Openpolis - ULTIME DICHIARAZIONI INSERITEhttps://www.openpolis.it/2012-11-14T00:00:00ZSmog, ulteriore proroga sugli sforamenti 2012-11-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684118“La Regione ha deciso di chiedere al ministero di attivarsi con la Commissione per un ulteriore esame delle due situazioni critiche riguardanti il territorio piemontese. La Provincia ed il Comune di Novara hanno tempestivamente presentato il proprio piano ed abbiamo chiesto al Comune di Torino di attivarsi sul piano tecnico per fare altrettanto, in modo da consentirci di integrare il documento che gli uffici regionali stanno predisponendo e di inoltrarlo al ministero entro i termini previsti”.
“Con l’assessorato ai Trasporti stiamo valutando come utilizzare i 10 milioni di euro a disposizione, più ulteriori tre o quattro milioni che dovrebbero essere assegnati al Piemonte. L’orientamento è quello di indirizzarli su programmi specifici rivolti soprattutto alle aree che presentano maggiori difficoltà, Torino e Novara su tutte. La priorità è proseguire nell’opera di ammodernamento del parco veicoli attraverso il completamento dell’iniziativa di retrofittatura dei mezzi Euro 2, Euro 3 ed Euro 4. A tal fine la Regione, a fronte delle risorse messe a disposizione, ha espresso la propria disponibilità a contribuire nella misura del 65 per cento del costo”L’espulsione di Fabrizio Biolè dal Movimento 5 Stelle Piemonte non è solo una questione di regole interne, ma solleva la questione parì opportunità2012-11-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684123Fino ad oggi non abbiamo voluto commentare in alcun modo le vicende interne al Movimento 5 Stelle legate all’attacco maschilista subito dalla consigliera comunale di Bologna Federica Salsi.
Ritenevamo e riteniamo ancora oggi che le parole di Beppe Grillo subito dopo la trasmissione televisiva Ballarò fossero offensive non solo per l’esponente emiliana, ma che lo fossero nei confronti di tutte le donne e di coloro che si sono battuti e si battono per la parità di genere. Oggi però, dopo l’espulsione di Biolè, ci sentiamo in dovere di non tacere.
Nei confronti del consigliere regionale piemontese esprimiamo la nostra solidarietà. Abbiamo avuto modo negli anni di conoscerlo e, seppur nelle differenze politiche che contraddistinguono i nostri operati, abbiamo anche avuto modo di apprezzare la pacatezza e la correttezza oltre che l’impegno. E’ nostra ferma convinzione che la dimensione politica non possa e non debba calpestare il rapporto umano tra persone civili e oneste.
E’ lampante però come la questione adesso assuma contorni politici ben delineati: nel Movimento 5 Stelle non vi è spazio per la questione di genere. Non possiamo credere che la cacciata di Biolè fosse dovuta ad una questione di regole interne. Non è credibile che chi ha fatto della selezione dei candidati un vanto non si fosse reso conto in oltre due anni della questione: se fosse così sarebbe lecito chiedersi come questi soggetti pensino di poter candidarsi al Governo del nostro Paese.
Dettò ciò è nostra convinzione che, come in passato ci siamo scagliati contro il maschilismo berlusconiano, oggi sia necessario scagliarsi contro quello di Beppe Grillo. Un Movimento che accetta di veder calpestati i diritti delle donne in silenzio come potrà tutelarle? Grillo invece di espellere chi prende le distanze dai suoi attacchi machisti dovrebbe chiedere scusa. Giorno dopo giorno diventa sempre più la brutta copia di Silvio Berlusconi.Il nostro esposto sulla Tav alla Corte dei Conti parte dal diritto alla trasparenza sui costi dell’Osservatorio2012-11-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684124Evidentemente la nostra non è una richiesta artificiosa se anche il Presidente della Corte dei Conti, Luigi Giampaolino, questa mattina a Radio Veronica One ha dichiarato di augurarsi che il prima possibile vengano verificati i costi della linea ad alta velocità Torino-Lione. L’esposto che abbiamo presentato alla Corte da lui presieduta vuole andare proprio in questa direzione.
Il nostro non vuole essere un approccio ideologico.
L’oggetto del nostro esposto è la trasparenza che in questo caso non è solo una prerogativa etico-morale, ma soprattutto una questione legale. Siamo rimasti piacevolmente colpiti e stupiti dal pronunciamento di questi giorni della Corte dei Conti francese con il quale sono stati messi in evidenza tre aspetti che abbiamo sempre fatto nostri: i costi sono più che raddoppiati; non si deve escludere a priori l’alternativa del miglioramente dell’attuale linea ferroviaria; sono finora assenti politiche trasportistiche che favoriscano il passaggio dalla gomma al ferro. In più anche nelle controdeduzioni del primo ministro francese Ayrault si dichiara l’esigenza di avere un soggetto terzo che certifichi i costi dell’opera.
Noi abbiamo concentrato la nostra attenzione sull’Osservatorio governativo per il collegamento ferroviario Torino-Lione, un organo di emanazione pubblica costituito con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri il 1 marzo del 2006. Dal 1 gennaio del 2013 la pubblicazione su internet dei dati concernenti le concessioni di sovvenzione, contributi, sussidi ed ausili finanziari alle imprese e l’attribuzione dei corrispettivi e dei compensi a persone, professionisti, imprese e enti privati costituirà condizione legale di efficacia del titolo delle concessioni di attribuzioni a imprese, professionisti e consulenti.
