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Dichiarazione di Davide GARIGLIO

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: PD) 


 

Tra la Fiat e gli appalti pubblici - l'unico confronto tra candidati

  • (24 febbraio 2011) - fonte: http://torino.repubblica.it/ - inserita il 25 febbraio 2011 da 12104
    Il primo e unico confronto tra i cinque concorrenti per le primarie del centrosinistra di domenica si è svolto ieri sera nell’aula magna dell’istituto tecnico “Avogadro” stipata da sostenitori e semplici cittadini. Applausi per tutti all’inizio, per i due principali sfidanti, Piero Fassino e Davide Gariglio, e per gli altri tre concorrenti, Michele Curto, Gianguido Passoni e Silvio Viale, che sono apparsi più disinvolti nelle risposte alle sollecitazioni dei tre giornalisti-moderatori. Fino a strappare un sorriso alla platea (e anche a Fassino) quando Viale rivolto a Curto gli ha detto: "Per te la città è una grande comunità terapeutica". Tutti gli elettori torinesi e non solo quelli di centrosinistra possono votare alle primarie, anche quelli di centrodestra? Viale: "La risposta è semplice e veloce. No. Tutti i cittadini hanno diritto a votare, ma non in qualsiasi primarie. Dovreb¬bero essere i partiti del centro¬destra ad organizzare un loro appuntamento vero per sce¬gliere il loro candidato". Curto: "Queste primarie rappresentano la sfida di allargare la base, di avere un consenso più amplio perché si permette ai sedicenni e agli immigrati regola¬ri di dire la loro e perché si dà la possibilità ad uno come me che non proviene dai partiti e che ha 30 anni di partecipare". Passoni: "No perché alle primarie vota chi crede nel programma del centrosinistra, chi si sente di centrosinistra e chi riconosce il percorso che ha fatto in questi anni la città. Un percorso che si arricchisce di partecipazione, attraverso la raccolta firme". Fassino: "Tutti hanno diritto perché le primarie sono un'esperienza di democrazia diretta. I cittadini sono chiamati a scegliere, non deve scandalizzare, naturalmente ci rivolgia¬mo a chi in buona fede e buona volontà e che si riconosce nel centrosinistra. E per isolare chi vuole sporcare il voto delle primarie è sufficiente portare più gente possibile al voto così chi tenterà di sporcare sarà marginalizzato". Gariglio: "Gli elettori non appartengono ai partiti. Quindi dobbiamo portare la maggior parte dei torinesi al voto domenica e a maggio. Lo scopo è quello di allargare il consenso del centrosinistra. Chiamiamo tutti a votare. Se 80 mila staranno in coda domenica sarà importante per il centrosinistra di Torino e per il centrosinistra nazionale un po' abbacchiata". E’ disponibile a fare il ticket con altri candidati in vista del voto di maggio? Curto: "Dal giorno dopo sono disponibile a lavorare con qual¬siasi persona seduta a questo ta¬volo, in ogni caso. Bisogna allar¬gare, fare rete". Passoni: "Non lo escluderei e nessuno sarebbe escluso a priori. Certo che avere come vice Fassino sarebbe molto interessante. Il problema è che non sono rappresentati tutti i partiti di centrosinistra non tutte le forze di coalizione hanno un loro candidato alle primarie, quindi alla definizione della squadra devono partecipare anche gli altri". Fassino: "Non ci sono avversari tra noi, siamo tutti del centrosinistra.. Se io sarò il sindaco chiederò agli altri 4 di cooperare con me, rispetto agli incarichi è troppo presto per dire se come vicesindaco o non so cosa. Se il candidato fosse un altro non avrei problemi a dare il mio sostegno". Gariglio: "Sosterrò chi vince e collaborerò senza incarichi o con incarichi. Sono pronto a mettermi a disposizione per il valore delle persone che sono qui con me stasera e perché hanno osato misurarsi. Non è solo una questione di competizione, ma di ideali e di cultura che ci unisce". Viale: "Chi vince dà l'impronta. Sugli assessori e sul resto si vedrà. Nel 2006 la Rosa nel Pugno aveva diritto ad un assessorato, non ci è arrivato. Non mi sono stracciato le vesti". Marchionne è un amico o un nemico? Passoni: "La logica amiconemico non è quella giusta per definire i rapporti tra legittimi interessi imprenditoriali e politica. Ma non si può accettare che un'impresa tenga sotto ricatto una città continuando a ridurre i diritti di chi lavora". Curto: "E’ un capace imprenditore, non è né amico né nemico ma non si può tollerare che continui a ricattare città alzando l’asticella". Fassino: "Marchionne è amministratore delegato