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Dichiarazione di Michele MOGNATO

Alla data della dichiarazione: Assessore  Comune Venezia (VE) (Partito: DS) 


 

Venezia. Tagli da 7 milioni di euro. «In attesa dei fondi della Legge speciale, più volte promessi, ma ancora mai consegnati».

  • (30 maggio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Paolo Navarro Dina - inserita il 30 maggio 2009 da 31

    Di frasi ad effetto ce ne sono tante: "raschiato il fondo del barile" oppure "lacrime & sangue" fino agli eufemismi "manovra contenutiva". Insomma, detto fatto ecco i tagli di bilancio, voce per voce, previsti dal Comune per "stringere la cinghia" in tempi difficili.
    E la "patata bollente" è toccata all’assessore al Bilancio, Michele Mognato, che tra mediazioni, trattative e indagini, ieri pomeriggio ha presentato durante una riunione di giunta a Ca’ Farsetti la proposta di "riepilogo per direzione" dei tagli in bilancio che consentiranno a Ca’ Farsetti di "galleggiare" tra i flutti dell’economia mondiale in difficoltà.
    E come si suole dire ce n’è per tutti. Tutte le branche dell’amministrazione comunale hanno subìto sforbiciate più o meno pesanti. Complessivamente il taglio si aggira sui sette milioni di euro.

    «Si tratta di una manovra - sottolinea Mognato - condivisa dalla giunta e che ora dovrà seguire il suo iter, prima in commissione consiliare e poi in consiglio comunale per trasformarsi in delibera operativa. In tutti i settori, secondo le possibilità e in modo da non inficiare l’attività del singole direzioni operative, è stato operato un taglio drastico ma non "mortale". É ovvio che si è cercato di salvaguardare i settori primari, ma anche in questi casi si è reso necessario procedere per voci a tagli non indiscriminati». Insomma la fatidica "quadratura del cerchio".

    Così le sforbiciate maggiori sono per il Gabinetto del Sindaco, in particolare le indennità alla giunta comunale (meno 57 mila euro); ai servizi di comunicazione. Tagli anche per il vestiario dei Vigili urbani (meno 270 mila euro). Altre sforbiciate hanno riguardato in particolare la Direzione Finanza (meno 1 milioni 900 mila euro), l’Avvocatura Civica (meno 50 mila), i servizi di Economato (meno 275 mila); gli Affari istituzionali (attività di consiglio comunale compreso) per 80 mila euro; al Patrimonio (meno 60 mila). A risentirne pesantemente anche la Direzione attività culturali: Cultura e spettacolo (meno 60 mila euro), mentre solo il Centro culturale Candiani è costretto ad una cura dimagrante di 70 mila euro nei fondi delle proprie attività.

    E se anche è stato fatto di tutto per salvaguardare l’intervento sociale (infanzia e adolescenza, adulti, piani di zona per anziani, immigrazione, welfare), l’intero settore delle Politiche alla cittadinanza subisce un taglio di 1 milione di euro circa. Meno tagli al settore Politiche educative (scuole d’infanzia, asili nido, refezioni scolastiche, servizi e trasporti); qui la scure di Ca’ Farsetti si "ferma" ai 580 mila euro.
    A picco, il settore Turismo. I tagli si aggirano sui 154 mila euro e si abbattono in particolare sulle manifestazioni legate alla salvaguardia della città d’acqua e di terraferma.
    Non va bene nemmeno al settore Protezione civile (lotta allo smog, verde e rifiuti) con meno 759 mila euro. Tagli anche alle Municipalità per complessivi 810 mila euro.

    «Una situazione di cui siamo consci - conclude Mognato - dovuta non solo al calo del budget ottenuto con i proventi del Casinò sensibilmente ridotti rispetto ai 107 milioni dell’anno scorso, ma anche alla mancanza di trasferimenti dallo Stato basti pensare che siamo ancora in attesa dei fondi della Legge speciale, più volte promessi, ma ancora mai consegnati».
    Fonte: Il Gazzettino - Paolo Navarro Dina | vai alla pagina

    Argomenti: tagli, bilancio comunale, legge speciale per Venezia, comune di Venezia, casinò | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 30 maggio 2009 da 31
    Non è mai facile tagliare ed è ancor più doloroso farlo per il proprio territorio. La faccenda diventa più pesante se si pensa ai fondi che pur spetterebbero, ma chissà dove sono andati. Forse fanno parte di quei 7 miliardi FERMI per un Ponte sullo Stretto che nessuno vuole, siciliani in primis, ma che serve ad accontentare manie di grandezza di un premier e di un governo privo di un piano per l'economia? (Non che manchi solo questo. Non vi è un piano energetico, né per l'industria o il commercio. E si potrebbe continuare...!)

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