L’Osservatorio nel 2010 e nel 2011 ha ricevuto 360.000 euro di risorse pubbliche, ma allo stesso tempo della loro rendicontazione non si trova traccia su alcun sito istituzionale. Dal prossimo anno questo non potrà più accadere. Inoltre alcuni tecnici delle istituzioni locali sono stati esclusi dallo stesso prima del termine dei lavori e dalla fine del 2009, secondo una denuncia del professor Angelo Tartaglia, membro dell’Osservatorio, “il Governo decise di escludere dall’Osservatorio le amministrazioni comunali che non dichiarassero a priori di accettare l’opera”.
La nostra è una richiesta di trasparenza: crediamo che la buona politica debba sollecitare gli organi competenti al fine di aiutarli a svolgere nel migliore dei modi la propria funzione a sostegno dei cittadini.
La presa di posizione di questa mattina del Presidente della Corte dei Conti è in questa direzione: il nostro esposto è solo un primo passo.
Non si tratta dell’esercizio del diritto di veto all’opera, ma del diritto alla trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche.
Movimento 5 Stelle, espulso il consigliere regionale Fabrizio Biolè2012-11-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684121"Vedremo se vuole rimanere una risorsa per l'M5S lasciando il posto al primo non eletto oppure no, mandando a rotoli il lavoro di 3 anni".
"Non si poteva più andare avanti non rispettando una delle tre regole, finendo in pasto ai media un giorno sì e l'altro pure. La diffida a Fabrizio Biolé era cosa risaputa sin da fine agosto 2012, essendosi sentito più volte con Beppe Grillo. Purtroppo Fabrizio non aveva ancora dichiarato la sua scelta definitiva, in queste ore giocoforza la prenderà"Nuovi invito a trasferire le risorse per il rischio idrogeologico 2012-11-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it684112“La filosofia alla base del ragionamento del ministro Clini è un elemento di riflessione condivisibile. In un Paese come il nostro, dove il 9,8% del territorio nazionale, secondo uno studio del ministero dell’Ambiente, è interessato da aree ad alta criticità idrogeologica, è fondamentale dare risposte strutturali partendo necessariamente dalle programmazioni di area vasta che le Regioni hanno elaborato ed aggiornato nel tempo ma che oggi, per le note difficoltà di bilancio, non sono in grado di finanziare. Anche per questo motivo, pur comprendendo che la crisi della finanza pubblica non risparmia nemmeno l’amministrazione centrale, anche nella veste di coordinatore della Commissione Ambiente della Conferenza delle Regioni, ritengo che il dibattito scaturito dall’appello del ministro all’UE costituisca un’occasione per rinnovare al ministero dell’Ambiente l’invito al trasferimento delle risorse utili al finanziamento degli interventi previsti negli accordi di programma per la mitigazione del rischio idrogeologico sottoscritti dal ministero stesso e dalle Regioni tra il 2009 ed il 2010, colmando anche il gap di trasferimenti che è venuto a crearsi tra le Regioni del Nord e del resto d’Italia”.
“è auspicabile che la giusta richiesta di rivedere i vincoli derivanti dal patto di stabilità, inoltre, non sia limitata agli interventi contro il rischio idrogeologico, bensì estesa a tutti gli altri interventi emergenziali che gli enti locali e le Regioni si trovano a dover fronteggiare, quale ad esempio la prevenzione del rischio sismico. Pur condividendo, infine, la volontà di superare la logica emergenziale e la gestione straordinaria, riteniamo che i ritardi nell’attuazione di una concreta politica di prevenzione e di riduzione dei rischi non siano attribuibili al ruolo dei commissari, bensì al mancato trasferimento delle risorse già assegnate alle Regioni per far fronte alle criticità più urgenti. Solo in Piemonte sono 217 gli interventi previsti nel piano del 2010”.
“per garantire la necessaria sicurezza del nostro Paese, portando a compimento i programmi già avviati e condivisi anche con il Dipartimento nazionale di Protezione civile e con le Autorità di Bacino, le Regioni richiamano da tempo l’effettivo stanziamento delle risorse necessarie, senza le quali è e continuerà ad essere impossibile restituire ad un territorio fragile e sottoposto agli effetti dei cambiamenti climatici la risposta al rischio idrogeologico”Un esposto alla Corte dei Conti sulla Torino2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656923<br />
Il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola in Regione Piemonte ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sulla linea ad alta velocità Torino-Lione. Lunedì, nel giorno della visita programmata della Ministra Cancellieri in Val Susa, ne verranno illustrati i contenuti alle 11.30 presso la Sala dei Presidenti del Consiglio regionale del Piemonte.
<p>
La TAV è un’opera inopportuna, noi lo diciamo da tempo. Uno degli aspetti che più ci preoccupa è quello legato ai costi complessivi del progetto, compresi quelli amministrativi finora mai evidenziati.
<p>
Nei giorni scorsi si è pronunciata anche la Corte dei Conti francese che ha giudicato l’opera un carico troppo oneroso. Noi ci appelliamo al buon senso.
<p>
I costi della TAV secondo l’organo francese sono aumentati in modo sproporzionato: è vero. Ci permettiamo di aggiungere che in un periodo come questo le risorse dovrebbero essere spese in più opere, ma più piccole e veramente utili per i cittadini. Siamo inoltre convinti che l’impiego delle risorse debba essere il più trasparente possibile. Anche in Italia organi come la Corte dei Conti dovrebbero vigilare su tutti i quattrini che sono stati spesi fino ad oggi.<br />
Con la vicenda del CSI2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656942<br />
Le comunicazioni di oggi dell’assessore Giordano alla Commissione Bilancio regionale sull’assemblea dei soci del CSI-Piermonte hanno certificato la divisione all’interno della giunta e della maggioranza sul futuro del CSI-Piemonte.
L’assessore Giordano ha dichiarato di avere lavorato intensamente a costruire la linea passata all’assemblea, ad eccezione del commissariamento che è risultato non possibile. L’impegno assunto è quello di elaborare il piano strategico e di sviluppo del consorzio entro il 7 dicembre 2012.
<p>
Su questo indirizzo non si sono ritrovate le Aziende sanitarie che si sono astenute, e dunque lo stesso assessore Monferino. E i fatti lo dimostrano: le ASL stanno man mano procedendo in affidamenti ad altre aziende delle attività informatiche sanitarie, addirittura anche in assenza di gara come sarebbe avvenuto per la TO1, quando la normativa vigente lo prevede data l’entità del bando.
<p>
L’assessore Monferino sarebbe, non si capisce con quale mandato e intento, alla ricerca di investitori privati per il consorzio, anche perchè nello stesso tempo sta contribuendo a demolirne l’immagine pubblica e a spolparne le commesse. Siamo a un comportamento che poco è definire contraddittorio.
<p>
A ciò si aggiunge che lo stesso presidente Burzi di Progett’azione ha dichiarato di non condividere il documento dell’assemblea dei soci, ritrovandosi nell’astensione delle aziende sanitarie.
<p>
In questo contesto, l’assessore Giordano ha ipotizzato un passo indietro se non riuscirà a lavorare tranquillo, dichiarando chiaramente il suo dissenso rispetto all’operato dell’assessore Monferino, ad esempio affermando che “lui non parla con le aziende”.
<p>
A questo punto chiediamo per coerenza e per il bene del consorzio ad uno almeno dei due assessori, Giordano e Monferino, un passo indietro. Cota decida a chi confermare le deleghe e la sua fiducia.
<p>
Noi, da parte nostra, continueremo il nostro lavoro nella proposta di un altro CSI-Piemonte possibile, con un serio piano industriale.<br />
La Lega Nord non imiti il tecnocrate Monti: esiste una deroga del Governo per salvare l’IPLA. Question Time mercoledì in Consiglio2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656945<br />
Oggi in I Commissione l’Assessore Maccanti ha illustrato il piano sulle partecipate dichiarando che il “core business” dell’IPLA ha senso solo per la Regione Piemonte. In poche parole ci ha dato ragione: l’Istituto è un ente strumentale che deve rimanere pubblico perché si occupa principalmente di ambiti che riguardano il benessere del cittadino e che potrebbero non rientrare nelle strategie di un’azienda privata.
<p>
Dal punto di vista economico, se la volontà della Giunta dovesse rimanere quella di applicare la spending review all’ente, le vie percorribili sarebbero due: procedere con lo scioglimento che verrebbe a costare 1.400.000 euro alla Regione, oppure ricapitalizzarlo e metterlo sul mercato, ma con un oggettivo disinteresse del mercato. Questo è il quadro che ci è stato fornito fino ad oggi, ma è incompleto.
Il comm 3 dell’art.4 del decreto sulla Spending Review “Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche” prevede alcune deroghe che l’Assessore non ha tenuto in considerazione. Ci viene detto infatti: “Le medesime disposizioni non si applicano qualora, per le peculiari caratteristiche economiche, sociali, ambientali e geomorfologiche del contesto, anche territoriale, di riferimento non sia possibile per l’amministrazione pubblica controllante un efficace e utile ricorso al mercato”.
<p>
In poche parole il Governo ci dice: se l’ente che dovrebbe essere liquidato o privatizzato non trovasse un contesto di mercato adeguato vista la sua scarsa appetibilità dovuta a caratteristiche ambientali, geomorfologiche, territoriali, vi facciamo una deroga. Lo abbiamo detto in modo semplice nel caso fosse sfuggito questo passaggio a chi di competenza e lo ribadiamo in modo ancora più semplice: è facilmente dimostrabile che non vi è interesse di mercato su alcune attività dell’IPLA, ad esempio quella della lotta biologica alle zanzare.
