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Dichiarazione di Giuseppe TASSONE
Turismo: Domani è già oggi
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(27 settembre 2012) - fonte: propria - inserita il 27 settembre 2012 da 19918
Secondo i versi di un canto Navajo: "Tutto quello che hai visto ricordalo, perchè tutto quello che dimentichi ritorna a volare nel vento".Sembra incredibile parlare e ragionare sul passato, proprio nel bel mezzo di una rivoluzione che sta cambiando profondamente il nostro presente.
I giorni che stiamo vivendo sono molto simili, per le trasformazioni che stanno apportando, a una guerra, per fortuna senza morti sul campo, ma con tante ferite nell’animo delle persone.
Il turismo vive con ansia, ma anche con responsabilità questi momenti: interrogarsi sul da fare costituisce un elemento importante per creare solide basi per un futuro nel quale stabilità e ripresa potranno convivere assieme con valori di rispetto delle persone e dell’ambiente in cui vivono.
Per troppi anni questo rispetto è venuto meno: spesso abbiamo sostenuto l’importanza del territorio per governare crescita, economia e solidità.
Per troppi anni il territorio, inteso come sistema complesso che regola rapporti economici, produttivi ed anche la vita delle persone, è stato sacrificato senza che si portassero a casa dei risultati.
Ora, in una situazione di post industrializzazione, alcuni elementi mai troppo incoraggiati quali sono l’agricoltura di qualità, l’artigianato e il turismo possono costituire, soprattutto per l’Italia, la base sulla quale fondare la ripresa.
Costituiscono, questi tre elementi, un “sistema” in grado di far ruotare attorno a se un intero territorio, di valorizzarlo e di renderlo “aperto” verso nuovi flussi di persone.
Le “aree chiuse”, quelle caratterizzate da una monocultura, rischiano ormai di venire marginalizzate, morendo assieme con un territorio che hanno contribuito a degradare anche di molto. In Italia di esempi se ne contano a bizzeffe e quanto è successo la scorsa estate a Taranto ne è una delle riprove. Partire, invece, da un territorio reso pienamente fruibile vuol dire aprire nuove strade, coniugare la “memoria dei luoghi” con l’inventiva, la crescita, la modernizzazione, offrendo anche nuovi spunti lavoratovi.
Insomma una sorta di “nouvelle cousine” che unisca le tradizioni con la ricerca, che sappia partire da un passato ricco, interessante e ancora appetitoso per aggiungere elementi di novità e di richiamo.
Uno sforzo al quale debbono essere chiamati in tanti a collaborare, a partire dalle amministrazioni locali che debbono saper svolgere fino in fondo un ruolo d’impulso ed anche di recupero e il controllo delle aree nelle quali operano: Stato e antistato, per essere chiari, in un progetto come questo non possono convivere, la lotta alla criminalità e quella all’evasione fiscale costituiscono elementi fondanti per attirare interesse e flussi di popolazione.
Il turismo è in grado di svolgere questo essenziale ruolo, a patto che possa sviluppare a pieno le proprie potenzialità che non si esauriscono nel chiuso di splendidi hotel o di suggestivi villaggi vacanza, ma spaziano nel territorio “vero” costituito da vie, da piazze nelle quali deve essere non solo piacevole, ma anche sicuro, aggirarsi e muoversi. Una scommessa importante alla quale occorre credere dedicando ogni sforzo: il territorio, oggi più che mai, rappresenta la sfida decisiva per il futuro nostro e delle nuove generazioni.
Martin Luther King sosteneva che "Ci troviamo ora di fronte al fatto che domani è già oggi...": un’affermazione quanto mai attuale che mi sento di sottoscrivere.
Beppe Tassone
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