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Dichiarazione di Angelo BONELLI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Lazio (Lista di elezione: Verdi) 


 

«Il quorum è possibile ma manca l’informazione» - INTERVISTA

  • (07 giugno 2011) - fonte: Terra - Rossella Anitori - inserita il 07 giugno 2011 da 31

    «ll governo ha paura della consultazione».

    Acqua, nucleare e legittimo impedimento. Tra meno di una settimana i cittadini saranno chiamati alle urne per decidere il futuro del Paese.

    Che aria si respira in Italia?

    Il clima è senza dubbio positivo ma ancora oggi l’informazione è inadeguata. Il governo ha paura della consultazione popolare, della sua straordinaria portata di cambiamento e fa di tutto per ostacolarla. Quello del 12 è un referendum sul modello di società: da un lato ce chi è ancorato al passato, ai poteri forti, e propone una società basata sul rischio e la follia radioattiva; dall’altro c’è invece chi come noi, guarda a un futuro diverso fatto di fonti rinnovabili e risparmio energetico.
    In ballo non c’è solo il ritorno al nucleare ma anche la privatizzazione dell’acqua e il legittimo impedimento. Sono questioni che riguardano tutti i cittadini. In Italia in molti si sono dati da fare ma nonostante le iniziative di sensibilizzazione il messaggio non è arrivato ovunque. Circa il 30 per cento degli italiani non ha ben capito per cosa si voti né quando bisogna recarsi alle urne.

    Quali conseguenze potrebbe avere la vittoria dei sì ai referendum sulla vita del governo?

    Quello del 12 e 13 non è un referendum pro o contro Berlusconi. Vendola sostiene che la consultazione popolare darà il benservito al premier. Io la vedo diversamente, anche perché per vincere c'è bisogno di almeno sette milioni di voti che dovrebbero arrivare dal centrodestra. Se dovessimo trasformare il referendum in una battaglia del centrosinistra sarebbero poche le possibilità di raggiungere il quorum. L’esito delle votazioni riguarda il futuro dl tutti i cittadini e quello delle generazioni che verranno.

    Nel dossier presentato ad aprile tornato d’attualità in questi giorni, i Verdi hanno denunciato il piano B del governo sul nucleare. Di cosa si tratta?

    Quando venne sottoscritto l’accordo atomico tra Italia e Francia gli americani reagirono duramente alla notizia che sarebbero stati tagliati fuori dal business. A fornire la tecnologia necessaria sarebbe stata infatti la Francia. Per recuperare questa situazione di tensione e far entrare gli Usa nell’affare, il nostro governo ha pensato bene, dopo Fukushima, di rivedere le alleanze industriali e aprire una canale dl comunicazione con l’americana Westinghouse. In un’intervista del marzo scorso a una settimana di distanza dall’incidente giapponese, Veronesi ha infatti parlato di minireattori, una nuova tecnologia prodotta per l’appunto dalla Westinghouse che l’Italia avrebbe potuto applicare dopo il periodo di moratoria.

    Anche se si tratta di minireattori il rischio rimane lo stesso?

    Il rischio si diffonde e diventa più capillare. Se l’ipotesi dei minireattori dovesse andare in porto il numero di reattori previsto si quintuplicherebbe.

    Fonte: Terra - Rossella Anitori | vai alla pagina

    Argomenti: usa, informazione, ambiente, nucleare, referendum, acqua, verdi, fonti rinnovabili, privatizzazione, Referendum Abrogativo, nucleare francese, informazione pubblica, Referendum e Democrazia Diretta, quorum, legittimo impedimento, modello sociale, referendum acqua, referendum nucleare | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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