<p>
Il passaggio successivo previsto dal Governo è: “in tal caso, l’amministrazione, in tempo utile per rispettare i termini di cui al comma 1, predispone un’analisi del mercato e trasmette una relazione contenente gli esiti della predetta verifica all’Autorità garante della concorrenza e del mercato per l’acquisizione del parere vincolante, da rendere entro sessanta giorni dalla ricezione della relazione. Il parere dell’Autorità è comunicato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
<p>
L’IPLA si può salvare perché se è vero che sul mercato non è ghiotta è anche vero che per il territorio è uno strumento essenziale. La Giunta dovrebbe adempiere i compiti previsti dalla deroga del Governo: analisi di mercato e trasmissione della relazione. Se così non fosse un principio che tutela un’ente come l’istituto risulterebbe vano perchè il controllante, la Regione, non avrebbe adempiuto ad un preciso compito per tutelarlo.
<p>
La Giunta piemontese che non perde occasione per criticare il Governo Monti lo fa esclusivamente per mera propaganda o è interessata al bene dei lavoratori e dei piemontesi? Il passaggio che abbiamo illustrato è sfuggito all’Assessora oppure è stato ignorato?
<p>Il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola in Piemonte queste domande le porrà alla Giunta stessa tramite un’interrogazione urgente a risposta immediata che dovrà essere discussa la prossima settimana. Non ci accontenteremo di una semplice alzata di spalle, vogliamo sapere perché i passi previsti per accedere alla deroga non sono stati messi in atto.<br />
«Il governo ci chiede di risparmiare cinquecento milioni su quattro miliardi: ma così è impossibile» - INTERVISTA2012-11-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656922<br />Davanti ai tagli del governo, l'unica soluzione è risparmiare sui servizi ai cittadini. Non è un ricatto, i soldi ci mancano sul serio. Costretti ad alzare i toni per farci rispettare.
<p> <b>Un ricatto?</b>
<p>«Lo spieghiamo al governo da mesi. Il taglio di 500 milioni non è praticabile. I comuni hanno una spesa corrente di 26 miliardi, le province di 4, e dobbiamo tutti risparmiare 500 milioni. Impossibile».
<p> <b>Quindi: termosifoni spenti e più vacanze per tutti. Una soluzione responsabile.</b>
<p> «Per evitare il dissesto finanziario dovremo tagliare tutte le spese, e tra le spese c'è il riscaldamento. Comprimeremo tutto».
<p> <b>Speravamo fosse una provocazione.</b>
<p> «Abbiamo colto quest'occasione per spiegare al ministro che noi abbiamo competenza sulle scuole, e che negli ultimi anni non ci è stata data una lira per l'edilizia scolastica. Il procuratore Guariniello ha lanciato un allarme sicurezza che il governo non ha ascoltato. Con questi soldi non riusciamo neanche a fare manutenzione ordinaria. Il patto di stabilità ci impedisce di fare investimenti, o di pagare le imprese che hanno fatto i lavori».
<p><b>Dopo aver scoperto quanti soldi pubblici si sprecano negli enti locali, quel che dice suona assurdo?</b>
<p>«C'è ormai una semplificazione diffusa, quando si parla di province si dimentica che fanno anche dei servizi. La nostra spesa è quasi tutta spesa per servizi».
<p><b>Quasi.</b>
<p> «Quando sono arrivato alla provincia di Torino c'erano 2.150 dipendenti. Li ho ridotti a 1.650, ho tagliato le consulenze, ho fatto di tutto, e vengo trattato dal governo come quelli che non hanno fatto la spending review. <br />
Non si possono trattare tutti alla stessa maniera, i tagli lineari non hanno senso».
<p> <b>Unica soluzione: i bracieri in classe.</b>
<p>«Giovedì incontrerò tutti i presidenti e decideremo una modalità per dare attuazione a questi tagli, anche per dimostrare quanto siano squilibrati».
<p>
<b>E un altro ricatto?</b>
<p>«Grilli ci ha ricevuti dopo che abbiamo alzato il tono. Forse dobbiamo fare come i tassisti, le assicurazioni, i banchieri. Trasformarci in lobby per farci rispettare». <br />
Una maggioranza inesistente e irresponsabile paralizza il Consiglio regionale.2012-11-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656896<br />
Una maggioranza inesistente ha paralizzato anche oggi il Consiglio regionale. Sulla nuova legge urbanistica, stamattina, è mancato per due volte il numero legale, bloccando la strada al provvedimento.
<p>
Nel pomeriggio la stessa situazione si è riproposta nella discussione sui nuovi criteri per l’insediamento del commercio al dettaglio. E’ dire che sono due argomenti che il centrodestra dice di considerare di grande importanza.
<p>
Può una maggioranza, in una situazione così difficile come quella che attraversa il Piemonte, continuare a ignorare il suo primo dovere, far funzionare il Consiglio regionale?
<p>
E possono le beghe interne al centrodestra – questa volta la spartizione delle cariche da rinnovare nell’ufficio di presidenza – giustificare la tenuta in ostaggio di un organo istituzionale come il Consiglio regionale? Ancora una volta la maggioranza dimostra di aver perso ogni minimo senso di responsabilità.
