Openpolis - ULTIME DICHIARAZIONI INSERITEhttps://www.openpolis.it/2012-07-13T00:00:00Z«Tagli e scelte unilaterali. Non si salva così il Paese» - INTERVISTA2012-07-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647269<br />
«Il nostro giudizio resta negativo. Qui da sempre pratichiamo la concertazione, è la stessa strada di Hollande».
<p><b>Presidente Rossi, il premier Mario Monti ha detto che la concertazione è uno dei mali che ha causato gli attuali problemi dell’Italia. Come risponde?</b>
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«Che in Toscana la concertazione è più viva che mai ed è stato, è e sarà lo strumento principale attraverso il quale cercare le soluzioni alla crisi e riavviare lo sviluppo. È un valore, testimoniato anche dall’articolo 48 dello Statuto regionale: alle istituzioni spetta il compito di decidere, ma attraverso il confronto con le rappresentanze sociali».
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<b>Come si traduce in concreto questo modello?</b>
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«La Toscana pratica la concertazione da sempre e ai massimi livelli possibili ma il nostro tasso di riformismo e innovazione non è certo inferiore alle altre Regioni. Anzi. Alcune riforme che ha fatto il Governo Monti rappresentano addirittura un arretramento rispetto alla nostra realtà. Abbiamo in corso una gara unica per il trasporto pubblico regionale, abbiamo fatto tre Ato per i rifiuti, uno unico per l’acqua, sciolto le 14 Apt e razionalizzato la politica di promozione turistica e riformato la sanità. Tutto questo d’accordo con sindacati e forze sociali perché quando gli obiettivi sono difficili e impegnativi, si raggiungono meglio attraverso il confronto».
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È un percorso che si può ripetere anche in futuro?</b>
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«Abbiamo appena siglato con Cgil, Cisl e Uil un nuovo accordo, basato su 9 punti, col quale contiamo di arrivare entro la fine di settembre a un patto per lo sviluppo che permetta alla Toscana di uscire dalla crisi e riprendere a crescere. Siamo convinti che il contributo di chi conosce i problemi e le questioni concrete sia fondamentale per individuare soluzioni condivise ed efficaci».
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<b>Sembra un progetto ambizioso...</b>
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«Noi proviamo a farlo nel nostro piccolo, ma Hollande, in Francia, sta andando in questa direzione e lo stesso ha fatto anche la Germania. Evidentemente non stiamo inventando niente se anche grandi leader nazionali hanno fatto appello al Paese e alle forze migliori. Piuttosto trovo singolare procedere in senso opposto».
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<b>Un messaggio al governo e al metodo di attuazione della spending review?</b>
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«Se ci avesse consultato prima anziché agire unilateralmente avrebbe avuto dei consigli utili. Sono convinto anch’io che abbiamo davanti un "percorso di guerra", però proprio per questo si devono coinvolgere le migliori energie, responsabilizzarle e cercare di chiedere a tutti quello che possono dare, secondo le proprie possibilità. Monti invece sembra andare da solo in altra direzione e così rischia di sbattere o di andare tutto a destra. In ogni caso niente di positivo per i ceti popolari e la parte più debole della società».
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<b>In quale altro modo avrebbe potuto agire?</b>
<p>«Si poteva fare una manovra differente, magari rinunciando a qualche F35, pensando almeno a una piccola patrimoniale, tornando sopra ai capitali scudati. È ingiusto che le aziende, i dipendenti o le partite Iva paghino dal 33 al 45% di tasse e chi è andato a ripulire i suoi soldi all’estero se la sia cavata col 5%».
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<b>Il confronto delle regioni con il governo prosegue. Ci sono passi avanti?</b>
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«Abbiamo ricevuto il materiale, ora lo affronteremo e vedremo meglio cosa c’è nel dettaglio. Ma l’opinione che si tratti di tagli è confermata».
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<b>Sembra complicato trovare una via d’uscita per voi soddisfacente...</b>
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«Noi non vogliamo sottrarci al confronto di merito e vogliamo andare fino in fondo. Ma al momento la realtà è che, ad esempio in sanità, siamo di fronte a un taglio lineare di 557 milioni di euro. Il materiale fornito può sicuramente essere un utile spunto per fare verifiche sulle nostre aziende ma in queste condizioni è pressoché impossibile riuscire a garantire gli stessi livelli di servizi».
