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Dichiarazione di Maurizio BOLOGNETTI
Con "Le mani nel petrolio". La denuncia è stata fatta da anni, ma il disastro ambientale nessuno se lo fila
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(05 aprile 2016) - fonte: www.radicalparty.org - inserita il 06 aprile 2016 da 861
Dopo le dimissioni del ministro Guidi per l'affare "petrolio" in Basilicata, domenica 3 aprile i giornali raccontano di due inchieste: la prima - che ha portato alle dimissioni del ministro - ha per oggetto l'impianto di Tempa Rossa della Total: 23 indagati (tra cui il compagno della ministra) e le ipotesi di reato sono relative ad illeciti che avrebbero portato all'autorizzazione del giacimento; il secondo filone, invece, è relativo all'impianto ENI di Viggiano: 37 indagati per illeciti nella gestione dei rifiuti e sforamento dei limiti delle emissioni.Flavia Amabile, inviata de La Stampa, spiega le dinamiche del "Texas italiano" scrivendo che, a sentir gli abitanti del posto "le denunce sono inutili, forse anche dannose: "Qui si vive di questo. Solo il petrolio ci può dare lavoro". Ma la giornalista cita anche Maurizio Bolognetti, "responsabile dei Radicali lucani" che "con due libri d'inchiesta, anni di denunce quotidiane, è l'uomo che più di tutti sta provando a raccontare cosa rappresenta il petrolio per la Basilicata".
Alla citazione di Bolognetti segue Albina Colella, geologa docente universitaria, che su 'Il Fatto Quotidiano' ammette che, quando "chiamata dagli agricoltori che coltivavano i terreni adiacenti l'invaso del Pertusillo (che dà da bere alla Puglia e da irrigare a tutta la Basilicata) perché colpiti dalla moria di pesci", ha effettuato le analisi delle acque e ha dovuto "confermare i dati dell'inquinamento già denunciati (nel 2010, ndr) da un tenente della polizia provinciale e un esponente del partito radicale".
Fonte: www.radicalparty.org | vai alla pagina » Segnala errori / abusi