<p>
Siamo stanchi di dover emettere, quasi a ogni Consiglio regionale, un comunicato per stigmatizzare l’assenza della maggioranza in aula, la sua incapacità di svolgere il proprio ruolo. Ma è necessario che i cittadini sappiano a che punto siamo giunti.<br />
Un nuovo pasticcio, la giunta mette a rischio l'ente.2012-11-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656900<br />
Le dichiarazioni dell’ass. Monferino dopo l’astensione delle aziende sanitarie piemontesi nell’assemblea del CSI appaiono un rimedio peggiore del buco. Sappiamo tutti che il livello di autonomia decisionale dei direttori delle aziende sanitarie è pari a zero. Non c’è passaggio o decisione che non risponda a precisi dettami dell’assessorato regionale alla sanità. Sarebbe per lo meno stupefacente che un tema così delicato non fosse stato oggetto di interlocuzione tra l’assessore e le aziende sanitarie regionali.
<p>
Da mesi, sia in quarta che in prima Commissione, chiediamo all’ass. Monferino e all’ass. Giordano di esprimersi sul tema del rapporto tra aziende sanitarie regionali e CSI, ottenendo profondi, ma significativi silenzi dall’ass. Monferino e continue, e dal suo punto di vista rassicuranti, prese di posizione dall’assessore Giordano. Quanto avvenuto ieri nell’assemblea del CSI non è altro che l’esplicita conferma della linea contraddittoria da mesi espressa dai due rappresentanti della Giunta regionale.
<p>
In merito poi alla questione del costo dei cedolini per le aziende sanitarie regionali l’ass. Monferino conosce, perché messa per iscritto dal CSI, l’accettazione delle stesse condizioni economiche previste dalla spending review. Appaiono perciò anche sotto questo piano strane le questioni espresse dall’ass. Monferino. Ma vi è di più. Da parte delle aziende sanitarie regionali sempre più numerose sono le disdette di contratto nei confronti del CSI – e non solo per i cedolini, ma anche per altri servizi – e il ricorso a soggetti privati esterni, alla faccia del ruolo delle federazioni sanitarie che hanno sul tema della razionalizzazione dei sistemi informativi un punto strategico decisivo.
<p>
Ci domandiamo poi in base a quale delega specifica l’assessore Monferino si ponga non solo rispetto alla ventilata società americana interessata all’acquisizione del CSI, ma abbia continui contatti e incontri con le aziende private dell’ ICT piemontese, ponendosi nei loro confronti come l’interlocutore privilegiato nella Giunta. Dopo le deleghe alla sanità, quella non svolta alle politiche sociali, quella accaparrata di fatto sul bilancio, c’è una ulteriore attribuzione di delega sull’ ICT?
<p>
Questa è l’ennesima vicenda che dimostra la mancanza di direzione politica nel governo regionale e di collegialità nelle posizioni assunte. Peccato che in questa vicenda si gioca anche il destino di 1200 lavoratori, il futuro delle aziende private dell’ ICT piemontese – per la massima parte piccole e medie aziende – e il delicato tema dei rapporti tra la pubblica amministrazione e l’informatica.
<p>
Vi è la necessità di un nuovo rilancio del CSI, della definizione di un nuovo patto sul suo futuro che sappia recuperare efficienza e che abbia come obiettivo il rilancio del sistema dell’ ICT pubblico e privato piemontese. A questi obiettivi è affidata finalmente la predisposizione del piano industriale deciso ieri dall’assemblea dei soci, che non può essere concepito come una delega riservata a qualcuno, ma come una ripresa di iniziativa da parte dei soci del CSI nella costruzione di una nuova fase strategica.<br />
Una guerra di pianerottolo inaccettabile in Giunta regionale sul futuro del CSI2012-11-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656899<br />
Sarebbe inaccettabile se i lavoratori del CSI-Piemonte rimanessero vittime della “Guerra di Pianerottolo” scoppiata tra gli assessori Giordano e Monferino. La contrapposizione tra i due esponenti della Giunta Cota ha portato un primo tangibile danno per il consorzio informatico piemontese. Domani in Commissione ascolteremo con attenzione la relazione che ci verrà fornita, ma siamo convinti che adesso sia necessaria un’inversione di rotta.
<p>
Attorno al CSI-Piemonte la situazione ormai è sempre più fosca e le posizioni contrastanti a livello regionale sono sempre più evidenti. All’Assemblea dei soci che si è tenuta ieri il Direttore Generale del consorzio ha proposto a nome del Consiglio di Amministrazione modifiche allo Statuto del CSI volte al coinvolgimento di enti esterni al Piemonte. Un passaggio a suo avviso necessario visto l’ammontare dei crediti che il consorzio ha nei confronti degli enti:<br />
all’appello mancano 144 milioni di euro, di questi 43 milioni li deve la Regione per attività già svolte.
La prova palese della lotta interna alla Giunta sul CSI è arrivata però al momento del voto sull’Atto di indirizzo al CdA da parte di Regione, Provincia e Città di Torino. Questo documento prevedeva l’impegno per i soci consorziati “a far convergere verso il consorzio l’insieme delle attività in materia di ICT, a condizione che le stesse vengano realizzate in termini economicamente vantaggiosi”.
<p>Le ASL non hanno votato l’atto di indirizzo optando per l’astensione e dunque non sono vincolate da tale indirizzo, un duro colpo per il CSI che diversamente avrebbe ottenuto finalmente la gestione dell’ICT del sistema sanitario piemontese mettendo in sicurezza i propri conti.
