Openpolis - LE ULTIME DICHIARAZIONI DI Giorgio NAPOLITANOhttps://www.openpolis.it/2014-07-06T00:00:00ZSe i giovani non trovano lavoro l'Italia è finita2014-07-06T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it721537<br />
«Se i giovani non trovano lavoro l'Italia è finita».
<p> Giorgio Napolitano è a Monfalcone e alla folla che lo saluta e ai cittadini che gli chiedono del futuro lui risponde con questa battuta secca che viene colta subito dai cronisti e che diventa l'ingrediente più forte di una giornata in cui ancora una volta il premier e il ministro dell'Economia fanno pressioni sull'Europa su crescita e occupazione in vista dell'Ecofin dei prossimi giorni. Il capo dello Stato non l'aveva mai detto con tanta nettezza e con un'amarezza che non è rassegnazione ma consapevolezza di una piaga dai contorni allarmanti: una disoccupazione giovanile che arriva al 43% e che nel Sud supera quella del 50 per cento.
<p>27 milioni di disoccupati in Europa.<br />
«In Italia clima avvelenato, non c’è dialogo»2013-11-14T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it712062<br />
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L’Italia vive una «faticosa quotidianità, dominata dalla tumultuosa pressione e dalla gravità dei problemi del paese e stravolta da esasperazioni di parte in un clima avvelenato e destabilizzante».
<p><i>Così il Presidente della Repubblica nell'intervento pubblico in occasione della visita al Quirinale del Papa Francesco I°.<p>
Immigrati: Napolitano a sindaco, ora anche Governo a Lampedusa 2013-10-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it717996"Non c'è dubbio che occorra anche una presenza di coordinamento e di gestione dell'emergenza da parte di un nucleo di inviati del governo che fiancheggi le autorità locali". Lo dice il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una "commossa e approfondita" conversazione telefonica con il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini.La strada maestra è il rispetto verso la magistratura2013-08-02T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it703642<br />
"La strada maestra da seguire è sempre stata quella della fiducia e del rispetto verso la magistratura, che è chiamata a indagare e giudicare in piena autonomia e indipendenza alla luce di principi costituzionali e secondo le procedure di legge".
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"In questa occasione attorno al processo in Cassazione per il caso Mediaset e all'attesa della sentenza, il clima è stato più rispettoso e disteso che in occasione di altri procedimenti in cui era coinvolto l'on. Berlusconi. E penso che ciò sia stato positivo per tutti. Ritengo ed auspico che possano ora aprirsi condizioni più favorevoli per l'esame, in Parlamento, di quei problemi relativi all'amministrazione della giustizia, già efficacemente prospettati nella relazione del gruppo di lavoro da me istituito il 30 marzo scorso. Per uscire dalla crisi in cui si trova e per darsi una nuova prospettiva di sviluppo, il paese ha bisogno di ritrovare serenità e coesione su temi istituzionali di cruciale importanza che lo hanno visto per troppi anni aspramente diviso e impotente a riformarsi".<br />
Conferito l'incarico di formare il nuovo governo all'on. Enrico Letta2013-04-24T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it688944<br />
"Mi limiterò a esprimere solo brevi parole di soddisfazione e di serenità: di soddisfazione perché si è aperta la strada alla formazione del governo di cui ha urgente bisogno il paese, di un governo già troppo lungamente atteso, e si è aperta la sola prospettiva possibile, quella cioè di una larga convergenza tra le forze politiche che possono assicurare al governo la maggioranza in entrambe le camere.
<p> La scelta che mi toccava fare l'ho compiuta tenendo conto delle consultazioni di ieri con tutti i gruppi, con tutte le forze politiche rappresentate in Parlamento. Nel corso delle consultazioni, in modo particolare da parte delle forze politiche già predisposte a collaborare alla formazione del nuovo governo, non sono state poste pregiudiziali circa il nome della persona a cui dare l'incarico: è stata data a me la più assoluta libertà e autonomia - come è d'altronde nella nostra prassi costituzionale per l'affidamento dell'incarico - e sono stati anche espressi apertamente apprezzamenti per la persona dell'onorevole Enrico Letta.
<p>E la mia scelta è caduta su di lui tenendo conto del fatto che, pur appartenendo egli a una generazione giovane (anzi, secondo i precedenti e gli standard italiani, molto giovane), ha già accumulato importanti esperienze nell'attività parlamentare a contatto con le nuove leve delle ultime legislature, nell'attività di governo, nel campo culturale: voglio ricordare l'Associazione di cultura politica molto significativa, Arel, che l'onorevole Letta ha seguito e ha guidato in questi anni e che fu fondata dal nostro grande amico scomparso Nino Andreatta. E infine egli è stato molto presente anche in numerosi fori europei e internazionali. Credo che queste siano caratteristiche eccellenti per l'assunzione di un compito così delicato come quello di formare, e domani di guidare, un governo per il nostro paese in una situazione complessa difficile, sulle cui connotazioni non starò a tornare perché ne ho già parlato ampiamente.
