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Dichiarazione di Romano PRODI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: Ulivo) 


 

«La lotta alla criminalità non inizia dai lavavetri»

  • (31 agosto 2007) - fonte: corriere.it - inserita il 17 settembre 2007 da 6

    ROMALo stop ai lavavetri imposto da Firenze è solo l'inizio. Dopo l'ordinanza, che fa scattare l'arresto per chi non si adegua, ora molte città estendono il «no» ad altri fenomeni dell'abusivismo. E nel dibattito interviene anche il premier, Romano Prodi, che si dice d'accordo nel punire la piccola criminalità, ma precisa che avrebbe iniziato «con quelli che fanno le scritte sui muri, con i posteggiatori abusivi ». «Io sono sempre stato convinto - spiega Prodi - che la lotta contro la piccola criminalità è indispensabile anche per fermare la grande criminalità, ma non avrei cominciato dai lavavetri, avrei cominciato con quelli che fanno le scritte sui muri, con i posteggiatori abusivi. Ritengo che il discorso della piccola criminalità sia un discorso serio e che sia giusto punirla».

    INIZIATIVE NEI COMUNI A Trieste il sindaco Roberto Dipiazza ha firmato un'ordinanza con il «divieto ad esercitare e praticare attività abusive », non solo i lavavetri, ma anche l'accattonaggio e la vendita illecita di merci. Perché intralciano il traffico. A Roma il gruppo «antidegrado» dei Vigili Urbani si è messo in azione: 50 tra rumeni, nordafricani, bengalesi, senegalesi e italiani sono stati fermati o denunciati, non solo perché lavavetri, ma anche perché parcheggiatori abusivi o sfruttatori di bambini per l'accattonaggio. A Torino il sindaco Sergio Chiamparino ha annunciato che la prossima settimana «sconfiggerà il fenomeno dei lavavetri e dei parcheggiatori abusivi». Genova fa il censimento degli oltre mille nomadi. Mentre c'è chi si vanta di aver risolto il problema. Modena con la linea del pugno di ferro contro i lavavetri e con l'integrazione e l'avviamento al lavoro degli sfruttati. Parma ha sostituito i semafori con rotonde, ma ora ha gli anziani che si sentono vessati da una questua fuori dai supermercati. A Pordenone la polizia li ha pedinati. «Vista la mala parata se ne sono andati» esulta il sindaco.

    POLEMICHE La «lotta all'illegalità a 360 gradi» annunciata dal ministro dell'Interno Giuliano Amato sul Corriere non piace a tutti. Si dice «sorpresa e anche indignata» Rosy Bindi: «Potremo toglierli dalla nostra vista ma non li avremo liberati e non gli avremo restituito la libertà». Il sindaco di Roma invece dichiara: «La sicurezza è sempre fatta di due aspetti, severità e capacità di ascolto sociale». Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella dice che la certezza della pena per dare più sicurezza ai cittadini «è giusta», purché non vi siano degli eccessi che riportino ad un clima giustizialista, «al modello televisivo 'tutti in galera' ». E a fine giornata Amato ribadisce: «Occorrono regole a sostegno delle attività locali. Questo è compito del Parlamento, ma il governo deve presentare le sue iniziative».

    Virginia Piccolillo

    31 agosto 2007


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