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<b>Il suo giudizio resta dunque negativo?</b>
<p>«Sì, negativo nell’immediato e anche per il futuro. la realtà ci dice che il decreto c’è e noi ne siamo stati informati dopo seppure sia, oltre tutto, una materia costituzionalmente convergente. Noi non vogliamo metterci dietro agli aspetti giuridici ma compartecipare allo sforzo di risanamento. Ma salvare il paese senza punti intermedi è un’impresa davvero ardua».
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«Alla Leopolda ho visto la sinistra conservatrice» - INTERVISTA2011-11-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617905<br />
<b>Presidente Rossi che ne pensa della Leopolda post-ideologica del sindaco Renzi?</b>
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«Chi ha detto che non c’era ideologia? La sinistra conservatrice, le pensioni che tolgono risorse ai giovani, più dinamismo economico, più mercato per avere più giustizia sociale: questo è il Blair del ’99».
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E perciò lei la stronca.</b>
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«La Caritas ha detto che i poveri in Italia sono 8.3 milioni, con un aumento del 7% rispetto al 2010 e soprattutto tra i giovani. Ecco il risultato del liberismo. Il Collegio pontificio della giustizia e della pace sostiene che è responsabilità di quel liberismo senza regole e controlli se le diseguaglianze sociali sono cresciute. Alla Leopolda si è riproposto quello che è all’origine della crisi, in un mondo profondamente cambiato. Sul banco degli imputati non può finire la sinistra ma i cedimenti che ha avuto verso quel liberismo».
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<b>Non negherà che alla Leopolda c’era del fermento.</b>
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«Facebook, Twitter, 5 minuti per parlare di Europa, il WikiPd, il frigo sul palco, la libreria finta. Per carità, va tutto bene, ho visto molto impegno. Però c’era un’estetica del potere iniziata in forme diverse con il Panseca di Craxi e proseguita con Berlusconi. Il potere ha bisogno di sobrietà e semplicità».
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<b>Però oltre 500mila utenti hanno seguito la diretta streaming.</b>
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«In questo Matteo è bravissimo, sa interpretare il bisogno di partecipazione a cui il Pd non ha saputo dare risposte. Ma in politica non può bastare un post, non si può sostituire un partito: servono organizzazione e approfondimento».
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<b>Eppure ne sono uscite 100 idee che dovrebbero diventare un programma.</b>
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«Ma si elude il nodo fondamentale di questo momento. Il Paese affonda: lo spread è al 4,59, gli interessi sui Btp al 6,20, non siano così lontani dal default. <br />
Lì c’era un clima inconsapevole del dramma. I conti col berlusconismo vanno fatti fino in fondo e oggi può vincere chi riesce a indicare il modo più giusto per aggredire il debito pubblico ricreando prospettive di sviluppo e chiedendo sacrifici equamente distribuiti. Bisogna bonificare gli sprechi, introdurre una patrimoniale e tasse progressive se vogliamo tutelare i più deboli. E in questo contesto si può anche parlare di pensioni. Populismo e riformismo sono inconciliabili, e qui si vuol piacere a troppi».
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<b>Cosa l’ha convinta di meno del Big Bang?</b>
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«L’amnistia condizionata per i politici accusati di corruzione. Somiglia a un colpo di spugna per salvare i corrotti».
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<b>Ma qualcosa che l’ha convinta ci sarà pure?</b>
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«Si è parlato molto di precariato. Anche se non ho visto proposte adeguate».
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<b>Presidente, il Pd non ha niente da rimproverarsi?</b>
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«Il Pd deve avere una posizione più critica verso lo sviluppo che si è avuto in questi anni».
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<b>E non sarebbe utile una nuova classe dirigente?</b>
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«Sì, purché venga fuori dal dibattito politico: Renzi sta perdendo un’occasione».
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<b>Farà così per accattivarsi elettori. Secondo lei dove pesca?</b>
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«Tra i moderati di centrodestra. Invece bisogna saper parlare anche a sinistra e fare proposte per uscire dalla crisi che siano chiare a tutto il Paese».
