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(14 marzo 2013) - fonte: msaia.jimdo.com - inserita il 20 marzo 2013 da 18670
IN CARCERE a Verona a trovare Monica, una dei 4 POLIZIOTTI reclusi per il caso Aldovrandi. La vicenda vede una sentenza definitiva di tre anni e mezzo per i poliziotti. Rifiutati i servizi sociali dal giudice. Mi risulta che dal 1975 in Italia non vi fosse un solo cittadino che per un delitto colposo abbia scontato in carcere la pena. Non discuto la sentenza, la rispetto ma non la condivido. Il can can mediatico e giornalistico con il top raggiunto dall'accanimento del blog di Grillo su questa vicenda, ha a parer mio condizionato le decisioni dei giudici. Del resto in un Paese dove il ministro Cancellieri e il capo della Polizia han chiesto scusa per un anno a più riprese e preventivamente per un candelotto lacrimogeno sparato in aria piuttosto che per il caso del bambino di Cittadella, o altri casi ancora nei quali gli agenti han fatto correttamente il loro dovere; in un Paese dove la Polizia è meno protetta ed ha meno tutele di un qualsiasi normale cittadino; in un Paese così governato è normale che i poliziotti scontino eccezionalmente la galera mentre in altre mille occasioni i giudici hanno usato mille attenzioni e benevolenze e i delinquenti veri sono a spasso. Peggio degli strumenti che mancano, peggio degli stipendi da fame, peggio dei mezzi scalcagnati, la Polizia può essere massacrata dalla DEMOTIVAZIONE a fare il proprio dovere per uno Stato vigliacco che ti accoltella alle spalle attraverso i Ministeri che dovrebbero tutelarla: Interni e Giustizia. Il caso Aldovrandi è una vicenda pietosa e drammatica perchè ha visto la morte di un giovane ed il dramma di due genitori. Ma ha mantenuto nelle sue pieghe molti aspetti per nulla chiari e definiti con una spinta emozionale a senso unico che ha portato a molte forzature per non dire storture nel ricostruire la vicenda. E se comunque sono state accertate responsabilità colpose nell'azione dei poliziotti, non è giusto che il loro trattamento sia diverso dagli altri cittadini. Il dramma di poliziotti rovinati da una vicenda anche perchè in questo Paese non è per esempio in uso uno strumento deterrente come la pistola elettrica che in un caso come questo avrebbe risolto l'intervento senza un morto e 4 vite rovinate. CONCLUSIONE: neo parlamentari, andate in carcere a trovare questi 4 agenti. Entrate nelle questure, nei commissariati e nelle caserme dei reparti mobili. Incontrate gli agenti, i loro sindacati. Riempitevi la pancia della loro rabbia o della loro demotivazione...e ricordatevele quando sarete dentro le Aule del Parlamento. Potrà aiutare ad evitare errori, morti, professioni stressate tra l'incudine degli interventi e il martello del girarsi dall'altra parte. Evitare il declino di questo Paese nel suo più grande valore: il senso del Dovere! 14 marzo alle ore 14.33 nei pressi di Sarmeola, Veneto
Fonte: msaia.jimdo.com | vai alla pagina » Segnala errori / abusi