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Dichiarazione di Sergio D'ELIA


 

Caso Lo Porto. Un'altra ragione per diffidare dall'uso dei droni armati

  • (28 aprile 2015) - fonte: http://www.radicalparty.org - inserita il 29 aprile 2015 da 4110

    Non si può considerare la morte del cooperante italiano Giovanni Lo Porto, rimasto vittima lo scorso gennaio, insieme ad altri due cittadini americani - un ostaggio, come Lo Porto e l’altro leader di Al Qaeda - di un drone CIA, come mero effetto collaterale e inevitabile di una causa giusta.

    Né si può accettare che, nel nome della guerra mondiale al terrorismo, il Presidente di una democrazia tra le più antiche al mondo possa, per decreto, dichiarare qualcuno colpevole al termine di un processo segreto anche per il solo sospetto che abbia l’intenzione di commettere in futuro un crimine. In questo modo, i cittadini americani all’estero possono essere uccisi per il mero sospetto di attività anti-americane, quando invece in patria avrebbero diritto ad un processo con tutte le garanzie possibili, anche quelle previste dal sistema arcaico della pena capitale.

    Diffidiamo dunque dall’uso dei droni armati perché come ogni altra arma, oltre che alla legge interna, i droni dovrebbero sottostare al diritto internazionale, inclusa la legge umanitaria internazionale, che ne regolamenti l'uso.

    Fonte: http://www.radicalparty.org | vai alla pagina

    Argomenti: terrorismo, usa, tecnologia, diritti umani, CIA | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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