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Dichiarazione di Clemente MASTELLA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: Misto)  -  Ministro  Giustizia (Partito: UDEUR)  - Sindaco  Comune Ceppaloni (BN) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE))  - Sindaco  Comune Ceppaloni (BN) (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

Mastella attacca "Il capo dei capi"

  • (27 novembre 2007) - fonte: lastampa.it - inserita il 10 dicembre 2007 da 11
    «Cronaca e storia non si possono ignorare» Valsecchi: ma l’ha vista? Il ministro Mastella non ha dubbi. Fosse stato per lui la fiction su Totò Riina Il capo dei capi su Canale 5 l’avrebbe fermata. «Non credo che la tv, neppure quella privata, possa inneggiare al Capo dei capi. Non credo si possa battere la mafia se non crescono certi valori nella società. Questa fiction fornisce una pedagogia all’inverso. Il Capo dei capi è un farabutto e basta. Non vorrei che una fiction come questa fornisse dei modelli da emulare». Naturalmente, dice Mastella, di bloccare l’ultima puntata a lui non passa neanche per la mente. Così come non è stata sua la decisione di bloccare in Rai La vita rubata, la fiction con Beppe Fiorello sull’omicidio di una ragazzina da parte della mafia, che avrebbe dovuto andare in onda oggi: gliel’ha chiesto il presidente della Corte d’appello di Messina dove, dal 13 dicembre, si celebra il processo di secondo grado agli assassini. «Io ho fatto semplicemente da postino - ha chiarito il ministro dopo le polemiche - ho mandato quella richiesta alla Commissione di vigilanza e al dg Rai. La decisione non è mia». Ma, anche se si sa che Mastella non era ministro quando si è celebrato quel processo di primo grado e quindi non è responsabile delle lungaggini avvenute, le polemiche non si placano.«Che poteri ha Mastella di censurare un film tv?», s’è chiesto Maurizio Gasparri di An, mentre i consiglieri Rai Rizzo Nervo e Curzi hanno invitato Cappon a ripensarci perchè non può passare il principio che alla tv pubblica non sia consentito raccontare casi di cronaca in quanto il racconto potrebbe influenzare indagini o processi. E il produttore di La vita rubata Alessandro Jacchia s’è domandato finché il suo film tv dovrà essere rinviato: «Dopo l’udienza? Dopo la sentenza? Dopo il ricorso in Cassazione?». Naturalmente la dichiarazione di Mastella contro Il capo dei capi ha suscitato immediate risposte. Il primo a reagire è stato il sindaco di Corleone, il paese di Riina, dove oggi si terrà, alla presenza di Daniele Liotti, l’attore che interpreta il poliziotto, una manifestazione che permetterà di vedere quanti giovani si riconoscono in lui e quanti in Riina. Il sindaco ha invitato, infatti, il ministro a occuparsi di far funzionare i processi o di pensare agli effetti dell’indulto piuttosto che occuparsi di fiction. Poi è stata la volta del produttore Pietro Valsecchi che ha esordito con una domanda: «Il ministro ha visto la fiction di cui parla?». E’ passato ad elencare i particolari della sceneggiatura:«Come si fa a parlare di inno alla mafia quando, anno dopo anno, la trama ricorda tutte le vittime dei corleonesi e di Riina, dal sindaclista Placido Rizzotto al generale Della Chiesa, passando per poliziotti e magistrati fino alle stragi che hanno eliminato Falcone e Borsellino?». E, alludendo alla Rai che ha censurato La vita rubata, ha concluso: «Per fortuna esiste una tv libera: Canale 5!». Inevitabile l’intervento anche di Mediaset: «La cronaca e la storia non si possono ignorare» ha fatto sapere con un comunicato.
    Fonte: lastampa.it | vai alla pagina
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