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Dichiarazione di Leonardo RAITO

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Rovigo (Partito: PD) 


 

Sulle proteste sono dalla parte degli studenti

  • (25 novembre 2010) - fonte: Nota stampa - inserita il 25 novembre 2010 da 812
    Sono dalla parte degli studenti, hanno il diritto di manifestare, di protestare, perché il governo li ignora, la grande politica nazionale li usa e getta a piacimento, nessuno li interpella sul loro futuro. L’università è oggi il completamento naturale del percorso di studio dei giovani italiani, giovani finiti nel frullatore continuo di riforme e controriforme e oggi buttati in pasto a un mercato sforna-lauree di tutti i tipi: lauree triennali, magistrali, a ciclo unico; crediti, controcrediti. Un sistema di borse di studio vergognoso che il governo si propone, ulteriormente, di tagliare per il 90%. Non parliamo poi di chi vorrebbe accedere alla carriera accademica. Master, dottorati, borse post dottorato, assegni di ricerca, una giungla selvaggia che crea un apparato fatto di docenti precari a vita, ricercatori sfruttati e sottopagati. C’è poi la questione della difficile comunicazione, la poca chiarezza sugli obiettivi strategici del decreto di riforma, un decreto che non si capisce bene, così come tutto quanto ha fatto la Gelmini negli ultimi anni, dove vuole andare a parare, che sistema universitario si propone. Sono stanchi, quei ragazzi scesi in piazza, di sentirsi dire che la riforma porterà negli atenei il merito: come, ci si deve chiedere? Chi vigilerà? Gli stessi baroni che controllano i concorsi oggi? Ministri compiacenti, capipartito? Merito significa borse di studio legate ai redditi? Ovvio che questo governo moribondo non si aspettasse una protesta simile. Fosse stato davvero vicino alla gente, avrebbe previsto l’ondata di malcontento. Ma, a prescindere da che ne dica il presidente del consiglio, giunto ormai al vertice più basso della sua parabola (e speriamo, per il bene dell’Italia, che il centrodestra possa trovare presto un leader nuovo e più credibile), prigioniero di sondaggi istrionici, la maggioranza sfilacciata ormai ha segnato il passo. E non resta che la strada delle dimissioni e del voto. Fortuna vuole che il movimento di piazza dimostri la rinascita di un senso civico profondo. E quel senso civico nasce proprio dai giovani studenti che non hanno perso il senso delle cose. Sono aggiornati, informati, intelligenti. Spesso molto più di quanto pensano i ministri. Su questa riforma la Gelmini ha perso e perderà sempre. Se dovesse ritirare il decreto, non le resterebbe che la strada, sacrosanta, delle dimissioni. Sono certo che nessuno, in Italia e nel mondo, ne sentirebbe la mancanza.
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