<p>
Nonostante Monferino cerchi di minimizzare la situazione definendo l’astensione un eccesso di zelo, le sue parole hanno comunque un peso. L’Assessore parla di “costi fuori mercato” mettendo così in dubbio l’impegno del consorzio di adeguare i prezzi al mercato. Cosa che ci risulta sia già avvenuta, a partire dalla gestione degli stipendi allineati ai costi stabiliti dal Mef.
<p> Monferino fa finta di non saperlo e assume invece una posizione politica e di peso. Ormai il tecnico voluto da Cota è un Super-Assessore, decide sulla sanità, sul bilancio e sull’innovazione: Giordano e Quaglia sono nei fatti superati, ma anche il Presidente potrebbe risultare un esubero nel momento in cui tutte le decisioni chiave vengonomprese dall’un unico cervello addetto ai tagli sistematici.
<p>
Nell’assemblea di ieri sembrerebbe essere stata individuata la via d’uscita dalla crisi: la cessione delle funzioni del consorzio che possano essere “vantaggiosamente” scorporate. Ma a vantaggio di chi? In questo confuso contesto sarebbe spuntato un soggetto americano. Che impatto ciò avrebbe sull’ict piemontese? Noi siamo continuiamo ad essere contrari alla privatizzazione del consorzio, tanto più che la si stabilisce come approdo senza un piano industriale come premessa.
<p>
E sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali, il documento approvato dall’Assemblea dei soci consorziati stabilisce impegni generici.
Questa crisi, che è anche lo specchio dell’incapacità e pressapochismo di una certa politica, non la devono pagare in alcun modo i lavoratori e le lavoratrici: su questo tema assicuriamo barricate.<br />
Il centrodestra contro il decreto tagliacosti delle regioni2012-11-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656872<br />
Ricordiamo tutti le parole con cui Cota, nell’aula del Consiglio, ribadiva il suo consenso al taglio dei costi della politica deciso dal decreto legge del governo sulle Regioni. Ancora una volta ieri, con un voto compatto, la maggioranza ha sconfessato il suo presidente.
<p>
Con i voti di tutti i consiglieri regionali della maggioranza, e quello contrario del PD e di tutta l’opposizione, l’aula ha approvato un ordine del giorno in cui si chiede al presidente della Giunta Roberto Cota di opporsi davanti alla Corte costituzionale contro il decreto legge del governo.
<p>
Nell’ordine del giorno non si critica solo l’articolo 1 del decreto che limita il potere delle Regioni sottomettendolo a un giudizio preventivo della Corte dei Conti – articolo per altro radicalmente modificato nella discussione in Parlamento - ma viene rigettato l’intero provvedimento, compresa quella parte che taglia le indennità dei consiglieri e i contributi ai gruppi consiliari.
<p>
Nell’ordine del giorno il decreto viene considerato un “attacco all’autonomia e al regionalismo italiano e piemontese” e viene accusato di “spostare indietro di 50 anni le lancette della politica”.
<p>
Ancora una volta il centrodestra ha dimostrato di che pasta è fatto. Con questo voto non fa che allargare il solco che divide la politica dalla sensibilità dei cittadini. Una politica che mai come ora era stata vissuta dalla società italiana come distante, e che conferma questa distanza con comportamenti come quelli odierni.
<p>
Con il nostro voto abbiamo voluto marcare ancora una volta la nostra profonda lontananza da questo modo di far politica.<br />
Conti della Regione: La maggioranza come su scherzi a parte.2012-11-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656834<br />
Oggi in Consiglio regionale abbiamo assistito a una edizione straordinaria di “Scherzi a parte”. La Regione “tecnicamente fallita” di Monferino, solo qualche giorno fa, è diventata oggi la Regione con i conti sanitari in equilibrio, salvo poi ricordare che i debiti delle Aziende sanitarie con i fornitori sono di circa 2.5 miliardi, di un miliardo lo squilibrio economico.
<p>
Il presidente Cota ci ha detto che l’azione di risanamento sta procedendo, ma a due anni dall’avvio dell’indagine sull’esigibilità dei residui attivi, che quest’anno supereranno i 5 miliardi, non è ancora in grado di dire quanto è esigibile. Ma come si può fare un discorso serio sui conti in questa situazione?
<p>
Si adottino le misure che abbiamo proposto da tempo per snellire e riorganizzare la macchina regionale, compreso il fondo immobiliare da noi proposto con un anno di anticipo.
<p>
Non si proceda invece al conferimento degli ospedali al fondo immobiliare sanitario. Sarebbe un pessimo atto per la sanità pubblica. Vorrebbe dire consegnare ai privati le chiavi del nostro sistema sanitario.<br />
Presidente Cota sui conti della Regione dovrebbe dire la verità, non twittare i miracoli in stile magico mondo di Amelie…2012-11-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656827<br />
Cota oggi sul suo profilo Twitter ha annunciato i miracoli:<br />
“Centrati TUTTI gli obiettivi del piano di rientro. Sono miracoli!” – assegnando al suo Assessore alla Sanità un merito che probabilmente lo metterà in imbarazzo vista la contraddizione di tale dichiarazione con il sonante “fallimento tecnico” tuonato da Monferino poche settimane fa.
In questi anni abbiamo assistito al balletto delle intenzioni: riorganizzazione della sanità; erogazione di risorse senza sprechi; riforma delle partecipate. New entry sono i due fondi immobiliari.
