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Legge comunitaria e ricerca scientifica: una soluzione pragmatica
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(07 agosto 2013) - fonte: www.partitodemocratico.it - inserita il 07 agosto 2013 da 28361
La ricerca è il fattore trainante non solo dell'economia, ma anche di un modello di sviluppo nuovo. Pensiamo inoltre che non ci sia alternativa a una ricerca sempre più europea, integrata nelle risorse e nelle modalità di avanzamento, per poter essere all'altezza con i migliori studi a livello mondiale. Fatta questa premessa, viste anche i dubbi e le perplessità di molti esponenti della comunità scientifica, ci preme dare conto di quanto avvenuto nel corso della discussione in Parlamento sull'approvazione della legge europea e della legge di delegazione europea 2013. Come più volte abbiamo avuto l'occasione di chiarire, la procedura di approvazione della legge è stata caratterizzata da particolare urgenza, dovuta alla mancata approvazione della legge comunitaria del 2011 e del 2012, quest'ultima proprio a causa delle esasperazioni e delle battaglie di bandiera sulla tematica legata alla sperimentazione sugli animali. La conseguenza di tale mancata approvazione è stata, per l'Italia, pesante: numerose sono state, infatti, le procedure di infrazione aperte a carico del nostro Paese. A causa di tale urgenza il nostro primo obiettivo era, dunque, approvare in tempi rapidi le due leggi in modo da evitare ulteriori sanzioni da parte dell'Unione europea. La legge di delegazione europea, in particolare, contiene deleghe al Governo per il recepimento di diverse direttive europee: abbiamo quindi fissato i principi generali, ma ora dovrà essere il Governo a presentare una proposta che recepisca definitivamente la direttiva europea. Non si è trattato quindi di un’immediata entrata in vigore di nuove norme sulla materia nel nostro ordinamento. Per questo motivo, riguardo l'argomento disciplinato nell'articolo 13 della legge di delegazione europea, ossia appunto quello della sperimentazione sugli animali per fini di ricerca scientifica, in sede di approvazione alla Camera si è ritenuto opportuno presentare degli ordini del giorno affinché il governo, delegato ad adottare la normativa di dettaglio, tenga in considerazione i target internazionali e non penalizzi il nostro sistema della ricerca. Vigileremo perché ciò avvenga con il massimo equilibrio, sperando che si riesca a sviluppare una discussione pragmatica e orientata a far avanzare il nostro sistema-Paese e far progredire la ricerca scientifica italiana entro il quadreo europeo, evitando che prevalgano atteggiamenti ideologici o esasperazioni, come purtroppo è avvenuto anche nel recente passato.
Fonte: www.partitodemocratico.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi