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Dichiarazione di Alfredo MANTOVANO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Sottosegretario  Interni (Partito: PdL) 


 

Estendere alle manifestazioni pubbliche, con tutti gli adattamenti del caso, un istituto che sta dando ottima prova di sé per le manifestazioni sportive: il cosiddetto daspo

  • (19 dicembre 2010) - fonte: www.guidasicilia.it - inserita il 21 dicembre 2010 da 100

    "Al di là dei doverosi accertamenti disposti dal ministro della Giustizia - ha spiegato Mantovano - sulla puntale applicazione delle norme in vigore, le decisioni dell'autorità giudiziaria sugli scontri di martedì inducono a una riflessione di sistema.

    I giudici di Roma hanno convalidato gli arresti, e con ciò hanno riconosciuto la correttezza dell'operato delle forze di polizia e, allo stato, la responsabilità degli arrestati per i reati loro contestati. Dunque, non è in discussione che, salvi gli accertamenti successivi, a carico dei 23 fermati esistono i gravi indizi di colpevolezza".

    "Rimettendoli in libertà, i giudici hanno negato l'esistenza delle esigenze cautelari - ha aggiunto - e su questo si è incentrato il dibattito. E' noto che le esigenze cautelari rispondono a un duplice criterio di prevenzione: nel processo, per la parte che chiama in causa il rischio di inquinamento della prova e il pericolo di fuga; fuori dal processo, per la parte riguardante il rischio di reiterazione dei reati. Per quest'ultimo aspetto, l'immediata liberazione degli arrestati crea un deficit di prevenzione".

    "Dire questo - ha aggiunto - non significa invadere le autonome valutazioni della magistratura; significa porsi il problema di come evitare che gli scarcerati tornino a usare violenza alla prossima manifestazione, e, più in generale, che altri, prendendo spunto dal tratto giudiziario permissivo, siano indotti a fare altrettanto. Una parte della magistratura è responsabile di questo deficit e viene avallata politicamente dall'Anm: ma il problema in sé resta in piedi, ed è grosso come una casa".

    "Una ipotesi di lavoro per colmare questa obiettiva lacuna - ha sottolineato ancora il sottosegretario all'Interno - è quella di estendere alle manifestazioni pubbliche, con tutti gli adattamenti del caso, un istituto che sta dando ottima prova di sé per le manifestazioni sportive: il cosiddetto daspo.

    La sua applicazione nel corso degli anni ha permesso di ridurre fortemente l'ingresso negli stadi di centinaia di violenti, e quindi di circoscrivere, come attestano i dati, gli incidenti in occasione delle gare".

    "L'estensione del Daspo alle manifestazioni di piazza - ha concluso - permette da un lato di contare su uno strumento in più sul piano della prevenzione quando il processo si è risolto in una presa in giro; quindi di avere un di più sul piano della repressione, allorché si accerti il daspo è stato violato; in generale, permette di conoscere preventivamente, e non sulla base di mere informative, i soggetti da tenere distanti dalla piazza, nell'interesse stesso dei manifestanti con intenzioni pacifiche".

    Fonte: www.guidasicilia.it | vai alla pagina

    Argomenti: università, studenti, ordine pubblico, proteste, ANM, manifestazioni, daspo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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