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<b>Lei è favorevole alle primarie?</b>
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«Vanno fatte quanto prima, anche per i parlamentari. Devono essere aperte, magari in due turni. Ma il Pd deve avere il diritto di indicare un “suo” candidato. E chi lo sfida deve sapere che rischia di indebolire quella candidatura. Renzi abbia il coraggio di decidere se candidarsi o no».<br />
Nel Pd chi ha ruoli di direzione politica dagli anni '90, lasci2011-10-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it617787<br />
''Chi ha svolto ruoli di direzione politica nazionale, a partire dagli anni '90 in poi, ha esaurito il proprio ciclo e deve lasciare gli impegni di prima linea per ritagliarsi un ruolo utile di 'padre nobile' che sono certo verrà ascoltato e apprezzato''.
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<i>Lo afferma Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, in una nota postata sul suo profilo Facebook.</i>
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''Quindi gli organi dirigenti del Pd, che mi auguro vengano rafforzati e rinnovati, dovranno essere composti da una nuova classe dirigente proveniente dal territorio e selezionata in base alle prove di capacità e competenza. Nello specifico penso che la segreteria, già rinnovata, debba essere rafforzata, mentre la direzione nazionale deve essere fortemente ridotta in modo da potersi riunire velocemente e discutere davvero le scelte politiche.
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Allo stesso modo ritengo che se dovessimo conquistare la maggioranza e governare il Paese non ci potremmo certo presentare con gli stessi ministri e sottosegretari degli ultimi governi di centrosinistra''.
<p> ''E' bene non presentarsi agli elettori con le stesse persone che hanno già ricoperto più volte ruoli di governo soprattutto quando quella squadra è stata battuta alle elezioni, com'è avvenuto nel 2008. Anche alla guida del Paese dove presto - mi auguro - torneremo c'è bisogno di rinnovare la nostra presenza con donne e uomini nuovi e competenti''.
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<b>Per quanto riguarda le candidature al Parlamento:</b>
<p> ''Il discorso è diverso; come lo è in realtà in tutte le democrazie occidentali. In generale va bene il limite di due mandati, preferibile per me a quello di tre, ma possono esserci eccezioni, purchè tutti si sottopongano alle primarie e abbiano dai nostri elettori fiducia e consenso''.
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«I lavoratori dell’Isi hanno fatto bene ad occupare lo stabilimento»2011-03-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it559022<br />Oltre 1.300 lavoratori a rischio del posto di lavoro.
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«I lavoratori dell’Isi hanno fatto bene, dando l’esempio e occupando lo stabilimento. Andremo a Roma per chiedere al governo di cambiare il catastrofico decreto sulle rinnovabili. Ci vuole un’azione comune da parte di istituzioni, forze economiche e sociali che credono nello sviluppo e nella green economy».<br />
Caso Ruby. «Il videomessaggio di Berlusconi? Sembra Cetto Laqualunque»2011-01-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it557103<br />
Il videomessaggio inviato ieri dal premier Silvio Berlusconi e trasmesso dai Tg? Sembra il trailer del film 'Qualunquemente' di Antonio Albanese, che ha al centro il personaggio del politico Cetto Laqualunque.
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Lo afferma il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, sul suo profilo Facebook.
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''Ho visto il videomessaggio di Berlusconi e il trailer del film di Antonio Albanese 'Qualunquemente' - afferma Rossi rivolto agli utenti del sociali network - e vi propongo il 'gioco delle differenze': chi e' capace di trovarne almeno tre? Avevo pensato ai capelli ...''.
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Energia: governatore Rossi, in Toscana fondi Ue andranno alle rinnovabili 2010-10-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it546825Raddoppia in Toscana la previsione di energia elettrica da fonti rinnovabili. ''Un obiettivo - spiega il governatore Enrico Rossi - che vogliamo realizzare per essere più autonomi, ridurre l'inquinamento e contribuire a sviluppare un settore strategico come quello energetico. Un'opportunità da cui imprese americane e toscane potranno trovare occasioni di lavoro e di collaborazione''.
Il presidente della Regione è intervenuto al seminario ''Toscana e Usa: collaborazione per un futuro più pulito'', organizzato da Ministero dello Sviluppo Economico, Istituto nazionale per il Commercio Estero, Regione Toscana, Toscana Promozione, Consolato Generale degli Stati Uniti a Firenze e dalla sede fiorentina della New York University che ha visto la partecipazione dell'ambasciatore Usa David Thorne.
