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Dichiarazione di Franco FRIGO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: L' Ulivo)  - Consigliere Provincia Padova (Lista di elezione: DL) 


 

«Consulenze, sono saltati tutti i controlli» - Intervista

  • (17 giugno 2008) - fonte: Il Gazzettino - Giuseppe Pietrobelli - inserita il 18 giugno 2008 da 31

    La denuncia di Franco Frigo (Pd veneto): «Il quadro emerso non è nemmeno completo. Tanti i doppioni e gli incarichi inutili»

    Venezia - Nessuno controlla come viene speso il denaro pubblico impiegato per le consulenze.
    L'Ente pubblico paga, ma non c'è più un'attività di verifica a valle sulla qualità della prestazione fornita e addirittura sul fatto che all'incarico concordato segua l'espletameto del compito.
    Non poteva non suscitare polemiche la decisione del ministro Renato Brunetta di rendere pubbliche tutte le consulenze pagate dalla Stato e dagli enti pubblici, oltre 200 mila nel 2006.
    Le reazioni non si sono fatto attendere perchè l'iniziativa di Brunetta ha posto un problema di spesa pubblica, ma anche di efficienza del sistema amministrativo.
    Una denuncia molto grave viene da Franco Frigo , esponente di punta della minoranza di centrosinistra in consiglio regionale a Venezia.
    Ingegnere, da sempre attento ai temi infrastrutturali, Frigo fu anche presidente della Regione Veneto e presidente della Provincia di Padova.
    L'elenco offre uno spaccato impressionante di cifre e di nomi. Siamo a 12 milioni e mezzo di euro per la Regione Veneto. Si aspettava un ammontare del genere? «Ma non è tutto. Per verificare l'esatto valore delle consulenze esterne bisognerebbe calcolare anche le consulenze assegnate dalle società partecipate o dalle strutture sanitarie. Sono numerose e non rientrano in questo elenco. E spesso sono dei doppioni».
    In che senso?
    «Ogni azienda sanitaria nomina propri consulenti, ad esempio, per l'informatica. Mi chiedo che bisogno ci sia, in molti casi, visto che poi i sistemi informatici che verranno adottati saranno uguali».
    Sostiene che vi siano consulenze inutili?
    «Di fatto è così. Servirebbe una maggiore sinergia tra enti, magari sotto la regìa regionale. Penso alle Ulss, ma anche al settore infrastrutturale o all'ambiente».
    Ma la Regione Veneto sarebbe in grado di assolvere a quei compiti?
    «In effetti, per apparire i più bravi d'Italia in materia di spese, gli organici sono sottodimensionati.
    Ma poi l'effetto è quello di dover ricorrere a consulenti per svolgere determinate attività. Che costano».
    Esistono riscontri su quanto si spende?
    «C'è il bilancio di previsione, ma spesso la verifica finisce lì».
    Non c'è un controllo a valle da parte di qualche organismo?
    «Non c'è alcun organo di controllo che subordini il pagamento della consulenza alla consegna di un prodotto o all'effettuazione della prestazione.
    Ci sono casi in cui i consulenti sono pagati, ma non fanno nulla, non consegnano il prodotto del loro lavoro».
    È mai esistito?«Un tempo c'era il commissario di governo che aveva questo compito».
    Adesso?«Rimane solo l'ipotetico controllo, a posteriori, della Corte dei Conti».
    Ma l'autorità politica potrebbe pensare a qualche correttivo su una materia così delicata che riguarda i costi della macchina pubblica e l'efficienza dei servizi.
    «Altre regioni hanno battuto la strada degli Osservatori della Spesa istituiti dai consigli regionali.
    Una struttura diversa potrebbe così occuparsi di quanto spende, ad esempio, la Giunta regionale. Ci sarebbe una separazione del personale tra consiglio e giunta».
    Perchè il Veneto non lo fa?
    «Perchè è l'ultima regione a non avere ancora approvato il proprio Statuto, visto che la penultima, ovvero la Lombardia, lo ha fatto lo scorso mese. Ma ci è preclusa anche un'altra strada».
    Quale?
    «Quella delle commissioni d'inchiesta che adesso possono essere istituite solo con una maggioranza qualificata.
    Nella bozza del nuovo Statuto è invece prevista una maggioranza semplice.
    Il che significa che anche una forza di minoranza, trovando un accordo con una sola componente della maggioranza, potrebbe riuscire ad ottenere una commissione d'inchiesta.
    Ed è questo lo strumento adatto per approfondire, naturalmente a campione, il tema delle spese e delle consulenze».
    Non è solo la minoranza a concordare su queste osservazioni. Il presidente della Commissione Statuto, Francesco Piccolo, ex Udc, poi fondatore del Movimento Popolare Veneto, ammette: «In consiglio regionale è l'ufficio di presidenza - che rappresenta tutte le forze politiche - ad autorizzare di volta in volta le consulenze.
    Ma non c'è poi un organismo "terzo" o di natura tecnica che faccia le verifiche». È per questo che giace la proposta dell'Osservatorio della Spesa.
    «Lo introdurremo quando verrà approvato lo Statuto, mentre gli aspetti pratici saranno demandati al regolamento. - allarga le braccia il presidente Piccolo - Ormai lo Statuto è pronto al 95 per cento, ma serve una decisione politica, che speriamo venga presa al più presto. Per questo abbiamo inviato una lettera alla minoranza, chiedendo di fare in fretta».

    Fonte: Il Gazzettino - Giuseppe Pietrobelli | vai alla pagina
    Argomenti: malapolitica, soldi pubblici, commissione d'inchiesta, veneto, bilancio regionale, regione veneto, sprechi, consiglio regionale, giunta regionale, ministro P.A. | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 18 giugno 2008 da 31
    Magra consolazione, ma perlomeno Internet comincia a far vedere (letteralmente), le sue enormi possibilità. E da quanto dichiarato dal Ministro Brunetta, siamo appena agli inizi. La trasparenza è sempre bene accetta. Da qualsiasi parte arrivi.

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