<p>Ho piena fiducia nel tentativo, nello sforzo a cui si accinge l'onorevole Letta e confido nel successo che è indispensabile perché la prospettiva che si è aperta non ha alternative. Credo che questo sia risultato, come mio convincimento, molto chiaramente dal messaggio che ho rivolto al Parlamento in seduta comune con i delegati delle Regioni lunedì scorso. Desidero anche aggiungere che è essenziale si affermi in questa fase, nella quale ci sono ancora ricadute polemiche di stagioni immediatamente precedenti, un clima di massimo rispetto reciproco tra le forze politiche; soprattutto tra le forze politiche impegnate a collaborare per la formazione di questo governo, riconoscendo il ruolo che ciascuna di esse deve avere in un governo di così larga convergenza.
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<p> E' stato molto importante che ieri la direzione del Partito Democratico abbia assunto la decisione che l'onorevole Letta poco fa ha ricordato. Sappiamo anche quale sia l'impegno del partito del Popolo della Libertà che nell'incontro di ieri è stato ribadito a me nel modo più categorico dal Presidente Berlusconi. Confido che tutti cooperino - e quando dico tutti mi riferisco anche, in particolare, ai mezzi di informazione - a favorire il massimo di distensione piuttosto che il rinfocolare vecchie tensioni. Penso che questo potrebbe davvero fare bene al paese e ve ne ringrazio fin d'ora".<br />
Per crescere cedere quote di sovranità all'Europa2012-10-13T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655729<br />«Per tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l'impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi».<br />
«Le innovazioni comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità»; in questo senso si pone la questione «dell'integrazione politica della Ue».
<p><i>Lo ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un videomessaggio realizzato per il Convegno a Napoli della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro.</i>
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<b>Il testo integrale del videomessaggio</b>
<p>«La Federazione nazionale dei cavalieri del lavoro ha scelto di porre al centro del proprio Convegno nazionale 2012, organizzato a Napoli dal Gruppo del Mezzogiorno, la questione della crescita economica e della competitività dell'Italia e dell'Europa. Il Convegno intende affrontare questi temi in una prospettiva ampia, partendo dal riconoscimento del carattere profondo della crisi in atto che rende indispensabile la realizzazione di nuovi equilibri nella divisione internazionale del lavoro e nel rapporto tra finanza ed economia reale. Per l'Italia, come per tutta l'Europa, è necessario un grande sforzo di modernizzazione dell'economia e di miglioramento dell'efficienza delle istituzioni per partecipare in posizione non subalterna alla costruzione dei nuovi assetti, la cui premessa è stata già posta dall'emergere di nuove grandi realtà economiche su scala mondiale e dal decisivo accrescersi del loro peso».
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«Credo che la prospettiva adottata dal Convegno corrisponda alla gravità ed alla natura dei problemi che dobbiamo affrontare. Il centro della crisi finanziaria, insorta negli Stati Uniti, si è quindi spostato in Europa dove, partendo dai paesi dell'eurozona con più gravi problemi di finanza pubblica, determina effetti destabilizzanti su tutta l'area. È ormai largamente riconosciuto che per superare la crisi è necessario combinare risanamento delle finanze pubbliche e ripresa della crescita; si tratta, tuttavia, di un percorso di grande difficoltà che richiede l'impegno determinato e coerente di tutti gli attori coinvolti.
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L'Italia, come altri paesi europei, deve perseverare nell'azione riformatrice tesa a superare i problemi strutturali che intralciano la competitività della sua economia, e insieme portare avanti il processo di miglioramento strutturale dei conti pubblici e quindi di decisiva riduzione del debito. È necessario un intervento incisivo delle istituzioni dell'Unione europea per evitare che questi sforzi vengano resi inefficaci dagli effetti del non ordinato funzionamento dei mercati finanziari, che determina livelli ingiustificatamente elevati del costo di finanziamento dei più pesanti debiti sovrani. Nel medesimo tempo l'Europa può potenziare gli effetti delle politiche nazionali sostenendo gli investimenti in settori strategici. L'iniziativa europea contribuirebbe cos a controbilanciare gli effetti recessivi di breve periodo delle politiche di risanamento rendendole più sostenibili anche sul piano sociale.
