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Dichiarazione di Massimo D'ALEMA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Lasciamo stare Putin. Ma il premier è un'anomalia.

  • (30 settembre 2008) - fonte: Corriere della Sera - Alessandro Trocino - inserita il 30 settembre 2008 da 31

    «Lasciamo stare Putin. Una volta dissi che c'era il rischio di una deriva sudamericana e dovetti chiedere scusa a tutti gli ambasciatori del Sud America. Però non c'è dubbio che da noi c'è una concentrazione di poteri politico-finanziari e mediatici in una sola persona e che viviamo in una situazione di grave anomalia del sistema democratico». Massimo D'Alema non usa i toni e le parole usate da Walter Veltroni nell'intervista al Corriere — nella quale il segretario denunciava i rischi di autoritarismo nel Paese — ma non si contrappone al suo eterno rivale. Anzi, spiega che sarà in piazza nella manifestazione del 25 ottobre e che darà il suo contributo nel partito.

    Già in mattinata i due leader si erano incontrati per un faccia a faccia di un'ora e mezza. A Firenze Massimo D'Alema aveva spiegato di essere pronto a «dare una mano» al Pd. Il che non vuol dire puntare a un incarico, come spiega in serata, a «Otto e mezzo», su La7: «Ho precisato infinite volte che non voglio avere cariche. Non ce n'è bisogno, abbiamo deciso di affidare i compiti esecutivi a una generazione più giovane». Un suo contributo arriverà dalla Fondazione Italianieuropei, già sospettata di essere una potenziale corrente: «Potrà dare un contributo di qualità alla conferenza programmatica del Pd». Di cui si occuperà la Direzione del Pd venerdì prossimo. Per il resto nessun mistero: «Con Veltroni ci vediamo spessissimo, siamo nello stesso partito». A «Otto e mezzo» D'Alema chiarisce le sue posizioni. A cominciare dall'anticipazione del libro di Bruno Vespa che sembrava legittimare un'ascesa di Berlusconi al Colle: «Un'intervista fatta dopo le elezioni, nella quale spiegavo che siamo in un presidenzialismo di fatto e che allora tanto valeva farlo in Bicamerale il presidenzialismo, ma con regole e contrappesi. Io non sono favorevole al presidenzialismo, come è noto. E Berlusconi non l'ho candidato da nessuna parte: ho detto solo che tutti possono candidarsi». Vespa poco dopo commenta: «Sono d'accordo con l'onorevole D'Alema nel denunciare l'uso strumentale delle sue dichiarazioni».

    Considerato, di recente, meno antiberlusconiano di Veltroni, D'Alema critica fortemente la riforma Gelmini che «indebolisce la scuola elementare, il settore che funziona meglio. Così torneremo all'Ottocento, al Medioevo». Della riforma salva solo il voto in condotta: «C'è bisogno di severità, ma non con i bambini di sei anni». Quanto al federalismo fiscale «per ora è fiction, una proposta vaga. Nei fatti, con l'abolizione dell'Ici, il sistema fiscale è più centralista ora di sei mesi fa». Ai successi del governo Berlusconi e al consenso che sembra circondarlo, concede poco: «I rifiuti di Napoli? Siti e poteri speciali erano già stati individuati dal governo Prodi. A noi è mancato il tempo, loro hanno solo completato il nostro lavoro. Se gli italiani sono con Berlusconi, mi spiace per loro, cambieranno idea». Gli auguri per i suoi 72 anni non li nega: «Ma spero che il governo duri il meno possibile». Detto questo, D'Alema sarà in piazza il 25 ottobre ma non l'11, all'evento organizzato da Antonio Di Pietro: «Io vado alle manifestazioni del Pd. Di Pietro forse ha bisogno di tenersi in allenamento e partecipa a una pluralità di manifestazioni». Nessuna concessione all'alleato neanche sul referendum promosso contro il Lodo Alfano: «Vedo che la magistratura ha fatto ricorso alla Corte costituzionale. Credo che sia del tutto ragionevole aspettare che la Consulta si pronunci prima di lanciare referendum».

    Fonte: Corriere della Sera - Alessandro Trocino | vai alla pagina
    Argomenti: Berlusconi, scuola, veltroni, manifestazione, televisioni, pd, D'Alema, governo prodi | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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