di Fiat e fa il suo mestiere, noi facciamo il nostro, cioè garantire che l’azienda resti a Torino e in Italia. Se l’accordo non fosse passato saremmo qui a discutere della chiusura di Mirafiori. Non mi sfugge che quell’accordo è oneroso per i lavoratori e contiene forzature come l’assenza della Fiom dalla rappresentanza che è in contrasto con lo Statuto dei lavoratori. Ora siamo nelle condizioni di chiedere che Fiat rispetti i suoi impegni. Ma ci sono anche le responsabilità del governo, che non fa nulla mentre il presidente Obama gli ha dato tre milioni e mezzo di dollari per produrre auto pulite". Gariglio: "Marchionne risponde agli azionisti, non è un nemico ma neppure un amico. I suoi azionisti lo sono? E’ giusto chiederselo, visto che nel 2006 abbiamo investito molto denaro pubblico (70 milioni) per far restare la Grande Punto a Torino. E’ rimasta solo sei mesi, una cosa simile non deve più capitare. Governo deve fare la sua parte, ma con la Fiat occorrono trattative molto dure e serrate perché rispetti gli impegni e la produzione dell’auto e il settore automotive restino a Torino". Viale: "Basta illusioni. Ci hanno anche raccontato che la Honda sarebbe venuta a Torino e non è mai accaduto. A Torino non c’è più posto per nuove fab¬briche, dovrebbero andare nell’area tra Settimo e Chivasso, dove invece c’è il rischio di speculazioni edilizie". Se uno di voi diventerà sindaco eliminerà le gare pubbliche col massimo ribasso? Fassino: "La prima esigenza è riportare lavoro in una città dove la disoccupazione giovanile è di 3 punti più alta che nel resto del paese. Il massimo ribasso è un meccanismo negativo che va eliminato, come anche le regole che limitano l'accesso agli studi professionali e ai progettisti che non hanno già un certo fatturato, sbarrando così la strada a qualunque giovane". Gariglio: "Il massimo ribasso va eliminato ma bisogna incen¬tivare i lavori pubblici e fare in modo che ricadano il più possibile sul territorio, come dovrà avvenire per i lavori della Tav a partire da maggio. Con la metropolitana ci siamo riusciti, realizzando lavori imponenti senza incidenti seri". Viale: "Senza forti controlli del Comune ci può essere ma¬laffare anche senza il massimo ribasso". Curto: "Non dimentichiamo il ragazzo romeno morto in un tombino mentre lavorava in subappalto nell'acquedotto nè quello moldavo caduto da un'impalcatura e gettato sul ciglio di una strada per simulare un incidente. Sono figlio di un operaio ma credo che alla nostra generazione servano sia il pane sia le rose, il lavoro ma anche il rispetto e la dignità". Passoni: "Il massimo ribasso è negativo, ma la legge italiana lo incoraggia. Bisogna utilizza¬re tutti i mezzi per tenere insieme la migliore offerta economica con la qualità dei lavori, cosi come dei servizi alle persone quando la gara riguarda il mondo delle cooperative e del terzo settore". Secondo voi c'è bisogno di discontinuità con il passato? Curto: "E' la città' a essere in discontinuità. Siamo scesi al reddito del 1990, sono diminuiti i servizi per gli anziani, gli abitanti di Barriera di Milano credono di vivere peggio di dieci anni fa. E' eccessiva discontinuita' pensare che bisogna cambiare volto a quel quartiere?". Passoni: "Sono cambiati i bisogni, non abbiamo più di fronte le Olimpiadi, la crisi sociale è pesante e le risposte non sono sufficienti. La prossima giunta deve fermarsi, fotografare la città poi decidere. Serve nuovo piano regolatore, e' questa la discontinuita' che ci serve". Gariglio: "Credo che ci deba essere una forte continuità politica, ma non credo che si debba immaginare un Chiamparino ter. Oltre la continuità politica e' necessaria anche una discontinuità programmativa. Alcune cose sono venute bene, altre male". Fassino: "Il tema della discontinuità e continuità è un tema classico della politica ma astratto. Cosa significa andare a chiedere discontinuità. A maggio, quando andremo a chiedere ai torinesi di ridarci la fiducia, parleremo di discontinuità. Sarà il centrodestra ad invocare la discontinuità. Ogni sindaco ha il suo profilo, ogni sindaco ha la sua sfida e penso che dobbiamo essere orgogliosi delle precedenti amministrazioni e del lavoro di chiamparino. Bisogna governare facendo tesoro del passato e facendo anche scelte diverse, non in discontinuità, ma attraverso l'innovazione, non la rottura e la cesura".
    Fonte: http://torino.repubblica.it/ | vai alla pagina
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