<p>
Siamo a metà mandato e ad oggi non è stato ancora fatto nulla di concreto. In particolare, sulle società in parte o interamente controllate dalla Regione regna a tutt’oggi la più totale confusione: IPLA e CSI sono solo due esempi tra i tanti.
<p>
Neanche oggi è mancato l’ormai consueto appello alla maggioranza. E’ evidente che la frattura interna al centrodestra ad oggi non è stata risanata. Il Presidente, visto che è tanto affascinato dai miracoli, si operi nella ricomposizione della sua maggioranza: un’azione che ha i connotati della vera e propria impresa.<br />
Sul CSI Monferino non si presenta in aula e Giordano si rifiuta di riportare le parole del suo collega di Giunta in risposta al nostro question time2012-11-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656828Tra Monferino e Giordano siamo arrivati alla ripicca a riprova della litigiosità interna alla maggioranza. Oggi in Consiglio regionale abbiamo presentato un’interrogazione urgente a risposta immediata sul CSI-Piemonte. L’Assessore Monferino che avrebbe dovuto rispondere ai nostri quesiti non si è presentato in aula, ma di questo ormai siamo abituati, e al suo posto ha dovuto leggere la risposta l’Assessore Porchietto perché Giordano si è rifiutato di leggere il testo prodotto dal suo collega alla Sanità. Un episodio che è l’emblema dello stato di salute della maggioranza che sostiene Cota, ma anche di quelli che sono le reali problematiche che ruotano attorno alla situazione del CSI-Piemonte: Monferino e Giordano probabilmente non hanno gli stessi orientamenti e lo ribadiamo da tempo.
Nel merito la risposta non ci può soddisfare. Prendiamo atto che le voci su una possibile ricaduta negativa pari al 45% in conseguenza alla mancata assegnazione al consorzio da parte della Federazione Torino Nord del servizio stipendi del personale siano infondate: Monferino dichiara che i dipendenti della Federazione rappresentano solo il 12.9% del totale del sistema sanitario. Nella risposta scritta dell’Assessore però non viene preso alcun impegno nei confronti del CSI-Piemonte sull’informatizzazione del sistema sanitario regionale: si ribadisce la volontà di informatizzare il sistema sanitario regionale, ma sul consorzio si rimanda la palla alla Legge Regionale sul riordino della Regione Piemonte nel settore dell’ICT.
Monferino dunque scarica la palla a Giordano che si rifiuta di riportare la risposta del collega alla Sanità: in queste condizioni è ovvio che questa Giunta non abbia le idee chiare su cosa fare del CSI. Ci limitiamo a ricordare con forza che in ballo vi è il futuro di migliaia di lavoratori e che non siamo disposti a vedere le loro sorti messe in mezzo ad un battibecco di Giunta.La Tav è un’opera inopportuna: lo ha detto anche la Corte dei Conti francese. Adesso ne prenda atto Monti2012-11-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656833<br />
La linea ad alta velocità Torino-Lione è un’opera inopportuna, noi lo diciamo da tempo. Oggi però lo diciamo con ancora più vigore perché abbiamo alle spalle la forza che ci fornisce il pronunciamento della Corte dei Conti francese che ha giudicato troppo costosa l’opera. Ci è chiara la differenza tra il Governo francese e la Corte dei Conti, se non altro perché in Italia questa ha assunto sempre più importanza, tanto da divenire l’organo di riferimento per eccellenza di tutte le istituzioni politiche. Ma noi ci appelliamo al buon senso.
<p>
I costi della TAV secondo l’organo francese sono aumentati in modo sproporzionato: è vero. Ci permettiamo di aggiungere che in un periodo come questo le risorse dovrebbero essere spese in più opere, ma più piccole e veramente utili per i cittadini. Ad oggi la Torino-Lione non è una priorità per il nostro Paese e neppure per l’Europa. Non si escluda a priori la strada del miglioramento della linea già esistente.
La TAV non deve continuare ad essere un dogma perché il buon senso dice che l’opera andrebbe bloccata.
<p>Il 3 dicembre il Presidente Monti e Hollande affronteranno il tema in un colloquio: siamo convinti che in quel contesto si debba una volta per tutte avere il coraggio di abbandonare un progetto che non serve. Monti davanti alla presa di posizione della Corte dei Conti francese che posizione assume?
<p>
Noi a differenza di altri lanciamo un appello al buonsenso al Governo francese e a quello italiano: si prenda atto che questa opera non si deve fare e ne consegua lo stop al cantiere.<br />
"Contrari al fondo sanitario perché non produrrà benefici ma farà aumentare i costi per le aziende sanitarie. Stupiti dal fatto che il consulente della Giunta sia membro del Cda di Idea Fimit"2012-11-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656719<br />
In occasione della I Commissione, il PD ha condiviso la proposta di istituzione del fondo immobiliare chiuso relativo al patrimonio disponibile della Regione, coerentemente con quanto da noi già proposto con un emendamento alla legge finanziaria del 2011, allora bocciato, e riproposto in occasione della finanziaria 2012 dove è stato accolto e approvato.
