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Dichiarazione di Adriano Zaccagnini

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

“Scelgo Tsipras, il volto dell’altra Europa” - INTERVISTA

  • (18 febbraio 2014) - fonte: Micromega-online | Giacomo Russo Spena - inserita il 26 febbraio 2014 da 4110

    “E’ giusto opporsi all’austerity ma i grillini sull’Europa mancano di una proposta politica: col loro euroscetticismo e il loro linguaggio violento preparano il terreno alle destre, rendendolo sempre più fertile”.

    Adriano Zaccagnini, 31 anni, è uno dei quattro deputati fuoriusciti dal M5S. Ora nel gruppo Misto guarda con interesse i possibili cantieri alla sinistra del Pd:
    “Sosterrò la lista Tsipras per un’Europa dei popoli e non della finanza”.

    Alle prossime Europee crede che ci sia lo spazio politico per l’opzione Tsipras?

    Siamo ad un bivio. Da un lato i fautori di quest’Europa della Troika, dall’altra chi predica il ritorno al nazionalismo e l’uscita dall’euro. La lista Tsipras rappresenta la terza via. E’ una proposta puntuale che coglie nel segno: battersi per un’altra Europa, più giusta ed equa. Dei popoli, non della finanza. Una critica radicale alle politiche di austerity – quindi rivedere i trattati internazionali – senza ricorrere alla facile scorciatoia di derive populiste. Bisogna recuperare i principi originali del Manifesto di Ventotene: vorrei un’Europa quindi spinelliana e federalista nella quale vengano ricordati i sacrifici compiuti contro il nazifascismo per costruirla.

    Per lei il M5S, col proprio euroscetticismo, sposa politiche di destra?

    Si inserisce in questo schema. L’uscita dall’euro sarebbe ad esempio una catastrofe prima per i Paesi periferici, poi a lungo termine anche per quelli ora più stabili e forti. Il M5S ha un programma leggero e confuso sull’Europa e manca di proposta politica: attacca l’attuale architettura ma con le sue ricette nazionaliste e col suo linguaggio violento prepara solamente il terreno alla destra. E’ funzionale ai poteri forti in questo quadro di polarizzazione diffuso in tutta Europa. Tra l’altro il M5S non critica nemmeno il neoliberismo.

    I partiti di sinistra (Sel e Rifondazione) pare abbiano fatto un passo indietro lasciando la gestione della lista ai sei “garanti”. Che ne pensa di come si sta delineando?

    Dopo la debacle dello scorso anno era un passaggio obbligato, per dare credibilità alla lista era indispensabile un ruolo centrale della società civile. Giochi di forza delle segreterie rischiano di appiattire il contributo dei movimenti e delle associazioni. L’astensionismo potrebbe essere molto alto (come in Sardegna): nessun soggetto è in grado di dare risposte chiare alla crisi, così la disaffezione alla politica aumenta. Solo una lista capace di convincere con le proprie misure riuscirà a limitare l’alto tasso di astensionismo.

    Nel caso la lista Tsipras dovesse superare lo sbarramento del 4 per cento, potrebbe svilupparsi in Italia un cantiere a sinistra? Sarebbe interessato?

    Auspico la nascita di una costituente a sinistra che riesca ad innescare veri metodi di partecipazione e democrazia dal basso. Laboratori aperti ai movimenti e alle istanze territoriali. Ciò che aveva evocato anche Grillo, tradendo le aspettative. Un soggetto che parli di giustizia sociale e ambientale, con i beni comuni come perno centrale. In questo caso, certo che darei il mio contributo.

    Alexis Tsipras, il “papa straniero”, è il simbolo in Europa contro le politiche di austerity?

    Dobbiamo scongiurare leaderismi e personalismi, un prodotto degli ultimi 20-25 anni. Tsipras è una persona, come tante, che si batte per il bene comune e contro le politiche della Troika. E’ una figura certamente emblematica ma eviterei di ricorrere al messaggio del “salvatore” o di costruire personaggi messianici. Si finisce altrimenti come il M5S: un movimento azienda, verticistico e capeggiato da Casaleggio, che ha generato prostrazione nei confronti del guru, indottrinamento e assoluta acriticità delle masse grilline all’interno del loro contenitore politico.

    La lista può aver presa sull’elettorato del M5S?

    Soprattutto su chi aspirava ad un politica di buon senso per uscire dalla crisi, con proposte economiche concrete e una chiara critica al neoliberismo. Certamente molti sono rimasti delusi e si sono sentiti raggirati, mi auguro capiscano che una terza via fra l’urlo finalizzato al click remunerativo e le larghe intese c’è e può diventare quel cambiamento che tutti si aspettavano dopo le elezioni del 2013.

    Fonte: Micromega-online | Giacomo Russo Spena | vai alla pagina

    Argomenti: UE, europa, elezioni europee, crisi economica, euro, m5s | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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