''Vogliamo puntare sull'attrattività del territorio per nuovi investimenti - ha detto Rossi - Oggi in Toscana importiamo il 25% di energia. Del 75 % di quella prodotta in casa, il 47% arriva da fonti fossili e il 28% da fonti rinnovabili. L'obiettivo è colmare quel deficit del 25% attraverso l'incremento di produzione elettrica da fonti rinnovabili. La Regione è pronta a dare il proprio contributo. A questo proposito entro la fine dell'anno i 53 milioni di fondi comunitari dedicati all'energia verranno assegnati per finanziare una parte dei 1200 progetti di impianti di produzione da rinnovabili. Così potremo attivare una mole di investimenti pari a circa 250 milioni di euro''.
Annunci GoogleUna centrale nucleare nel grossetano? 2010-09-04T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it505732"Ci opporremmo ad ogni ipotesi di costruzione di una centrale nucleare nei nostri territori", aggiunge. "Noi non siamo favorevoli alle centrali nucleari, perchè ci sono almeno un paio di problemi: il primo è che si parte con grande ritardo, e questo non ci mette in condizione di attuare anche le direttive comunitarie - aggiunge - in secondo luogo abbiamo un piano energetico regionale che rispecchia il 20-20-20, cioè ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili e noi vogliamo proseguire con questa politica". GREEN CITY ENERGY, PISA PROGETTI DI SOSTENIBILITA' E EFFICIENZA2010-06-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it502418 "L'espressione "green economy" descrive tutto un insieme di attivita' economiche che colgono le opportunita' offerte dalle nuove tecnologie ecologiche. Per fare alcuni esempi: la realizzazione di impianti che producono energia mediante l'impiego di fonti rinnovabili, la bioedilizia e l'eco-edilizia, ma anche gli interventi nel ciclo delle acque, dello smaltimento dei rifiuti e delle agri-energie. Un'area economica molto vasta e molto interessante alla quale e' giusto guardare per lanciare una nuova idea di sviluppo ed uscire dalla crisi. Dobbiamo valorizzare il know how esistente - interviene ancora Enrico Rossi - e favorire la diffusione delle tecnologie verdi su tutto il territorio. E' una partita che la Regione Toscana dovra' giocare assieme alle province e ai comuni avendo sempre presente l'esigenza di tutelare l'ambiente"GREEN CITY ENERGY, PISA PROGETTI DI SOSTENIBILITA' E EFFICIENZA2010-06-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it502419"L'ambizione della Provincia di Pisa - ha sottolineato a questo proposito il presidente della Provincia Andrea Pieroni - e' quella di realizzare la vocazione "rinnovabile" del proprio territorio. Oltre al filone storico della geotermia (che oggi copre circa un terzo del fabbisogno di energia in Toscana), ne abbiamo aperti tutta un'ampia serie relativa alle fonti innovative, di cui massimizzeremo l'impiego con il futuro piano energetico provinciale. Si va dal solare (con un progetto in corso per l'autonomia di approvvigionamento di alcune sedi di scuole superiori) fino all'eolico: ai tre i parchi gia' attivi (Chianni, Pontedera, Montecatini Valdicecina) ne seguiranno a breve altri; dal progetto in atto alla Facolta' di Ingegneria di Pisa, e coordinato da Pont-Tech, per la valorizzazione dell'idrogeno nella propulsione di veicoli, fino ai recenti sviluppi sulla stessa geotermia con le tecniche di estrazione di fluidi a media entalpia (temperature fra i 100 e 250°), a impatto praticamente nullo sui terreni e sull'aria". A Piombino al via il primo Festival sui nuovi percorsi di responsabilità ambientale2010-05-20T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it500338«Per la pluralità delle sue vocazioni e per le sue criticità Piombino rappresenta un luogo significativo per l’ambientazione del Festival dell’economia ecologica – dice il sindaco di Piombino Gianni Anselmi - I temi che pone, quelli della responsabilità sociale, della complessità territoriale e dell' economia sostenibile, oltre ad avere qui una loro giusta collocazione, aiutano questa città ad allargare lo sguardo sul mondo e sul futuro, ponendola al centro di una grande riflessione all'insegna della creatività e dell'innovazione. Per i promotori del Festival sarà invece un'importante occasione per cogliere nel tessuto di questo territorio alcuni ingredienti essenziali di riflessione: il tema del risanamento ambientale, delle infrastrutture, dell'innovazione industriale, delle tecnologie per le energie rinnovabili, della portualità e della nautica».Regione Toscana: Green economy toscana: polo energetico, boschi e agricoltura2010-05-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it499912Poggia su tre pilastri la green economy che ha in mente Enrico Rossi: il polo energetico della costa, la cura dei boschi e lo sviluppo della filiera corta. Il presidente della Regione Toscana lo ha spiegato intervenendo al convegno “Dalla old alla green economy - Globalizzazione, competitività e energia”, organizzato dall'associazione Amerigo, che si è tenuto stamani presso l'Istituto Geografico Militare a Firenze.
«Sui cambiamenti climatici e sull'inquinamento si misurerà la nostra capacità di reagire e sarà poi la storia a giudicarci». E' stato partendo da una frase del discorso che Barack Obama ha tenuto all'Onu lo scorso settembre, che Rossi ha tratteggiato le linee del programma “green” toscano, «un programma – ha detto – che, tenendo presenti i parametri comunitari di riduzione d i CO2, investa in energia pulita e candidi la nostra regione a occupare una posizione pilota in campo nazionale».
Un ruolo fondamentale lo giocherà, secondo il presidente, il polo energetico della costa. «Storicamente – ha spiegato il presidente - la nostra regione è una terra che produce energia. Oggi questa realtà è ancora forte ma ha bisogno di un programma strategico complessivo e di un polo altrettanto strategico di energia pulita che risponda all’obiettivo di produrre energia riducendo le emissioni nell’aria, risanando gli ambienti più compromessi e sviluppando le rinnovabili. Dovrà essere valida un'equazione: se si aumenta l'energia prodotta dai fossili, si deve diminuire l'emissione di CO2. Ovvero, per ogni chilowatt in più prodotto con fossili si dovrà sviluppare qualcosa di più da energie rinnovabili. Allo stesso tempo dovremo perseguire l’autosufficienza regionale tramite fonti energetiche locali proponendosi anche come “green provider” di energie e tecnologie pulite per altre regioni italiane».
Secondo pilastro, il settore agroforestale, a cui si legano le biomasse. «Pur in un territorio che ha alle spalle una grande politica e una grande tradizione di tenuta e attenzione – ha spiegato Rossi - i cambiamenti climatici travolgono anche noi. E la tenuta del bosco è la prima garanzia dell'assetto idrogeologico. Gli allagamenti e le frane del Natale 2009 hanno prodotto oltre 500 milioni di danni. Per questo la giunta regionale stanzierà 30 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio e ridurre il rischio di frane e allagamenti. Ciò consentirà di aumentare 1000 posti di lavoro in un anno e anche di realizzare in montagna impianti di cogenerazione alimentati a biomasse: «Sarà un passo importante per la società toscana e un modello».
Terzo pilastro, la filiera corta. «Non possiamo venire travolti dai cambiamenti del mercato – ha proseguito il presidente - ma dobbiamo rispondere con una politica che valorizzi la filiera corta. Colmare il rapporto tra produzione trasformazione e commercializzazione ci permetterà di avere un assetto più ordinato e pulito».
Fino ad ora la Toscana ha marciato a passi lunghi e già raggiunto vari obiettivi. A metà del 2008 ha elaborato un Piano energetico in linea con gli obiettivi comunitari al 2020. Ha stanziato 678 milioni di euro nel Piano Regionale di Azione Ambientale 2007-2010, creando (fonte Irpet) 10mila unità occupazionali entro il 2010. Si è lavorato molto anche sul fronte fonti rinnovabili. Nell'ultimo anno e mezzo l'idroelettrico è cresciuto di un + 1,8 %, la geotermia di un + 10 %, le biomasse di un + 132 %, il fotovoltaico di un + 1.428,5% e l'eolico di + 378,6 %. Non solo, l a Toscana, su 66 indicatori di sostenibilità, è al secondo posto dopo il Trentino Alto Adige. Tra i dati migliori spiccano l'alta percentuale di auto euro 4 e euro 5, il basso livello di occupazione irregolare e la altrettanto bassa quota di permessi a costruire concessi, con una media regionale inferiore di un terzo rispetto a quella nazionale.
Si può fare ancora meglio? Sì. Risponde il presidente Rossi, che ricordando il pensiero del filosofo Cesare Luporini ha concluso: «La ferita inferta dall'uomo alla natura può essere risolta solo con l'uso consapevole della scienza e della tecnica».