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Dichiarazione di Antonio DI PIETRO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

«Nichi tradisce il programma è fuori dal centrosinistra» - INTERVISTA

  • (02 agosto 2012) - fonte: la Repubblica - Liana Milella - inserita il 02 agosto 2012 da 31

    Vendola? «Non credo che quella ventilata oggi sia una coalizione vera. Sono dei furbacchioni politicanti in cerca di pubblicità. Vendola ha la mia comprensione perché lo hanno tirato fin troppo per la giacca, gli hanno fatto dire quello che non ha detto, tant'è che poi è stato costretto ad aggiustare il tiro».

    È sera. Di Pietro è solo nella sua stanza di leader dell'Idv in via di Santa Maria in Via. All'attacco come sempre. Di certo non disponibile a retromarce. Convinto che alla fine le urne gli daranno ragione.

    Lei presenta in Cassazione altri 4 referendum, ma Vendola la abbandona. Non è una brutta foto per l'Idv?

    «Noi siamo coerenti con gli impegni programmatici presi con partiti ed elettori e lo dimostriamo con i fatti. Con due quesiti a difesa delle fasce sociali più deboli e due per richiamare alle responsabilità rappresentanti della casta. Sono quattro punti programmatici del centrosinistra, per cui se qualche partito, Sel compreso, dice che non ci si riconosce vuol dire che lui, e non certo noi, si è messo fuori dal centrosinistra».

    Qui a restare fuori siete voi...

    «Prendiamo atto che altri a parole dicono una cosa, ma con i fatti ne fanno un'altra. Certo è che i nostri referendum riguardano leggi votate anche dal Pd».

    Vendola ha già annunciato che non li sottoscriverà.

    «Sui diritti fondamentali dell'individuo, che mi risulta fossero importanti pure per Vendola, le nostre scelte di campo sono precise.
    E sono proprio curioso di vedere come possano stare insieme Pd e Sel su questi temi. Mi chiedo: la riassunzione del lavoratore illegittimamente licenziato è sempre stato un punto fermo per il centrosinistra. Come fa ora Vendola a stare con chi ha votato questa misura e soprattutto a dire che dev'essere materia di un programma di governo e non del referendum? Solo un pronunciamento popolare può risolvere la questione. La sua è una scappatoia per non indispettire gli alleati dell'ultim'ora».

    Come giudica Vendola che corre per le primarie del Pd?

    «Innanzitutto bisogna capire di quali primarie si tratta, se quelle del Pd o quelle dell'intera coalizione. Nel primo caso non avrebbe senso la candidatura del leader di un partito diverso dal Pd, nel secondo di che formazione si sta parlando? Anche l'Udc esprimerà un suo candidato? È difficile che questa coalizione si realizzi perché è come mettere assieme il diavolo e l'acqua santa. Comunque lo sapremo presto, prima della presentazione delle liste per le elezioni siciliane. L'Idv è I'alternativa al governo di Lombardo, di Cuffaro, in cui erano presenti anche Udc e Pd».

    Vendola vede l'Idv alla deriva.

    «La sua candidatura è comunque rispettabile. Qualificare come deriva la nostra azione contro il governo è un giochino facile da smascherare. I nuovi referendum non sono propaganda, né è populismo aver raccolto un milione e 200 mila firme per la legge elettorale, né lo è la difesa della Costituzione contro il ricorso sistematico al voto di fiducia. Così si tutela l'essenza stessa della Costituzione».

    Eppure Bersani dice che lei ha preso altre strade. Non è così?

    «Di Pietro e l'Idv mantengono ferma la barra riformista del centrosinistra e di quel programma che non è più quello del Pd di oggi, tant'è che i dirigenti sono critici. Usciamo dall'ipocrisia, il vero programma del centrosinistra lo stiamo portando avanti solo noi. Mi auguro che il Pd ci ripensi e faccia marcia indietro».

    Non vede che vanno tutti con Casini? Sarà quello il centrosinistra, non quello che vorrebbe lei.

    «Il nostro lo abbiamo già concordato con Pd e Sel. Bersani ha riscritto quello della scorsa legislatura in cui ci riconosciamo tant'è che lo portiamo avanti, mentre loro appoggiano Monti che ne persegue uno diverso. E' il Pd che deve uscire dall'equivoco e dall'ipocrisia».

    Ha ancora senso invitare a Vasto lui e Vendola?

    «L'Idv vuole dar vita a una coalizione alternativa alla destra berlusconiana dell'illegalità. Se loro due si alleano con l'Udc mi chiedo se si potrà parlare di un programma del centrosinistra».

    Non la preoccupano le divisioni nell'Idv dove c'è un forte spirito filo Pd?

    «L' appello al Pd sono io il primo a lanciarlo. Non c'è alcuna divisione, c'è un Pd che vota le leggi di Monti che danneggiano gli strati sociali più deboli. Noi dell' Idv non possiamo accettare compromessi sul programma».

    Non è uno smacco che Grillo abbia rifiutato il suo invito?

    «Anche qui bisogna sfatare questa voglia esasperata di conflitti pure dove non ci sono. Ho massimo rispetto per un movimento di protesta che, come tale, ha una comprensibile voglia di correre da solo. Non ho mai tirato Grillo per la giacchetta, ma le loro battaglie noi le facciamo da 10 anni, e quindi se invece di uno siamo in due in Parlamento questo è un valore aggiunto, non certo una iattura. La verità è che nel palazzo se la sono fatta, e se la stanno facendo sotto, alla sola idea che i non allineati si mettano insieme perché saremo la maggioranza e vinceremo le elezioni».

    Non sta pagando troppo per la polemica con Napolitano?

    «L'Idv intende difendere strenuamente la Costituzione e tutti quanti, Napolitano compreso, dovrebbero farlo».

    Fonte: la Repubblica - Liana Milella | vai alla pagina

    Argomenti: referendum elettorale, centrosinistra, referendum, elezioni politiche, Vendola, primarie, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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