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Infine, il sostegno a qualificati progetti di investimento rafforzerebbe la prospettiva di una ripresa stabile del processo di crescita favorendo un più largo impiego delle risorse disponibili e la creazione di maggiori opportunità di lavoro, a vantaggio, in particolare, delle generazioni più giovani, anche e soprattutto nel Mezzogiorno (penso, naturalmente, alla cos critica situazione di Napoli). In sostanza, le vicende più recenti mostrano che per tornare a crescere è indispensabile ma non sufficiente l'impegno tenace dei paesi maggiormente in crisi.
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Occorre anche che l'Europa, nel suo insieme, partendo dal dato irrinunciabile della moneta comune, continui ad andare avanti, con determinazione e realismo, sulla strada dell'approfondimento dell'unione economica e monetaria sia nel campo della finanza e delle banche, sia in quello delle politiche economiche e di bilancio. Le innovazioni richieste comportano ulteriori trasferimenti di poteri decisionali e di quote di sovranità; in questo senso si pone ormai la questione degli avanzamenti necessari nel processo d'integrazione anche sul piano politico-istituzionale. Sono certo che il vostro Convegno, ben progettato e caratterizzato dall'alto livello degli interventi, contribuirà ad elevare la consapevolezza di questi temi fondamentali e offrirà importanti approfondimenti e spunti propositivi».
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«Ricostruire l'Aquila, basta con le new town»2012-10-07T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it655571<br />
Il Presidente della Repubblica nel capoluogo abruzzese per l'inaugurazione dell’auditorium progettato da Renzo Piano si schiera contro il progetto delle new town:
<p> «Ora è tempo di pensare di ricostruire la città al di là di precedenti esperienze che puntavano piuttosto a ricostruire fuori. Qui siamo dentro e adesso si è presa la strada giusta».
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«Ho ricevuto dal ministro della Coesione Territoriale Fabrizio Barca molti elementi concreti sui lavori in corso, sui finanziamenti decisi ed anche sulla ricostruzione privata e dovrebbero scattare nuovi contributi entro fine anno».<br />
Le crisi sociali possono essere fonte di gravi tensioni con danni e pericoli per la democrazia2012-09-17T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649971<br />
«Ho tenuto a ribadire, e voglio farlo anche qui, che l'Italia è stata sempre profondamente convinta che la Grecia rappresenta una componente essenziale della civiltà e della storia europea ed è parte integrante, non solo geograficamente, del nostro continente e del processo di integrazione e unificazione dell'Europa nella democrazia e nella pace».
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«La crisi che la Grecia ha portato per conseguenza a tensioni con le istituzioni europee; ha portato alla necessità di chiedere solidarietà e sostegno e di offrire disponibilità a sacrifici e cambiamenti dolorosi. Tutto questo lo abbiamo potuto seguire, l'Italia è stata partecipe attraverso i suoi governi degli sforzi compiuti in sede di Consiglio europeo e in altre sedi istituzionali. Però, noi siamo anche dell'avviso che ci sono state troppe oscillazioni in questo rapporto dell'Unione con la Grecia, in questo impegno dell'Unione verso la Grecia e che quegli alti e bassi, quelle incertezze abbiano finito anche per elevare il costo che l'Unione europea ha dovuto affrontare, in spirito di solidarietà e nell'interesse comune, per accompagnare la Grecia fuori della grave crisi finanziaria».
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«In secondo luogo, voglio dire che da tempo siamo persuasi della necessità che si ponga la parola 'fine' al dibattito strisciante sulla permanenza o meno della Grecia nell'eurozona e, in ultima istanza, nell'Unione europea».
<p>«La Grecia è parte integrante dell'Eurozona e dell'Unione europea; l'euro è una conquista irrinunciabile dei nostri paesi e dei nostri popoli, e siamo decisi a salvaguardare questa essenziale componente del nostro processo di unificazione che tende a fare dell'Europa, di un'Europa unita e democratica, un protagonista irrinunciabile, anche nell'era della globalizzazione, delle relazioni internazionali sul piano politico e sul piano economico».
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«Comprendiamo anche quale sia la conseguenza sociale degli sforzi, dei sacrifici che i rappresentanti della Grecia hanno dovuto sottoscrivere, hanno dovuto impegnarsi a rispettare. Siamo anche noi dell'avviso che si debba seriamente tenere conto delle conseguenze sociali di un ulteriore inasprimento delle condizioni poste alla Grecia, che si debba avere la possibilità, anche in termini di tempo per la Grecia, di affrontare meglio queste prove. Perché <b>le crisi sociali possono essere fonte di gravi tensioni e sconvolgimenti sul piano politico, con danni e pericoli per la democrazia</b>. Questa spero diventi consapevolezza comune di tutti i governi dell'Unione e di tutte le Istituzioni europee. Confido che nello spirito delle conclusioni del Consiglio europeo di fine giugno e delle prese di posizione e degli indirizzi della Banca centrale europea, si stia andando verso questa consapevolezza comune, e verso una politica coerente con questi orientamenti nei confronti della Grecia.