<p>
Siamo, invece, fortemente contrari alla creazione del fondo immobiliare chiuso sanitario, poiché riteniamo che i benefici immediati per la Regione, circa 350 milioni di euro, produrrebbero un risparmio – se utilizzati per ridurre di pari importo l’indebitamento – di soli 30 milioni l’anno, mentre determinerebbero un aumento dei costi a carico delle aziende sanitarie almeno tre volte superiore.
<p>
Inoltre, durante l’audizione il dottor Ferruccio Luppi ha dichiarato che il suo intervento di consulenza nei confronti della Giunta sulla materia dovrà interrompersi prima della gara per l’individuazione della società di gestione di risparmio, in quanto Luppi è componente del consiglio di amministrazione di Idea Fimit, la più grande sgr immobiliare italiana.
<p>
Sul punto abbiamo manifestato le nostra perplessità, in quanto l’incompatibilità non sussiste solo al momento della predisposizione del bando di gara ma anche nelle fasi preliminari. Abbiamo posto il problema all’Assessore Quaglia e consideriamo per lo meno sorprendente il fatto che l’Assessore abbia dichiarato di non avere intenzione di risponderci. Pertanto, il PD approfondirà ulteriormente la questione ricorrendo ad altri strumenti.<br />
"Dopo lo sgombero di Via Verdi 15 partano i lavori di ristrutturazione. La giunta assuma le proprie responsabilità e dia risposte all'emergenza causata dalla carenza di residenze"2012-11-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656716<br />
“Lo sgombero della palazzina di Via Verdi 15, di proprietà dell’EDISU, ha consentito di ripristinare la legalità e di restituire un immobile alla sua finalità istituzionale, ovvero quella di residenza universitaria. Ora, finalmente, potranno essere avviati gli interventi di ristrutturazione.
<p>Per questo ho presentato un’Interrogazione a risposta immediata affinché la Giunta chiarisca quante sono le risorse attualmente disponibili in Bilancio per quanto attiene i trasferimenti a favore dell’EDISU relativamente alla copertura delle spese per la ristrutturazione dell’immobile di Via Verdi, nonché gli stanziamenti destinati alla copertura delle Borse di Studio per l’anno 2012-2013 al fine di favorire lo scorrimento della graduatoria attualmente presente.
<p>
Infatti, all’interno dello stabile sgomberato hanno trovato ospitalità alcuni degli oltre 200 studenti fuori sede che, a causa della contrazione delle risorse a favore dell’EDISU, non hanno potuto ottenere, differentemente dal precedente anno accademico, un posto all’interno delle residenze universitarie.
<p>
Stiamo assistendo a una vera e propria “emergenza sociale” causata dal mancato trasferimento di risorse: occorre che la Giunta regionale si assuma le proprie responsabilità, dando risposte adeguate per evitare che il disagio di tanti studenti possa essere strumentalizzato dai soliti gruppi per giustificare azioni illegali”.<br />
L’informatizzazione del sistema sanitario regionale rimarrà in capo al CSI2012-11-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it656718<br />
Sul futuro del CSI-Piemonte urge fare chiarezza al più presto: in ballo vi è il futuro, oltre che dell’informatica pubblica, dei lavoratori del consorzio e di tutti quelli dell’indotto. La questione, giorno dopo giorno, sta diventando imbarazzante davanti all’intollerabile immobilismo della Giunta regionale.
<p>
Il CSI-Piemonte ad oggi occupa 1200 dipendenti, si tratta di una delle realtà più importanti a livello nazionale per quando riguarda il settore informatico. In Piemonte è la realtà più rappresentativa che alimenta un indotto di aziende e professionisti ICT che conta diverse centinaia di lavoratori.
<p>
Ad oggi non abbiamo in mano elementi utili anche solo per immaginare il progetto che questa amministrazione regionale ha in mente per il CSI: non vi è un Piano Industriale che definisca nel dettaglio i modi e i tempi con cui la sua mission possa essere perseguita e rinnovata nei prossimi anni.
<p>
Ci troviamo dunque davanti ad un panorama offuscato dalla nebbia dell’incapacità e della discordia interna alla maggioranza. Le ultime scelte contraddicono le rassicurazioni dell’assessore regionale all’innovazione rispetto al considerare il consorzio come ente strumentale per l’informatizzazione regionale.
<p>
Ci riferiamo non solo all’affidamento della gestione stipendi da parte della Federazione Torino Nord nella sanità, ma anche al fatto che la Regione debba ancora corrispondere al CSI-Piemonte 42.960.211 euro per le attività del 2011. La situazione è talmente grave da indurre l’Unione Industriale a lanciare l’allarme per 15 aziende dell’indotto piemontese che risulterebbero a rischio dati i mancati pagamenti da parte del CSI-Piemonte.
<p>
A questo punto ci sembra necessario che la Regione Piemonte dica quali intenzioni effettive ha in ambito di informatizzazione del sistema sanitario regionale, date le ricadute che ciò avrà sul futuro del CSI-Piemonte, e di conseguenza sull’indotto dell’ICT piemontese.
<p>Per questo il Gruppo consiliare di Sinistra Ecologia Libertà con Vendola ha presentato un’interrogazione a risposta immediata in Consiglio regionale per la seduta di domani.<br />