Dichiarazione di Moira DE LUIGI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Consiglio Comunale Meolo (VE) (Lista di elezione: LISTA CIVICA | CAMBIAMO MEOLO) - Vicesindaco Comune Meolo (VE) (Partito: LISTA CIVICA | CAMBIAMO MEOLO)
Ciclabile al buio, il Comune diffida l’Enel
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(31 dicembre 2016) - fonte: La Nuova di Venezia e Mestre - inserita il 09 gennaio 2017 da 12657
MEOLO. Pista ciclabile al buio: il Comune di Meolo invia una diffida a Enel Distribuzione, perché attivi l’impianto di illuminazione. «C’è un rimando continuo da un numero verde all’altro. Non è possibile che il Comune non riesca a parlare con un funzionario», spiega il sindaco Loretta Aliprandi. Ha i contorni dell’odissea burocratica la vicenda emersa in consiglio comunale. La questione riguarda il tratto di pista ciclabile lungo la provinciale 48 via Diaz, tra l’incrocio con la Treviso Mare e il centro di Losson. Lungo la ciclabile sono installati 33 punti luce, di cui però attivi solo una decina. Di fatto, funziona solo un lampione ogni tre. Con il risultato che l’illuminazione è largamente insufficiente. I residenti hanno sottoscritto una petizione e anche la Lista Basso ha presentato un’interrogazione sul malfunzionamento dei lampioni. Il problema, che si trascina da diverso tempo, era legato a un sottodimensionamento della rete. Ma ora che le questioni tecniche sono superate ci si è messa la burocrazia. «A settembre è stato allestito il contenitore per il nuovo contatore. A quel punto l’ente erogatore dell’energia doveva installare il contatore e far partire l’erogazione nel momento in cui pagavamo l’attivazione», ricostruisce il vicesindaco Moira De Luigi, «il 2 dicembre il Comune ha effettuato il versamento di 816 euro per la posa del contatore installato da parte di Enel Distribuzione solamente in data 16 dicembre. L’attivazione della nuova utenza doveva essere effettuata entro la data del 19 dicembre. Ma l’impianto non è ancora funzionante, nonostante le continue e insistenti telefonate quotidiane al numero verde e incontri presso il punto Enel di Mestre e di San Donà». Da qui la decisione di far partire la diffida.
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