<p><i>Lo ha affermato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso delle dichiarazioni alla stampa al termine del colloquio al Quirinale con il Presidente della Repubblica Ellenica, Karolos Papoulias.</i><br />A Obama. Il più sincero cordoglio mio personale e di tutto il popolo italiano per il vile atto terroristico in Libia2012-09-12T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649744<br /> Il vile attacco terroristico colpisce l'impegno degli Stati Uniti e della comunità internazionale per sostenere la ricostruzione della Libia e la sua transizione democratica.
<p>"Desidero esprimerle il più sincero cordoglio mio personale e di tutto il popolo italiano per la barbara uccisione dell'Ambasciatore americano in Libia e per le altre vittime della tragica aggressione subita dal Consolato americano a Bengasi".
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"Questo vile atto terroristico, che merita la più ferma esecrazione, colpisce l'impegno degli Stati Uniti e degli altri Paesi della comunità internazionale, ad iniziare dall'Italia, per sostenere la ricostruzione della Libia e la sua transizione democratica".
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"La prego di accogliere l'espressione della fraterna vicinanza mia e di tutta la Nazione italiana all'amico popolo americano e in particolare alle famiglie delle vittime".<br />
«Rispettare le prerogative dell'Autonomia»2012-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649312<br />
«L'Italia deve proseguire nello sforzo che sta portando avanti negli ultimi anni per ridurre il gravoso peso del debito pubblico e riportare il bilancio in pareggio già nel 2013. Ciò comporta sacrifici e revisioni e tutti sono chiamati a fare la propria parte».
<p><i>Per quanto riguarda il nodo ancora aperto relativo alle recenti tensioni tra Roma e Bolzano sui tagli imposti dal governo centrale e sul mancato rispetto dell'Accordo di Milano sul finanziamento dell'Autonomia:</i>
<p>«Bisogna ragionare su due piani. Quello della sostanza che impone di accettare una riduzione delle entrate, ma anche quello del metodo. E in quest'ottica è importante rispettare le prerogative dell'Autonomia, in quanto previste da accordi e intese».<br />
«Autonomie e minoranze nella Costituzione»2012-09-05T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it649313<br />
«E' un'occasione importante, quella che celebriamo oggi qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d'Austria»
<p>«Il riconoscimento delle autonomie e la tutela delle minoranze principi fondamentali della Costituzione insieme con l'unità e indivisibilità della Repubblica. E' un'occasione importante, quella che celebriamo qui insieme, a nome della Provincia Autonoma di Bolzano, della Repubblica Italiana e della Repubblica d'Austria. Un'occasione importante per porre, ancora una volta e più che mai, in piena evidenza il significato e il valore europeo della soluzione data alla questione altoatesina e dell'esperienza pluridecennale compiuta su quella base. E sono particolarmente lieto della partecipazione a questa cerimonia del Presidente austriaco Heinz Fischer, a cui mi legano un'antica stima e personale amicizia e una sostanziale, significativa comunanza di visione europea».
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«Il 5 di settembre è rimasto un giorno scolpito nella nostra memoria storica condivisa da quando, sessantasei anni fa, segnò la data della firma, a Parigi, dell'accordo De Gasperi-Gruber. In quell'accordo vennero affermati con chiarezza e coraggio principi altamente innovativi per consentire una pacifica e prospera convivenza tra popolazioni diverse per etnia, lingua e cultura, con speciali riconoscimenti per la più vasta comunità, quella dei cittadini di lingua tedesca. La concreta attuazione di quei principi e dell'intesa generale sottoscritta dai governi italiano ed austriaco, non è stata una passeggiata. Sia perché si è rivelata complessa, richiedendo molteplici specificazioni e adempimenti. Sia perché inizialmente non mancarono incomprensioni e ostilità anche virulente. Ma tutto questo - difficoltà e contrasti di qualsiasi natura - è stato via via superato ; fino alla solenne dichiarazione, nel 1992, in sede di Nazioni Unite, della conclusiva, piena composizione della controversia altoatesina. Ed è questo ventesimo anniversario, in particolare, che ha spinto il Presidente Durnwalder, a invitare - e gliene sono grato - qui a Merano me e il collega Fischer, e anche a rimettere a entrambi - con gesto che ho altamente apprezzato - l'onorificenza conferitaci dalla Provincia Autonoma di Bolzano».
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«Un cammino percorso che ha richiesto forte e convergente volontà politica, spirito di pace, misura e moderazione, pazienza e slancio innovativo. 'Lo Statuto Speciale di Autonomia del Trentino Alto Adige-Süd Tirol' costituisce 'un riuscito modello di tutela delle minoranze e di serena coabitazione'. Queste parole della dichiarazione comune sottoscritta dieci anni fa dai nostri predecessori Ciampi e Klestil, conservano intatta la loro validità : nulla riuscirà a riaprire dispute anacronistiche tra i nostri due paesi e tra le comunità, in modo particolare quella italiana e quella tedesca, che convivono operosamente in questa regione».
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«Il riconoscimento e la valorizzazione delle autonomie regionali e locali, così come la tutela delle minoranze etniche e linguistiche sono principi fondamentali sanciti nella Costituzione italiana insieme con quello dell'unità e indivisibilità della Repubblica. E sono egualmente recepiti in Costituzione i caratteri peculiari dell'autonomia e dello statuto speciale di cui gode la vostra regione, associando in un intreccio unitario le due province di Bolzano e di Trento, giunte insieme di recente a postulare, con il Land Tirol, la nascita di una Euroregione. Il patrimonio e la concezione dell'autonomia, nel suo sviluppo - cui ha dedicato belle parole il Presidente Durnwalder - appartiene dunque a noi tutti. Non potrà e non dovrà esserci alcuno svuotamento di questa autonomia. Naturalmente in uno Stato democratico a struttura federale o a forte vocazione autonomistica come l'Italia, è sempre viva e complessa la dialettica che si sviluppa nelle relazioni tra governo e amministrazione centrale e autonomie regionali e locali. Sono certo che anche momenti e motivi di incomprensione e tensione che possono sorgere - come quelli cui ha fatto cenno il Presidente Durnwalder - sono destinati a risolversi al tavolo dell'intesa prevista dalle norme - e da conseguire sollecitamente - in materia di ridefinizione dei rapporti finanziari. Siamo chiamati a condividere in questa fase, al livello nazionale e al livello regionale, difficoltà e responsabilità per il risanamento della finanza pubblica».
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«In nome dell'autonomia crediamo profondamente in valori come quelli del bilinguismo e del biculturalismo, che qui si praticano con spirito europeo».
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<i>Quanto alla fase difficile che il processo di integrazione europea, la costruzione di un'Europa unita, sta attraversando, il Presidente Napolitano ha rilevato:</i>
<p>«L'essenziale, per superare le difficoltà, è che le forze politiche e sociali, le opinioni pubbliche, i cittadini dei nostri paesi, non smarriscano mai la consapevolezza delle straordinarie conquiste di civiltà che associandoci prima nella Comunità e poi nella più vasta Unione Europea, abbiamo potuto conseguire. In primo luogo la pace nel cuore dell'Europa, grazie alla riconciliazione franco-tedesca; e via via il superamento di altri contenziosi del passato tra Stati, tra popolazioni, tra maggioranze e minoranze etnico-linguistiche. E' in questo prezioso bilancio che si iscrive la pacificazione e cooperazione in Alto Adige; e si iscrive, grazie a risultati conseguiti specialmente negli ultimi due anni, sulle sponde del mare Adriatico, la riconciliazione e nuova cooperazione tra Italia, Slovenia e Croazia. E allora diano forza queste conquiste a un nostro comune, convinto e coerente impegno per far avanzare la causa dell'integrazione e dell'unità europea».
<p><i>Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Merano alla cerimonia di consegna del Grand'Ordine di Merito della Provincia Autonoma di Bolzano.</i>
<br />ai partiti: «Non si voti con la vecchia legge»2012-08-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648138<br />
«Resto inquieto nel non vedere ancora vicine a un approdo le discussioni, che procedono attraverso continui alti e bassi, su una nuova legge elettorale mentre rimane ancora bloccato il progetto di sia pure delimitate modifiche costituzionali che era stato concordato prima di un'improvvisa virata sul tema così decisivo di un improvvisato cambiamento in senso presidenzialistico della Costituzione».
<p>Il presidente della Repubblica <a href="http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=1IUT6C">Giorgio Napolitano a colloquio con l'Unità</a>, ragiona sugli impegni che attendono le forze politiche.<br />
Revisione della spesa effettui scelte equilibrate, socialmente sostenibili. Priorità per l'innovazione, la ricerca e la formazione.2012-08-10T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648175<br />Il testo integrale della lettera inviata al Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Antonio Catricalà, dalla Presidenza della Repubblica, tramite il Segretario Generale Donato Marra.
<p>"Il Presidente della Repubblica, nel promulgare la legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n.95, recante disposizioni urgenti per la revisione, della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini, ha rilevato che nel corso dell'iter parlamentare il decreto - legge è stato oggetto di molte modifiche per conseguire con maggiore efficacia l'obiettivo della spesa pubblica.<br />
Tali modifiche sono strettamente connesse agli interventi individuati dal Governo in sede di approvazione del decreto emanato dal Presidente della Repubblica, fatta eccezione per l'aggiunta all'art.8 del comma 3 bis, in accoglimento, durante la discussione al Senato, dell'emendamento 8.19 (Germontani, De Angelis, Digilio, Galioto) che prevede un incremento dei limiti minimi e massimi di alcune sanzioni pecuniarie amministrative, relative alle modalità di esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. Tale modifica non appare in linea con quanto ribadito dalla Corte Costituzionale (da ultimo con la sentenza n. 22 del 2012) in ordine alle caratteristiche proprie della decretazione d'urgenza.<br />
Infatti il giudice delle leggi, dopo aver affermato che le Camere possono, nell'esercizio della loro potestà legislativa, apportare emendamenti al testo dei decreti-legge per modificare la disciplina normativa in essi contenuta, ha precisato che "esorbita invece dalla sequenza tipica profilata dall'art. 77, secondo comma, Cost. ... l'alterazione dell'omogeneità di fondo della normativa urgente, quale risulta dal testo originario, ove questo, a sua volta, possieda tale caratteristica". <br />
La Corte definisce questa evenienza come un uso improprio, da parte del Parlamento, di un potere che "la Costituzione gli attribuisce, con speciali modalità di procedura, allo scopo tipico di convertire, o non, in legge un decreto-legge".
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Tanto le rappresento su incarico del Presidente della Repubblica affinché il Governo, nell'esercizio della propria facoltà di iniziativa legislativa, possa alla prima occasione adottare, in relazione a quanto esposto, gli <b>opportuni provvedimenti al fine di prevenire una eventuale pronuncia di incostituzionalità.</b>
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Con l'occasione il Presidente Napolitano, nel prendere atto che in sede di conversione è stata soppressa per il 2012 la riduzione dei trasferimenti agli enti di ricerca, mentre le riduzioni per gli anni successivi 2013 e 2014 sono state demandate al decreto ministeriale di ripartizione del fondo ordinario di finanziamento, auspica che in tale sede si valutino attentamente le finalità e la specifica condizione finanziaria di ciascun ente.
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Più in generale il Presidente della Repubblica raccomanda altresì che in sede di revisione del complesso della spesa si effettuino scelte equilibrate, sostenibili socialmente e coerenti con la necessaria priorità degli investimenti per l'innovazione, la ricerca e la formazione.
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Confidando che il Governo vorrà tener conto dei rilievi e dei suggerimenti formulati, come sempre, in spirito di doverosa, leale collaborazione istituzionale, il Presidente Napolitano rivolge a lei e al Ministro Filippo Patroni Griffi, cui la presente è inviata per opportuna conoscenza, i saluti più cordiali, ai quali unisco i miei personali".
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<p>E' da ricordare che l'otto agosto il Quirinale aveva reso nota la promulgazione della legge da parte del Capo dello Stato con il seguente comunicato:<p>
"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato la legge che converte, con modifiche, il decreto-legge del 6 luglio 2012 per la revisione della spesa pubblica.<br />
Il Parlamento ha ancora una volta dato a larga maggioranza e in piena, responsabile consapevolezza, il suo consenso, nel quale si esprime - in Italia come in ogni Paese democratico - l'imprescindibile, autonomo e decisivo ruolo del Parlamento.<br />
In quanto al frequente ricorso alla decretazione d'urgenza e alla posizione di questioni di fiducia, si tratta - come è noto - di una prassi di antica data, su cui il Presidente Napolitano ha espresso le sue preoccupazioni, tendendo a porvi freno, fin dall'inizio e in tutto il corso del suo mandato.<br />
Peraltro, è innegabile che nel corso dell'ultimo anno il Governo precedente e quello attuale hanno dovuto affrontare emergenze e urgenze senza precedenti, insorte in sede europea.<br />
Ed è altrettanto innegabile che la ripetuta sollecitazione del Presidente ad approvare in Parlamento modifiche costituzionali e riforme regolamentari che garantissero un iter più certo e spedito dei disegni di legge ordinari, non ha trovato riscontri in conseguenti iniziative e deliberazioni nelle due Camere, neppure nella presente legislatura, almeno fino a questo momento.<br />
C'è dunque materia per riflessioni critiche e per impegni concreti da parte sia di chi governa sia delle forze politiche, per assicurare tanto un pieno rispetto, e un Libero svolgimento, del ruolo del Parlamento, quanto il tempestivo ed efficace assolvimento dei compiti propri dell'Esecutivo".<br />
"Troppi decreti? Ci sono state emergenze e urgenze senza precedenti"2012-08-08T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it648086<br />
Promulgata la spending review. In 8 mesi, 34 ricorsi al voto di fiducia.
<p>In Italia ci sono "emergenze e urgenze senza precedenti, è innegabile".
