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Dichiarazione di Paolo Cova

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Nelle stalle farmaci in nero

  • (15 gennaio 2017) - fonte: politici.openpolis.it - inserita il 20 gennaio 2017 da 32018
    La seconda interrogazione, a risposta scritta e rivolta al Ministro dell’Interno e a quello della Salute, tratta un argomento altrettanto scottante: i farmaci veterinari in nero usati nelle stalle, dichiarati distrutti e reimpiegati come normali medicinali. Il rischio è che chi controlla, non lo faccia con le dovute attenzioni. Per spiegare un po’ come funziona, esiste l’European surveillance of veterinary antimicrobial consumption (Esvac) che, nella sua ultima relazione sul consumo di farmaci veterinari, indica l’Italia come terzo Paese europeo per consumo in Europa. Nella relazione annuale al Piano nazionale integrato (Pni) 2015 del Ministero della Salute sulla farmacosorveglianza vengono indicate tutte le attività svolte per verificare la tracciabilità del farmaco veterinario e l’uso corretto negli animali da reddito e da compagnia. La relazione indica un livello minimo di controlli annui diversificati a seconda delle strutture interessate per verificare la tracciabilità del farmaco prima di arrivare all’utilizzatore finale. In particolare, nelle attività di commercio all’ingrosso viene effettuata una ispezione annua; nelle farmacie e parafarmacie i controlli annui sono pari al 33%; nelle ditte produ ttrici di medicinali veterinari e nelle attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso si fa una ispezione annua. In questi anni i media riportano che diverse attività giudiziarie hanno mostrato l’uso di farmaci veterinari e umani in nero negli allevamenti da animali da reddito, mercato creato dalla complicità tra i diversi attori della filiera, ma soprattutto un punto di debolezza nella catena della tracciabilità dei farmaci è la loro possibile distruzione occasionale, se questa non viene realmente monitorata, in particolare nella fase di distribuzione, quando abbiamo grandi quantitativi di farmaci che transitano. Dai Ministri voglio sapere se siano a conoscenza di attività di commercio all’ingrosso, ditte produttrici di medicinali veterinari e attività di vendita al dettaglio e all’ingrosso, farmacie o parafarmacie, segnalate per avere una anomala distruzione occasionale di farmaci. E se gli organi preposti alle ispezioni previste dal Pni abbiano verificato nelle varie strutture che distruzioni di confezioni di medicinali veterinari non siano anomale o siano superiori alla media e superiori alla distruzione occasionale di farmaci umani e possano configurare una possibile commercializzazione nel mercato del nero dei medicinali veterinari.
    Fonte: politici.openpolis.it | vai alla pagina
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