Ti trovi in Home  » Politici  » Stefano LEPRI  » Cota dichiara ma non ricorda

Dichiarazione di Stefano LEPRI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Gruppo: PD) 


 

Cota dichiara ma non ricorda

  • (11 gennaio 2012) - fonte: www.stefanolepri.it - inserita il 14 gennaio 2012 da 13739
    Da qualche settimana ovunque, e ancora oggi su La stampa, Cota continua a ripetere che gli interventi in campo socio-assistenziale sono di competenza primaria delle amministrazioni comunali e che quindi, pur continuando a contribuire, la Regione non può essere accusata per i tagli. Lasciamo da parte il fatto che si contraddice, perché per molto tempo lui e la sua maggioranza hanno affermato che, se c’era una priorità da garantire e non tagliare, quella era il sociale. Ora invece prendiamo atto che le politiche sociali sono il settore più penalizzato nella proposta di bilancio 2012, con tagli dell’ordine del 50% rispetto al 2011. Ma ci domandiamo: dov’era il Presidente della Giunta quando fu votata nel 2004  la Legge quadro sui servizi sociali che – ricordo a margine – è ancora vigente?  Risposta: in Consiglio regionale, sullo scranno più alto, quello di Presidente del Consiglio. Come votarono i suoi colleghi della Lega nord? A favore, naturalmente, visto che al governo c’erano loro con Ghigo.  E cosa dice la legge n.1/2004, all’art 35? Citiamo testualmente: “Fatti salvi i finanziamenti provenienti dallo Stato vincolati a specifiche finalità, il sistema integrato degli interventi e servizi sociali è finanziato dai Comuni, con il concorso della Regione e degli utenti, nonchè dal fondo sanitario regionale per le attività integrate socio-sanitarie (…) La Regione concorre al finanziamento del sistema integrato d’interventi e servizi sociali attraverso proprie specifiche risorse. L’intervento finanziario regionale, con carattere contributivo rispetto all’intervento primario comunale, è finalizzato a sostenere lo sviluppo e il consolidamento su tutto il territorio regionale di una rete di servizi sociali qualitativamente omogenei e rispondenti alle effettive esigenze delle comunità locali. Le risorse regionali annuali sono almeno pari a quelle dell’anno precedente, incrementate del tasso d’inflazione programmato”. Già in questi anni il contributo della Regione è stato integrativo (circa la metà) rispetto alla somma stanziata complessivamente dai Comuni. Di questo passo Stato e Regione applicheranno il federalismo alla rovescia: arrangiatevi voi Comuni, con sempre meno soldi. Ma in questo caso – forse serve ricordarlo – saltano servizi essenziali per le persone più in difficoltà.
    Fonte: www.stefanolepri.it | vai alla pagina
    Argomenti: bilancio, sociale, politiche sociali, servizi sociali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato