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Dichiarazione di Erminia MAZZONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

"Netta contrarietà alla promiscuità ed alla confusione della funzione giudicante con quella requirente"

  • (27 luglio 2007) - fonte: camera.it - inserita il 19 marzo 2008 da 100
    Dichiarazione di voto - gruppo UDC alla Camera - contrario alla riforma dell'ordinamento giudiziario del Ministro Mastella. "Il gruppo dell'UDC esprime una netta contrarietà rispetto al ritorno, alla promiscuità ed alla confusione della funzione giudicante con quella requirente, non condivide il criterio poco meritocratico ed autoreferenziale di valutazione per la progressione di carriera, nutre forti perplessità sulla riduzione del periodo di formazione degli uditori tirocinanti e sulle modalità di svolgimento semplificate dell'aggiornamento professionale, che non è più obbligatorio né tantomeno vincolante. Ritiene grave, anzi gravissima, la decisione di ridurre il numero dei componenti laici nei consigli giudiziari e di ripristinare una funzione de minimis per gli avvocati. Su questo punto il silenzio del Governo è un fatto gravissimo ed è la conferma che questo Esecutivo divide la società in caste e ne privilegia una a discapito dell'altra.
    Il gruppo dell'UDC è fortemente preoccupato dell'indirizzo del Governo in questa materia perché ciò incide sul sistema generale delle garanzie costituzionali: scompare, signor Ministro, per il metodo che è stato utilizzato e per il merito della proposta, il costituzionale bilanciamento tra i poteri dello Stato e la separazione dei poteri dello Stato viene travolta, così come viene travolta la separazione tra giudice e pubblico ministero.
    La posizione del gruppo dell'UDC, ampiamente motivata nel corso dei pur brevi lavori che si sono svolti in questi pochi giorni in Commissione e in Assemblea è stata, come sempre, rispettosa delle regole che dovrebbero governare i rapporti all'interno del Parlamento, mentre quella del Governo, purtroppo, è ancora una volta pericolosamente indifferente alle più elementari regole della seria democrazia partecipativa.
    Questa controriforma non risponde alla domanda di giustizia che i cittadini rivolgono allo Stato da molto tempo ed è la definizione normativa del principio che questo Esecutivo governa in nome di una sola parte del popolo italiano. Ciò che questa maggioranza sta per approvare sembra più un contratto di categoria scritto da un sindacato che una riforma ordinamentale di una delle funzioni essenziali dello Stato. Non vi è traccia di misure atte a risolvere le questioni legate ai tempi del processo, alla discrezionalità dell'azione penale, alla responsabilità dell'attività giudiziaria, alla ricerca e all'accertamento della verità, alla composizione dei conflitti sociali.
    La riforma da noi approvata aveva individuato strumenti per dare alla giustizia maggiore professionalità e competenza, per ristabilire il perimetro della responsabilità della funzione giudiziaria, per garantire la piena attuazione dei principi dell'indipendenza della magistratura, dell'imparzialità e della terzietà del giudice e della parità delle parti. Avevamo previsto la separazione delle funzioni, per costruire l'impalcatura necessaria a realizzare finalmente il giusto processo. La sua iniziativa, signor Ministro, non ha la dignità di una proposta, interpretando purtroppo - lo dico con rammarico - la prassi politica ormai invalsa in questi anni di affermarsi attraverso la negazione nell'altro, attraverso la contrapposizione e lo scontro frontale.

    Fonte: camera.it | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, separazioni funzioni magistrati, riforma giustizia, ordinamento giudiziario | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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