-
» Il mio partito correrà da solo. Ma poi possibile un'alleanza con il Pd - INTERVISTA
Pier Ferdinando CASINI in data 04 agosto 2012
-
» «Si gioca tutto: facciamo l’asse con Di Pietro» - INTERVISTA
Paolo FERRERO in data 04 agosto 2012
-
» «Resterò sempre quello del Porcellum. Ma l’ho fatto per Fini, Silvio e Casini» - INTERVISTA
Roberto CALDEROLI in data 01 agosto 2012
-
» Elezioni? Si, democratiche.
Giovanni FERRARA in data 01 agosto 2012
-
» Rai. «Corte dei conti conferma, tagli imprescindibili»
Davide CAPARINI in data 30 luglio 2012
-
» Rai. «Grave situazione finanziaria. Sì al risanamento»
Sergio ZAVOLI in data 30 luglio 2012
-
» Sciopero della fame per la legge elettorale «Basta fallimenti della politica» - INTERVISTA
Roberto GIACHETTI in data 26 luglio 2012
-
» Amnistia: «Almeno 30 mila detenuti e personale delle carceri ha partecipato a 4 giorni di sciopero della fame. Silenzio di tv e radio»
Marco PANNELLA in data 26 luglio 2012
-
» "Non mi dimetto. Però..."
Nicole MINETTI in data 25 luglio 2012
-
» Sciopero della fame contro il Porcellum - INTERVISTA
Roberto GIACHETTI in data 24 luglio 2012
-
» «Silvio lo preferisco come allenatore e poi sotto quel nome io non ci vado» - INTERVISTA
Giorgia MELONI in data 17 luglio 2012
-
» Senza destra il Pdl resta nudo
Gennaro MALGIERI in data 17 luglio 2012
-
» «E' un partito poco democratico» - INTERVISTA
Ignazio Roberto Maria MARINO in data 17 luglio 2012
-
» «Chiusa l'emergenza. Nessun patto con il Pdl» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 16 luglio 2012
-
» «Da Alfano e Pdl, due pesi e due misure per Minetti e Formigoni»
Marco CAPPATO in data 16 luglio 2012
-
» Rai. Il servizio pubblico che non c’è
Furio COLOMBO in data 15 luglio 2012
-
» «Vendite da 15-20 miliardi l'anno. Ecco il piano per ridurre il debito» - INTERVISTA
Vittorio Grilli in data 15 luglio 2012
-
» «Berlusconi candidato? Non farà bene all'Italia ma chiarisce le cose» - INTERVISTA
Pier Ferdinando CASINI in data 14 luglio 2012
-
» ”I giovani del Pd non faranno come Alfano"
Matteo RENZI in data 14 luglio 2012
-
» Da Bersani e D’Alema una “bella pietra tombale” sulle primarie Pd
Arturo Mario Luigi PARISI in data 14 luglio 2012
-
» "Il Paese non è fatto delle beghe nostre"
Pier Luigi BERSANI in data 14 luglio 2012
-
» Dalla Parte dell'Italia
Pier Paolo BARETTA in data 14 luglio 2012
-
» «Dopo Monti, equità e coesione. Prepariamo il governo Bersani» - INTERVISTA
Dario FRANCESCHINI in data 13 luglio 2012
-
» Il Parlamento inutile
Furio COLOMBO in data 11 luglio 2012
-
» «Impossibile allearsi con chi oggi non sostiene Monti. Per il 2013 una grande coalizione» - INTERVISTA
Gianfranco FINI in data 08 luglio 2012
-
» Rai, Schifani il fuorilegge
Furio COLOMBO in data 06 luglio 2012
-
» Con La7 «Restiamo noi i padroni con autonomia, grazie al pubblico» - INTERVISTA
Michele Santoro in data 06 luglio 2012
-
» «Non intendo votare vadano pure avanti a oltranza» - INTERVISTA
Marco BELTRANDI in data 05 luglio 2012
-
» Rai. Ecco il nuovo Cda. Nulla sarà più come prima.
Sergio ZAVOLI in data 05 luglio 2012
-
» Cda Rai. «Fatto fuori, democratici più liberi di noi» - INTERVISTA
Paolo AMATO in data 05 luglio 2012
-
» «Inaudita gravità. Schifani paralizza la Rai»
Gianfranco FINI in data 04 luglio 2012
-
» Inaccettabile in pochi minuti, e a seggio aperto, alterare composizione di Commissione. A quando risale la lettera di Viespoli a Schifani?
Emma BONINO in data 04 luglio 2012
-
» Rai: Schifani spieghi ragioni di scelta illegittima
Anna FINOCCHIARO in data 04 luglio 2012
-
» Tortura, in Italia non è reato
Furio COLOMBO in data 28 giugno 2012
Rai. Il servizio pubblico che non c’è
-
(15 luglio 2012) - fonte: il Fatto Quotidiano - inserita il 16 luglio 2012 da 31
«La Rai porta male? No, ma non porta voti». Cito una sorprendente rivelazione di Pierluigi Battista (Corriere della Sera, 9 luglio) che smentisce con coraggio sia Silvio Berlusconi che Mitt Romney.Berlusconi aveva appena ordinato al presidente del Senato di cambiare in fretta e furia un membro della Commissione di Vigilanza sulla Rai perché non prometteva esecuzione fedele e rigorosa delle istruzioni per l’uso della televisione secondo il Pdl.
