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Dichiarazione di Ignazio Roberto Maria MARINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Dai missili al Terzo polo: così dove andiamo?» - INTERVISTA

  • (30 aprile 2011) - fonte: il Fatto Quotidiano - Chiara Paolin - inserita il 03 maggio 2011 da 31

    ll dottore dice che il malato è grave, e che la cura non e una pastiglia di moderazione.

    Senatore Marino, come sta l’Italia?

    Il Paese, di fatto, è in guerra. Ma non sappiamo ancora con quali modalità, perché il presidente del Consiglio non è venuto in Aula a spiegarcelo. Nel frattempo, la Lega minaccia e strepita annunciando una posizione contraria a quella del governo cui appartiene. Voglio solo ricordare che alla Camera i deputati leghisti sono 59: potrebbero fare la differenza.

    E la faranno?

    Non sfugge a nessuno il fatto che siamo davanti all’appuntamento con le amministrative e se alle roboanti dichiarazioni di Calderoli e colleghi dovesse poi seguire un placido silenzio, saremmo di fronte all’ennesimo episodio tattico di un partito che ha lasciato i temi cari al territorio per seguire i giochi di Roma. Insomma niente crisi di governo?

    Purtroppo temo di no.

    Ma se l’altro giorno l'opposizione fosse rimasta in aula a votare contro il decreto sullo sviluppo anziché marinare la seduta?

    ll Pd deve dimostrarsi rigoroso nella sua azione di contrasto, e certo quelle assenze non offrono l’immaginedi compattezza oggi necessaria per far capire agli elettori la nostra voglia di cambiamento.

    Sulle mozioni per la Libia il Pd sta lavorando bene?

    Dobbiamo assolutamente fare in modo che il Parlamento si esprima su un tema così importante. La mia posizione personale è contro l’attacco militare. Perché ho lavorato per anni al Veterans Hospital di Pittsburgh dove la guerra sono soldati senza un braccio, un occhio, e la vita rovinata dallo choc post traumatico. Nel nostro caso, andremmo a colpire inevitabilmente anche la popolazione civile, con conseguenze terrificanti.

    Come procedere allora?

    Diplomazia, aiuti umanitari, accordi di cooperazione. Non s’è mai visto un dittatore rimosso dall'aviazione.

    La sua posizione però è minoritaria, nel partito.

    Nei prossimi giorni sarò in giro per l 'Italia a sostenere le candidature di alcuni canditati. Gorizia, Torino, Milano. Ecco, Milano per esempio ha la fantastica opportunità di mettere alla guida una persona con cui condivido valori e progetti importanti.

    Anche se non è un Pd.

    Pisapia parla dei temi che mi interessano. I ritardi e gli sprechi sull’Expo, il mare di cemento che ha sostituito il millantato ‘orto globale', lo smog che tormenta i bambini, un sindaco uscente condannato dalla Corte dei Conti per una gestione scorretta delle risorse pubbliche. Queste cose interessano agli elettori, non le logiche di cordata. Le comunali devono diventare il test per le alleanze di domani.

    Quindi lei invita il Pd a guardare verso sinistra?

    Il Pd può essere il perno di un sistema che rimette al centro contenuti comuni: lavoro, sanità, scuola, diritti. Etica, perfino.

    Conosce già l’obiezione: col polo di centro arrivano più voti, e la vittoria. Con Sel e Idv forse no.

    Ma se l'Udc vuole il nucleare e il legittimo impedimento e il Pd è contrario, a che serve vincere? Se invece scegliessimo i nostri alleati naturali avremmo l’appoggio di un partito che oggi è davvero il più importante: quello di chi non vota più perché non ha un programma serio cui aderire. Facciamolo noi.

    Fonte: il Fatto Quotidiano - Chiara Paolin | vai alla pagina

    Argomenti: guerra, sinistra, nucleare, alleanze, udc, pd, expo, milano, Parlamento Italiano, Governo Berlusconi IV, Libia, leghisti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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