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Bilancio e Legge finanziaria, un'altra occasione persa
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(22 marzo 2012) - fonte: www.andreacausin.it - inserita il 24 marzo 2012 da 31
Nei corridoi di Palazzo Ferro Fini da settimane si sente la litania dei Consiglieri e degli Assessori, che al telefono o ai questuanti di turno ripetono “quest’anno va mal, no ghe xe più schei”.In Veneto, il dialetto è la lingua ufficiale, si usa nelle occasioni importanti, nei momenti ufficiali o per rimarcare la verità in una questione che si vuole sostenere.
Per fare gli affari, per litigare tra marito e moglie, per chiudere un accordo.
Ma per comprendere il clima a “palazzo” bisogna inquadrare bene la questione.
La Regione del Veneto può contare su un bilancio di circa 14 miliardi di euro.
Di questa cifra enorme la cifra destinata alla spesa corrente, ovvero quella destinata a finanziare le leggi regionali relative alle competenze che la Costituzione affida alle regioni, è poco più di 1 miliardo e 400 milioni di euro. Ciò accade perché circa 9 miliardi sono vincolati alla spesa sanitaria e 3 miliardi e qualcosa sono quella che si definisce spesa “vincolata”, ovvero spese per il personale, organi istituzionali, trasferimenti ad enti ed agenzie, ammortamenti, mutui, etcc….
La disponibilità di spesa corrente si è progressivamente ridotta negli ultimi tre anni (quasi dimezzata) perché la Corte dei Conti ha, a più riprese, eccepito sul fatto che era stato raggiunto “il livello massimo di indebitamento consentito”.
Che significa questa frase?
Significa, che negli anni scorsi, che ogni qual volta sono stati assunti degli impegni economici di spesa corrente si è acceso un mutuo…..come se una famiglia, per fare la spesa ricorresse al finanziamento.
In questo meccanismo, consentito dalla legge, risiede la ragione della quota parte di indebitamento pubblico che ha contratto la nostra Regione.
Nella situazione delicata che sta attraversando il nostro paese si è persa una occasione importante per razionalizzare la spesa e per rompere un meccanismo consociativo “maggioranza – opposizione” che negli anni scorsi ha cagionato un'aumento della spesa e del debito.
Il bilancio che il Consiglio si accinge ad approvare può essere definito solo in un modo: incivile.
Perché azzera quasi tutti i capitoli a sostegno delle situazioni di povertà.
Coerentemente alla situazione che (semplificando molto) ho illustrato, ho presentato alcuni emendamenti che non producono spesa, in modo particolare il fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà, e lo sgravio IRAP per le imprese che assumono le persone over 50 in disoccupazione.
Serve però, in prospettiva, un lavoro radicale che miri alla riduzione dei costi della pubblica amministrazione regionale, attraverso processi di semplificazione e liberalizzazione, che possano generare economie di 500 milioni di euro l’anno, per poter tornare a contare su un bilancio che contiene misure di sviluppo e di sostegno alle povertà.
Fonte: www.andreacausin.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi