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Tra i secessionisti dal tanko artigianale...
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(04 aprile 2014) - fonte: www.andreamartella.it - inserita il 04 aprile 2014 da 861
Tra i secessionisti dal tanko artigianale, l’improbabile plebiscito online per l’indipendenza e i professionisti nel gettare benzina sul fuoco dei populismi, il Veneto è diventato teatro della demagogia. In molti, anche tra chi ha ruoli istituzionali, si stanno affannando in questa rincorsa ad accattivarsi le simpatie di chi vive, senza tanti colpi di teatro, un reale malessere nei confronti dello Stato. C’è chi minimizza la portata degli arresti degli indipendentisti, malgrado le accuse siano quelle di eversione, chi addirittura punta l’indice sulla magistratura e chi ci mette il carico da novanta promettendo rivoluzionari referendum anticostituzionali. Zaia e Lega in testa, alla ricerca di un consenso perduto dopo gli evidenti fallimenti compiuti in questi anni proprio sul terreno dell’autonomia del Veneto.Non ritengo sia ammissibile e vada isolata ogni forma di sovversione, anche quella in apparenza più naif. Sono convinto che il bene di questo importante pezzo d'Italia possa derivare esclusivamente da politiche incisive per un fisco non opprimente per le famiglie e le imprese, da politiche per la sicurezza, la semplificazione della burocrazia, lo sviluppo delle infrastrutture e sicuramente dalle riforme. Un primo punto a favore del cambiamento reale, non di quello urlato illusoriamente, è stato messo a segno con l’approvazione definitiva del riordino delle Province e la nascita delle Città Metropolitane, tra cui quella di Venezia. Un obiettivo per il quale ho lavorato con la mia proposta di legge del 2010, che assicura maggiori risparmi, maggiore semplificazione e un rafforzamento dei poteri per il territorio. La prospettiva di un’area metropolitana unica con Padova e Treviso, è aperta e potrà portare ulteriori benefici in termini di ottimizzazione dei servizi per il cittadino e di maggiore ottenimento di finanziamenti europei.
Come ho creduto in questa svolta finalmente raggiunta, sono altrettanto convinto che altri vantaggi arriveranno con la riforma del Senato e la sua trasformazione in una assemblea rappresentativa degli enti locali. Qui i territori e lo Stato potranno confrontarsi in modo più proficuo e diretto rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Questo con l’obiettivo di rispondere rapidamente alle esigenze che emergono dalle singole realtà locali. Non da ultima la riforma del Titolo V della Costituzione: nell’affrontare questo passaggio ritengo si dovrà tener conto della necessità di riconoscere al Veneto forme di autonomia specifiche, non solo nelle competenze ma anche dal punto di vista fiscale.
Nel lavoro intrapreso dal governo ci sono gli elementi giusti per dare una risposta anche a questo Veneto in fibrillazione che ha bisogno di serenità, non di serenissimi, per ripartire. Clicca per approfondire.
Fonte: www.andreamartella.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi