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Dichiarazione di Anna FINOCCHIARO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Consigliere Regione Sicilia (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

«Il Sud metafora del Paese» - INTERVISTA

  • (21 settembre 2008) - fonte: l'Unità - Natalia Lombardo | partitodemocratico.it - inserita il 21 settembre 2008 da 31

    «Questo paese cade a pezzi», commenta amara Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, dopo aver partecipato alla Festa democratica a Napoli. Per lei «i mali del Sud sono la tragica metafora di quelli italiani», ma teme che «si rimuova il problema.

    «Ci sono difficoltà vere che non vengono rappresentate come tali e, secondo me, neanche affrontate così. Non voglio essere catastrofista, ho il dovere della speranza, ma prima devo capire com´è ridotto il Paese, non posso far finta di non vedere quello che succede».

    Il Viminale invierà nel casertano 400 poliziotti «qualificati». Crede che sia la risposta giusta?

    «È una primissima risposta. Come gruppo del Pd al Senato abbiamo chiesto che il ministro dell´Interno venga a riferire dell´accaduto. Maroni verrà mercoledì mattina a Palazzo Madama».

    Cosa chiederete al ministro?

    «Qui non si tratta solo di ordine pubblico: lo sappiamo che 400 uomini servono per l´emergenza, ma chiederemo al governo quali altre iniziative adotterà. Un piano per la sicurezza nel casertano c´era, ma non credo sia stato attuato, lo chiederemo al ministro. La situazione va affrontata con grande serietà e a fondo».

    Non crede che si affronti così?

    «Mah, ho avvertito una certa volontà di rimozione nell´opinione pubblica e nei media, dai tg alla carta stampata. Lo diceva qui a Napoli Rosy Bindi: siccome sono neri, c´è la camorra, si pensa che il Sud sia "altro da me"»

    Una parte d´Italia data per persa?

    «Il Volturno rischia di essere la tragica metafora dei mali del Mezzogiorno, dove si incrociano lo sfruttamento del lavoro, l´immigrazione clandestina, la camorra, un nuovo assetto dei poteri criminali, una disoccupazione impressionante. Ma i problemi che ha il Sud li ha l´Italia».

    Ci sono i militari davanti alle ambasciate: il decreto sicurezza del governo è solo di facciata?

    «L´abbiamo detto che non avrebbe funzionato. Chiederemo quali sono gli indici di criminalità. Io parlo per la mia città, Catania, dove il disagio sociale cresce a livelli spaventosi, dalla crisi economica alla presenza mafiosa».

    Su Catania si apre una parentesi...

    «Ecco, io voglio evitare che il Mezzogiorno diventi una parentesi a sé».

    Berlusconi sulla strage non ha detto nulla. Che ne pensa?

    «Non ha detto niente, aspettiamo che faccia. Non vorrei fosse l´effetto di quella rimozione... Non credo che tutti gli africani uccisi fossero il bersaglio del clan. In Sicilia, a Gela, per uccidere uno la mafia faceva una strage. Probabilmente la vita di un nero, però, conta meno di niente».

    Secondo gli investigatori il razzismo non c´entra, la stage è dovuta alla difesa del territorio da parte dei Casalesi.

    «Non dubito di questo, né delle indagini, ma non vorrei che la rimozione avvenisse perché erano africani».

    Nella rivolta degli immigrati è sbottata la rabbia per la loro condizione di vita.

    «La vita di un immigrato clandestino è durissima in Italia, si pensi all´indiano morto di stenti mentre lavorava. O al traffico di esseri umani: siamo diventati molto bravi a sfruttarli nella raccolta del pomodorino, a farli prostituire sulle strade o a farne crepare la metà nel canale di Sicilia... O qualcuno pensa che gli sbarchi di immigrati in Sicilia avvengano senza che la mafia dica una parola? Insomma, si deve scendere nell´inferno e guardare con gli occhi aperti».

    Quali sono le proposte?

    «Ce ne sono tante per restituire la presenza della legalità in quel luogo. È un lavoro complesso: dove non c´è lo Stato la camorra cresce, non c´è legalità, ci sono meno diritti. E non c´è sviluppo».

    La società civile si sta muovendo in difesa della legalità. Colma il vuoto dello Stato?

    «Si muovono associazioni laiche e cattoliche. Ho apprezzato la visita e le parole del vescovo di Caserta, quando dice che questo deve diventare un caso nazionale, che la sintesi di quei mali che affliggono l´Italia vada affrontata nel Mezzogiorno, se vogliamo salvare il Paese. Oppure possiamo decidere di amputare il Sud, ma non è certo questo che vogliamo».

    Non basta ripulire Napoli, quindi?

    «Non basta, anche se non è un´operazione semplice, ma ci vorrà un´azione che vada oltre la superfice. Ci dev´essere lo Stato, ma anche la politica deve credere che il Mezzogiorno sia un valore sul quale investire. E per il Pd, se vuole rientrare in sintonia con il Paese, il Sud dev´essere una priorità».

    Fonte: l'Unità - Natalia Lombardo | partitodemocratico.it | vai alla pagina

    Argomenti: immigrati, napoli, camorra, sud, pd, questione meridionale, clandestini, senatrici, diritti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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