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Dichiarazione di Maria Giuseppina Nicolini

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Lampedusa e Linosa (AG) (Partito: LISTA CIVICA) 


 

La vergogna di un diritto d’asilo che i migranti chiedono a nuoto

  • (19 febbraio 2014) - fonte: ricerca.repubblica.it - inserita il 22 marzo 2014 da 24474
    «CHE posso dire, io, da Lampedusa? Posso dire che quantomeno salvarli è doveroso. Quando chiedo di non lasciare sola Lampedusa, chiedo in realtà di non abbandonare sole queste persone a un destino assurdo». Così Giusi Nicolini, battagliero sindaco dell’isola della meraviglia e della vergogna, nel libro «Lampedusa. Conversazioni su isole, politica, migranti», scritto con la reporter palermitana Marta Bellingreri, edizioni Gruppo Abele, che viene presentato oggi alle 19 alla libreria Belgravia di via Vicoforte 14. Con l’autrice Bellingreri intervengono Sergio Durando, direttore dell’Ufficio pastorale migranti, Massimo Pastore dell’Asgi e Cristiana Cavagna di Amnesty International Piemonte e Valle d’Aosta. Nel corso dell’incontro si parlerà di immigrazione, accoglienza, incontro. «Il nostro modello di accoglienza non funziona, è disumano. Perché — si chiede Nicolini — in un Paese come l’Italia e in Europa il diritto di asilo deve essere chiesto a nuoto?» Storica esponente di Legambiente, sindaco di Linosa e Lampedusa dal 2012, Giusi Nicolini è diventata il simbolo dello spirito umanitario di un paese, l’Italia, nel quale l’etica non è del tutto morta. Mentre con la primavera alle soglie si ricomincia con i viaggi della speranza, i barconi e i cadaveri, dopo la tragedia del naufragio dell’ottobre 2013 e il disonore del video con gli stranieri del centro di accoglienza sottoposti al trattamento antiscabbia «come all’autolavaggio», Lampedusa si guadagna ora la candidatura al Nobel per la pace (l’iniziativa è dell’Espresso) per la pietà umana mostrata dai suoi abitanti. «Un riscatto per l’isola che ha vissuto nella solitudine una delle pagine più drammatiche della storia recente — dice Nicolini — e una via per dare dignità ai morti senza nome caduti in questo pezzo di Mediterraneo. Un’operazione verità, come dire a tutto il mondo che questi morti sono l’Olocausto di oggi. È un premio all’accoglienza solidale, quella dal basso, dei cittadini».
    Fonte: ricerca.repubblica.it | vai alla pagina
    Argomenti: immigrazione, migranti, diritti, lampedusa, /argomento/3242, asilo politico | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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