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Dichiarazione di Nichi VENDOLA

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Puglia (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE))  - Consigliere Regione Puglia


 

«Casini è fuori dal nostro campo» - INTERVISTA

  • (25 agosto 2012) - fonte: la Repubblica | Annalisa Cuzzocrea - inserita il 26 agosto 2012 da 31

    La sinistra deve avere il coraggio di aprire «una nuova stagione del dovere». No all’Udc: «Non ho mai posto veti, ma quel partito è alternativo al nostro campo».

    È d’accordo con l’analisi di Bersani sul governo Monti?

    «Giudico molto positivamente la rivendicazione del primato della politica fatta dal segretario pd, ma Bersani pensa che il limite di questo governo consista nella spirale austerità-recessione, mentre io penso che sia la natura stessa dell’esecutivo dei tecnici. Le cui scelte, è bene chiarirlo, sono tutte politiche».

    Le priorità economiche del Pd sono le vostre?

    «Credo che recuperare l’agenda della giustizia sociale non solo in chiave di tutela dei diritti soggettivi, ma anche come cuore pulsante del rilancio dell’economia, sia centrale. Se non fossimo in un Paese così conformista potremmo accorgerci del dibattito che c’è, ad esempio, in Nord America, contro i totem e i tabù di quelli che militano nel club dell’austerity e che hanno contribuito ad aggravare la crisi economica e sociale del vecchio continente».

    Ma l’Italia ha la forza di imporre un’altra linea in Europa?

    «Bisogna difendere e rilanciare l’utopia degli Stati Uniti d’Europa, sapendo che nazionalismi e sciovinismi stanno tornando come prodotti avvelenati della crisi socialee che l’Europa semplicemente non esiste se non è anche un paradigma di civiltà: il continente del Welfare, in cui i diritti sociali e i diritti civili si amalgamano come l’acqua con la farina. Per sfornare questo pane ci vuole la sinistra. Se c’è un appunto che posso fare a Bersani, è di non aver scandito abbastanza la parola sinistra».

    E però la vostra alleata promessa, l’Udc, torna a chiedere un Monti bis.

    «Mi pare che l’Udc sia alternativa al discorso che abbiamo fatto fin qui. Propone il montismo come una specie di strategia sempiterna, la grande coalizione come formula magica per liberare l’Italia dalla crisi. Noi abbiamo innanzi tutto da definire il campo nostro, senza rinviare neanche di un giorno i diritti insopprimibili delle persone: matrimonio gay, fecondazione assistita, testamento biologico».

    Con chi dovreste allearvi allora?

    «Bersani in questi mesi ha detto cose importanti sull’esperienza dei sindaci, dei movimenti. Dobbiamo andare a un approfondimento con loro per costruire insieme l’agenda di governo. E non bisogna rinunciare al dialogo costruttivo con tutte le forze di sinistra».

    Ma sono loro a dire che lei le ha rifiutate.

    «Io scelgo la prospettiva del cambiamento piuttosto che la testimonianza. Non partecipo alla gara di chiè il miglior perdente. C’è una drammatica domanda di cambiamento nella società italiana. L’antipolitica è solo una metafora, la difficoltà di trovare un gancio con la buona politica, quella che ti cambia la vita. Se la tendenza prevalente nella stagione berlusconiana e liberista è stata la precarizzazione della società, noi dobbiamo essere in grado di evocare la tendenza contraria».

    Per farlo, si candiderà alle primarie?

    «Sì, possono rappresentare un incontro non finto, non estemporaneo, tra domanda e offerta di buona politica. Il punto che ho inteso segnare con un più netto avvicinamento a Bersani è stato soprattutto la distanza che deve essere incolmabile tra la sinistra e il populismo. Per me questo è importante, perfino mentre considero attuale il bisogno di provare a riallacciare il filo del dialogo con l’Idv. È un pezzo del centrosinistra, mi pare contronatura che vada da un’altra parte».

    Cosa pensa degli attacchi al Quirinale, anche di Di Pietro?

    «Penso che la delegittimaziomne delle istituzioni di garanzia, il tirar calci agli stinchi degli arbitri, sia stato lo sport preferito dai berlusconiani. Napolitano ha chiesto alla Consulta di colmare un vuoto legislativo. E mille volte ha difeso le prerogative, l’autonomia e l’indipendenza dei giudici».

    Fonte: la Repubblica | Annalisa Cuzzocrea | vai alla pagina

    Argomenti: sinistra, diritti civili, europa, centrosinistra, presidente Napolitano, primarie, crisi sociale, Bersani, populismo, governo Monti | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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