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Dichiarazione di Luigi LUSI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto) 


 

«Io ingenuo mi sono fidato. Ho agito senza ordini scritti»

  • (17 giugno 2012) - fonte: Il Messaggero.it | SkyTg 24 - inserita il 17 giugno 2012 da 31

    «Io Ingenuamente mi sono fidato. Rispondo della mia ingenuità di fronte ai giudici e di fronte al Paese. Rutelli risponda a chi deve rispondere».

    Lo dice a SkyTg 24 Luigi Lusi che attacca il leader dell'Api.

    «Perché sono contrari alla richiesta di svelare tutti i conti della Margherita? Io l'ho chiesto, con una richiesta che processualmente non mi farebbe bene. I magistrati han detto di no; ma perché sono contrari i politici? Quale migliore occasione per verificare come le cose sono andate? Perché l'Assemblea di ieri è stata celebrata a porte chiuse inibendomi la partecipazione sospendendomi il giorno prima? Qualcosa non quadra...».

    Il mio grande errore? Agire senza ordini scritti.

    «Aver accettato un patto scellerato: aver accettato che io facessi e compissi operazioni finanziarie senza che nulla fosse scritto da qualche parte, ma solo sulla base di un accordo verbale. È stato un errore grande, del quale pagherò le conseguenze, per il quale e mi andrò a difendere nel processo a cui sarò sottoposto».

    Un patto fiduciario.

    «Mi sono assunto tutte le responsabilità di un tesoriere di un partito: ho applicato nei fatti un patto fiduciario che era stato negato da Rutelli, Bocci e Bianco. Ho messo in campo la restituzione degli immobili da aprile, e il fatto che essa venga negata dai responsabili della Margherita fa riflettere. Fa pensare se non accedono al maltolto...».

    Gli investimenti fiduciari.

    «Gli investimenti fiduciari, gli immobili di pregio, oggi tornano alla Margherita se qualcuno si decide di andare a firmare dal notaio. Dal 3 aprile aspettiamo inutilmente che qualcuno vada a firmare. Perché? Chiedetelo a loro. Non lo fanno perché pensano che la vicenda si smonti, e appena restituito il maltolto la vicenda assume toni diversi».

    Il patto scellerato

    «Nei partiti non c'è un cda con qualcuno che scrive e esegue, ma solo meccanismi di rapporto fiduciario, con ordini dati a voce. Non c'è una spesa dal 3/8/2001 al 2012 che abbia un mandato scritto, a parte una transazione. Su 194 milioni spesi in 11 anni non c'èuna carta scritta. Il tesoriere è uno che esegue ordini verbali. E se non vengono confermati, te li sei inventati tu... È la famosa differenza tra verità storica e verità processuale. La prima è quella dei fatti, la seconda è quella dove i fatti sono documentati. Il patto scellerato è stato esattamente quello di aver accettato da parte mia di compiere operazioni, accettare una sorta di scambio, senza che nulla fosse scritto».

    Tutto alla luce del sole.

    «Tutte le spese sono state tracciate attraversi bonifici ed assegni. Ma soprattutto, c'era un collegio dei revisori, un comitato di tesoreria che controllava. Io non ero coperto, ma facevo tutto quello che mi era stato chiesto di fare all'interno di un sistema di relazioni fiduciarie. Ho gestito soldi per 11 anni. Dal 2007 al 2011, sono stati spesi per attività che non conosco».

    Il voto del Senato.

    «Non ci sono gli elementi sul pericolo di fuga e della possibilità di inquinamento delle prove e della reiterazione del reato. Di scritto sulla richiesta del mio arresto c'è solo che io parli con i media, con riferimento al maledetto colloquio privato trasmesso da un bandito su Servizio Pubblico».
    «Qualcuno ancora mi è rimasto vicino, anche se sono preoccupato per mia moglie e i miei figli. Se vado in carcere e mia moglie resta ancora ingiustamente agli arresti domiciliari sono preoccupato per loro». «Mi professo «innocente per associazione a delinquere ed illecito traffico di beni».

    Gli avvocati della Margherita: Lusi contina a inquinare la realtà.

    «Nonostante che ormai da mesi diversi giudici si stiano interessando delle malefatte del sen. Lusi, nei confronti del quale la prossima settimana l'Aula del Senato dovrà esprimersi sul suo arresto, e non siano riusciti a trovare il benchè minino riscontro alle sue parole, l'ex tesoriere della Margherita continua nel suo pervicace tentativo di inquinamento della realtà»: è quanto affermano gli avvocati Titta Madia ed Alessandro Diddi, legali della Margherita, riferendosi alle affermazioni dell'ex tesoriere. «Le ultime esternazioni del sen. Lusi, non hanno bisogno di essere commentate. Il sen. Lusi vorrebbe far credere di aver agito nell'interesse della Margherita e di aver eseguito un mandato alla luce del sole ma, evidentemente, egli dimentica che proprio nei mesi scorsi quella stessa autorità giudiziaria nella quale dice di avere fiducia gli ha sequestrato alcuni appartamenti, due ville, oltre che due milioni di euro, e che tale ingente patrimonio era nella sua esclusiva disponibilità, intestato a soggetti rispondenti solo alla sua persona e senza che nessuno avesse la benchè minima consapevolezza di queste sue disponibilità. Il sen. Lusi vorrebbe accreditare l'idea che qualcuno all'interno della Margherita avrebbe accettato alcune operazioni finanziarie sulla base di un accordo verbale ma, ancora una volta, egli dimentica di dire che le risultanze delle indagini della magistratura hanno consentito di evidenziare che nulla di quanto da lui posto in essere è avvenuto alla luce del sole e che le scritture contabili erano state abilmente truccate proprio per non consentire agli organi di controllo di avvedersi delle appropriazioni. Il sen. Lusi insinua che i conti della Margherita sono segreti ma, ancora una volta, egli dimentica di dire che quei conti, essendo stati resi noti nella loro interezza ai magistrati fin dal giorno seguente la scoperta delle ruberie da lui messe in atto, gli sono stati messi a disposizione, come vuole la legge, dal Tribunale della Libertà davanti al quale ha, invano, svolto le sue difese. «Si resta basiti al cospetto della dichiarazione secondo la quale Lusi avrebbe offerto invano la restituzione del maltolto e che questo non sarebbe stato accettato. Ancora una volta Lusi dimentica che da quando egli ha ventilato l'ipotesi di restituire all'associazione il patrimonio, composto di quote di società anche straniere, la Margherita gli ha immediatamente risposto di mettere a disposizione di tecnici indipendenti le scritture contabili di quelle società onde verificare la bontà e la consistenza di quanto offerto in restituzione. Orbene, da allora, le buone intenzioni del sen Lusi si sono immediatamente fermate. Dice Lusi che egli andrà a difendersi nel processo e che non ci sarà un patteggiamento. Francamente è quello che tutti noi auspichiamo perchè finalmente il sen. Lusi troverà un vero contraddittorio che saprà fargli ricordare quello che nelle comode dichiarazioni televisive, evidentemente, egli dimentica».

    Fonte: Il Messaggero.it | SkyTg 24 | vai alla pagina

    Argomenti: corruzione, senatori, rutelli, Corruzione dei politici della II repubblica, senatore, Margherita, servizio pubblico | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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