dobbiamo intenderci, con D’Alema. La sfida del Pd è una sintesi avanzata tra cattolici e laici, che possa portare a un sentire comune ed essere rispettosa anche dei valori e principi cristiani. Tutto serve all’Italia e al Pd meno che una riproposizione di steccati, il che è l’esatto contrario della nostra scommessa riformatrice. L’unico modo per intercettare il voto cattolico è evitare di ricreare per l’ennesima volta una questione cattolica o vaticana».
    L’analisi dalemiana del voto, insomma, non la convince.
    «I dati dimostrano che l’elettorato cattolico si è espresso con pluralità di scelte, la percentuale di cattolici praticanti che ha votato per noi è la stessa delle precedenti consultazioni e invece si è ridotto il voto al Pd dei cattolici non praticanti e dei non credenti. Non c’è un voto cattolico organizzato, sarebbe grave e ridicolo pensare che l’essere portatori di valori e principi in una democrazia matura sia una limitazione della laicità».

    Fonte: Corriere della Sera - Monica Guerzoni | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, chiesa, papa, cattolici, D'Alema | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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