<p>Lo dice il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a margine della firma al Quirinale della legge di conversione del dl spending review. Il Presidente usa queste parole per 'motivare' l'azione del Governo che nell'ultimo anno ha fatto "frequente ricorso decretazione d’urgenza e alla posizione di questioni di fiducia”.
<br>Ilva «Garantire lavoro e salute»2012-07-31T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647831<br />
In risposta ad una lettera degli operai dell'Ilva.
<p>«Sono debitore di una risposta al drammatico appello che mi avete rivolto: anche perché nel lontano 1959-60, da giovane deputato ed esponente politico meridionale, fui convinto sostenitore della necessità — per la rinascita e lo sviluppo del Mezzogiorno — della costruzione di un impianto siderurgico a ciclo integrale a Taranto. Nacque allora una grande realizzazione, una straordinaria esperienza di produzione e di lavoro, che non può cancellarsi, per quanto sia passata attraverso scelte discutibili e abbia conosciuto complessi problemi».
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«Dev'essere possibile, nel pieno rispetto dell'autonomia della magistratura e delle sue valutazioni giungere a soluzioni che garantiscano la continuità e lo sviluppo dell'attività in un settore di strategica importanza nazionale, fonte rilevantissima di occupazione in particolare per Taranto e la Puglia, e insieme procedere senza ulteriore indugio agli interventi spettanti all'impresa e alle iniziative del governo e degli enti locali che risultino indispensabili per un pieno adeguamento alle direttive europee e alle norme per la protezione dell'ambiente e la tutela della salute. Auspico che in tale direzione si operi rapidamente ed efficacemente, favorendo un clima di serena comprensione e di responsabile partecipazione sociale e civile a Taranto e in tutti i centri interessati alla scottante questione».
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<i>Giorgio Napolitano</i><br />
Presidente della Repubblica
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<b>I fatti:</b><br />
Sull'Ilva, colosso siderurgico, incombe il sequestro di sei impianti vitali, individuati quali fonti di inquinamento che provoca malattia e morte nei cittadini di Taranto. Il provvedimento della Procura ha inflitto gli arresti domiciliari al patron Emilio Riva, a suo figlio Nicola e a sei dirigenti dello stabilimento. Si è così scatenata la protesta degli operai e la scorsa settimana la città è stata paralizzata per 48 ore. Ieri a Taranto, si è vissuta una giornata durissima in cui si è consolidata la contrapposizione tra procura e azienda. Nella grande fabbrica si sono presentati i carabinieri del Noe e i custodi nominati dal gip per dare esecuzione al sequestro degli impianti dell'area a caldo, fondamentali per il ciclo produttivo. Il blitz ha così sconfessato l'idea di un percorso altemativo ai sigilli, improntato al dialogo. E da oggi nuove proteste dei lavoratori. Giovedì è in programma una grande manifestazione a cui parteciperanno le famiglie delle tute blu.
<br />Voto anticipato. «Decisione che appartiene solo al presidente della Repubblica» 2012-07-30T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647710<br />
«Negli incontri che ho avuto nei giorni scorsi con il Presidente del Senato e il Presidente della Camera, abbiamo constatato come a distanza di oltre 20 giorni lo sforzo da me sollecitato con lettera del 9 luglio non abbia purtroppo prodotto i risultati attesi.
<p> Altre settimane sono trascorse senza che abbia avuto inizio in Parlamento l'esame di un progetto di legge elettorale sulla base dell'intesa, pure annunciata come imminente da parte dei partiti rappresentanti attualmente la maggioranza e aperta al confronto tra tutte le forze politiche.
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L'ipotesi che avevo prospettato all'inizio di luglio ai Presidenti delle Camere, perché la ponessero all'attenzione dei Presidenti dei gruppi parlamentari, era quella della formalizzazione di un testo di riforma largamente condiviso, anche se non definito su alcuni punti ancora controversi. Ma nei giorni scorsi anziché chiarirsi e avvicinarsi, le posizioni dei partiti da tempo impegnati in consultazioni riservate, sono apparse diventare più sfuggenti e polemiche. Debbo dunque rinnovare il mio forte appello a un responsabile sforzo di rapida conclusiva convergenza in sede parlamentare. Ciò corrisponderebbe con tutta evidenza al rafforzamento della credibilità del paese sul piano internazionale in una fase di persistenti gravi difficoltà e prove.
<p>In quanto a ipotesi che appaiono sulla stampa di possibile anticipazione delle elezioni politiche normalmente previste per il prossimo aprile ritengo di dover sollecitare la massima cautela e responsabilità in rapporto all'esercizio di un potere costituzionale di consultazione e decisione che appartiene solo al Presidente della Repubblica».