Romney ha appena annunciato di avere superato i fondi raccolti da Obama per trasmettere il numero più alto di spot televisivi contro l’avversario.
Battista ha un suo argomento, valido solo per l’Italia.
Dice: “Un minimo, solo un minimo di aderenza ai fatti dimostra che il controllo della Rai non ha mai favorito il partito dei controllori”.
L’affermazione è inesatta, Vostro Onore, e basteranno due frasi per smontarla.Prima frase. Le due vittorie di Prodi sono sempre state minime e risicate (la seconda volta con la maggioranza di uno, come i gatti delle canzoncina del Mago Zurlì), le tre vittorie di Berlusconi, invece, ottime e abbondanti.
Frase due. Berlusconi, da grande editore in perfetto conflitto di interessi, ha sempre mantenuto controllo ed egemonia su Tv private e di Stato anche quando non era al governo. Chi vuol farsi nemico il più grande editore del Paese?
L’evidenza continua anche adesso. Qualcuno sa dove si trova o che cosa fa adesso Sarkozy, fino a poche settimane fa iperattivo presidente francese con bella e celebre moglie italiana? Ma nel Paese del conflitto di interessi, anche Battista vorrà convenire che abbiamo sempre saputo tutto, e sappiamo tutto di Berlusconi, compreso un dimagramento di quattro chili che lui annuncia come prova che si candiderà di nuovo.
Ma il problema sollevato da Pierluigi Battista è espresso anche più nettamente, in una sfida coraggiosa alle diffuse credenze del mondo, che lui ritiene “pura superstizione”. Sentite: “Ovviamente quelli che fingono di saperla molto lunga e con aria assorta spiegano che è la Tv a decidere le sorti elettorali, potrebbero domandarsi con ficcante perspicacia perché i partiti sono così infervorati per conquistare la Rai?”.
La domanda è strana perché la seconda parte è il rovescio della prima e contiene la risposta. Infatti la risposta (dello stesso Battista) è: “Perché la Tv non porta voti ma potere. Ecco che si compie, di fronte a noi, un nuovo esercizio retorico, mai tentato prima: dire e negare nella stessa frase.
Infatti il potere sono voti. E i voti sono potere.Infatti, alla fine dell’articolo, il vicedirettore del Corriere della Sera scrive: “Che qualche secondo in più di una nota politica di qualche telegiornale sia sufficiente per generare seguito elettorale è solo una superstizione. “Scrivere una frase simile su un grande giornale nel Paese di Minzolini, dove intere notizie di portata internazionale sparivano, o apparivano gravemente lesionate (la famosa soppressione dell’audio nello scontro tra Berlusconi e il deputato Martin Schulz al Parlamento europeo) è certamente un atto di sprezzo del pericolo.
Però, perché continuare a negare – e dunque rilanciare – il caso italiano del conflitto di interessi, denunciato dalla grande stampa del mondo, e reso possibile da un clamoroso caso di cedimento dell’opposizione, che non ha mai voluto insistere sullo scandalo? E serve poco negare che il vasto controllo dell’editoria italiana provochi notevoli anomalie di voto, di opinione e di governo.
È un’alterazione che dura da quasi venti anni e che non esiste altrove. Fabiano Fabiani (già direttore di telegiornale, già direttore centrale Rai in tempi molto diversi, e ora presidente dei produttori televisivi) e Riccardo Tozzi (presidente dei produttori di cinema) descrivono così lo stato in cui è stata ridotta la Rai divenuta deposito di cascami politici e di un vasto conflitto di interessi fra padrone abusivo e azienda disastrata: “Attenzione maniacale ai contenitori e ai Tg come strumenti di comunicazione partitica, ipertrofia delle strutture burocratiche e dei costi generali, appiattimento dell’offerta sempre allo stesso pubblico (…) in un quadro di complessiva chiusura autoreferenziale e corporativa.
(…) Occorre invertire la rotta, recuperare il senso del servizio pubblico, che è un mestiere difficile: aprirsi all’esterno e parlare a un pubblico vasto, con una lingua che sappia far crescere la conoscenza e il gusto”. (Il Messaggero, 11 luglio).
Ecco, questa sarebbe una televisione che non cerca i voti, ma la propria naturale missione di informazione, di cultura, di divertimento. L’altra, invece, quella che esiste adesso, quella partitica denunciata così spesso, in un mare di silenzio, da Pannella e dai Radicali, ma poco, troppo poco, dal Partito democratico non è stata inventata da Berlusconi. Ma Berlusconi ne ha fatto il suo mausoleo.
La salma del berlusconismo dentro la Rai è rimasta in loco, come quella di De Pedis (banda della Magliana) sepolta per 20 anni in una illustre chiesa romana, fino a quando – a richiesta generale – ne è stata ordinata la rimozione. Ora vedremo se si provvederà, per prima cosa, allo spostamento in altri tumuli dei resti di un regime finito.
Fonte: il Fatto Quotidiano | vai alla pagina » Segnala errori / abusi