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Dichiarazione di Giorgio ORSONI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Venezia (VE) (Lista di elezione: Lista Civica - Cen-Sin) 


 

«La Torre Cardin non deturperà Venezia» - INTERVISTA

  • (01 agosto 2012) - fonte: La Nuova Venezia - Alberto Vitucci - inserita il 02 agosto 2012 da 31

    «Le osservazioni e le proposte del professor Settis sono interessanti ma con il suo metro non si potrebbe costruire nulla neanche a Padova o Treviso».

    Dalle colonne di Repubblica, Salvatore Settis ha denunciato la «profanazione» della città storica. L’ultimo oltraggio, scrive, è il Palais Lumière firmato Pierre Cardin. 250 metri e 175 mila metri quadrati di negozi e appartamenti a Marghera, in riva alla laguna.

    Arrabbiato?

    «Ma no. Settis è uno studioso di livello, non possiamo sottrarci al confronto. Dice anche cose giuste, i toni sono propositivi, diversi da quelli di qualche comitato che si oppone e basta».

    Ma l’attacco è pesante. Settis parla di «affronto a Venezia» e cita progetti che l’amministrazione sta portando avanti.

    «Un momento. Sulle grandi navi ha ragione. Siamo stati presi in giro tutti. Hanno fatto un decreto che vale ovunque ma non a Venezia».

    Il Comune non ha protestato molto.

    «Ho sempre detto che il passaggio di quelle grandi navi davanti a San Marco deve essere ridotto. L’altra sera ho incontrato gli amministratori di Costa e Msc e anche loro hanno convenuto: per il futuro della crocieristica a Venezia non è essenziale che le navi continuino a entrare per il canale della Giudecca».

    Ma le alternative non ci sono e dunque tutto resta com’è.

    «Ci stiamo lavorando. Secondo me la soluzione migliore è spostarle a Marghera e farle entrare da Malamocco. Ma non basta denunciare i problemi, bisogna trovare le soluzioni».

    L’ultimo affronto, scrive il professore, è la Torre Cardin. Ma lei si è detto favorevole, il Consiglio comunale ha votato a grande maggioranza.

    «Non sono per niente d’accordo con lui sull’impatto della torre sulla città. Perché altrimenti non si potrebbe costruire nulla intorno a Venezia, neanche a Treviso e Padova».

    A Londra non hanno paura della modernità.

    «Certo bisogna valutare bene. Ma io credo che la torre sia abbastanza lontana da Venezia, che si possa fare».

    Anche qui Settis non è proprio in sintonia con le scelte della sua amministrazione.

    «Stavolta ha usato toni più garbati, a differenza dell’altra volta. E poi ha avanzato proposte alternative. Dice perché non portare i turisti in nave e fermarli fuori? Perché non fare il centro commerciale senza violare l’edificio rinascimentale? E infine, perché non costruire torri un po’ più basse? Credo che su queste basi si possa discutere».

    Il terzo punto sollevato è quello del nuovo Fontego dei Tedeschi. Qui i pareri tecnici sulla terrazza e le scale mobili sono tutti negativi. Ma il Comune ha firmato una convenzione con Benetton e ha già incassato 6 milioni di euro per il cambio d’uso.

    «Che c’entra? il Comune ha dato il suo parere favorevole alla trasformazione del vecchio ufficio delle poste in centro commerciale. Mi pare che anche Settis convenga sul fatto che quella destinazione è compatibile con la storicità del luogo».

    Ma c’è di mezzo una terrazza vietata dalla legge e scale mobili che attraversano il cortile e hanno bisogno di demolizioni dei parapetti in marmo.

    «Sulle scelte architettoniche non ho voluto entrare e non entro. Noi aspettiamo il parere della Soprintendenza, poi porteremo la delibera in Consiglio comunale. Quell’edificio va recuperato, e speriamo di farlo nel modo migliore possibile».

    Fonte: La Nuova Venezia - Alberto Vitucci | vai alla pagina

    Argomenti: nord est, urbanistica, venezia, comune venezia mestre, beni culturali, Porto Marghera, sindaco di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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