<br />"Annuncio con profondo dolore la repentina scomparsa del dott. Loris D'Ambrosio"2012-07-26T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647611<br />
"Annuncio con animo sconvolto e con profondo dolore la repentina scomparsa del dott. Loris D'Ambrosio, prezioso collaboratore mio come già del mio predecessore, che ha per lunghi anni prestato alla Presidenza della Repubblica l'apporto impareggiabile della sua alta cultura giuridica, delle sue molteplici esperienze e competenze di magistrato giunto ai livelli più alti della carriera".
<p>Lo ha detto il Presidente Napolitano, appresa la notizia dell'improvvisa scomparsa del Consigliere per gli Affari dell'amministrazione della giustizia.
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"Egli è stato infaticabile e lealissimo servitore dello Stato democratico, impegnato in prima linea anche al fianco di Giovanni Falcone nel costruire più solide basi di dottrina e normative per la lotta contro la mafia, così come è stato coraggioso combattente della causa della legalità repubblicana contro il terrorismo. In tutte le collaborazioni che da magistrato ha esplicato al servizio delle istituzioni di governo e infine presso la più alta magistratura dello Stato, ha guadagnato generali riconoscimenti e attestati di stima non solo professionale ma innanzitutto morale. Insieme con l'angoscia per la perdita gravissima che la Presidenza della Repubblica e la magistratura italiana subiscono, atroce è il mio rammarico per una campagna violenta e irresponsabile di insinuazioni e di escogitazioni ingiuriose cui era stato di recente pubblicamente esposto, senza alcun rispetto per la sua storia e la sua sensibilità di magistrato intemerato, che ha fatto onore all'amministrazione della giustizia del nostro Paese. Mi stringo con infinita pena e grandissimo affetto alla consorte, ai figli, a tutti i famigliari e al mondo della magistratura e del diritto".<br />
Intercettazioni telefoniche dalla Procura di Palermo. L'Avvocato Generale dello Stato incaricato di verificare lesività.2012-07-16T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647371<br />
Affidato all'Avvocato Generale dello Stato l'incarico di rappresentare la Presidenza della Repubblica nel giudizio per conflitto di attribuzione da sollevare dinanzi alla Corte Costituzionale nei confronti della Procura della Repubblica di Palermo per le decisioni che questa ha assunto su intercettazioni di conversazioni telefoniche del Capo dello Stato; decisioni che il Presidente ha considerato, anche se riferite a intercettazioni indirette, lesive di prerogative attribuitegli dalla Costituzione.
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Alla determinazione di sollevare il confitto, il Presidente Napolitano è pervenuto ritenendo "dovere del Presidente della Repubblica", secondo l'insegnamento di Luigi Einaudi, "evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell'occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuisce".
<p>«Riforma elettorale non più rinviabile»2012-07-09T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it647110<br />
«Riforma anche a maggioranza».
<p>Bacchettato il Parlamento. In una lettera inviata ai Presidenti del Senato, Renato Schifani, e della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, il Capo dello Stato chiede di velocizzare la definizione delle proposte di riforma.
<p>La riforma della legge elettorale non è «più rinviabile anche rimettendo a quella che sarà la volontà maggioritaria delle Camere la decisione sui punti che non risultassero oggetto di più larga intesa preventiva».
<p>«Stanno purtroppo trascorrendo le settimane senza che si concretizzi la presentazione alle Camere, da parte dei partiti che hanno da tempo annunciato di voler raggiungere in proposito un'intesa tra loro, di un progetto di legge sostitutivo di quella vigente per l'elezione della Camera dei Deputati e del Senato».
<p>«Debbo ricordare che su questa materia (e più in generale su quella di possibili modifiche istituzionali) consultai nel gennaio scorso i rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Parlamento, ricevendone indicazioni largamente convergenti anche se non del tutto coincidenti a favore di una nuova legge elettorale».
<p>«Mi auguro che l'autorevole opinione dei Presidenti delle Camere, nel loro continuo rapporto con i Presidenti dei gruppi parlamentari, possa concorrere a sollecitare la oramai opportuna e non rinviabile presentazione in Parlamento di una o più proposte di legge elettorale, anche rimettendo a quella che sarà la volontà maggioritaria delle Camere la decisione sui punti che non risultassero oggetto di più larga intesa preventiva e rimanessero quindi aperti ad un confronto conclusivo».<br />Auspico accordo su necessaria riforma Legge elettorale2012-06-28T00:00:00ZOpenpolisinfo@openpolis.it646457<br />
''Auspico vivamente che si giunga ad una conclusione positiva sul già concordato progetto di più circoscritte modifiche costituzionali, e che ad esso si congiunga un accordo, da portare all'approvazione del Parlamento, su quella nuova legge elettorale la cui necessità è stata riconosciuta dal più ampio arco di forze parlamentari da me consultate all'inizio dell'anno''. <br />