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Massimo CIALENTE in data 07 dicembre 2007
Dichiarazione di Massimo CIALENTE
Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: SDSE) - Sindaco Comune L'Aquila (AQ) (Partito: DS) - Consigliere Consiglio Comunale L'Aquila (AQ)
La lotta al precariato, in cui credo fortemente, deve partire dagli enti locali e, in particolare, dai Comuni
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(07 dicembre 2007) - fonte: Cronaca d'Abbruzzo - inserita il 22 dicembre 2007 da 7
“I 15 dipendenti che abbiamo voluto stabilizzare – ha dichiarato il sindaco Cialente – sono tutti giovani che avrebbero perso, almeno momentaneamente, il posto di lavoro, visto che non eravamo più in condizioni, da un punto di vista normativo, di prorogare ulteriormente il contratto. Pertanto questo era un obiettivo che mi ero posto come prioritario fin dal mio insediamento. Credo che le nuove generazioni possano portare nuova linfa negli enti locali, grazie a professionalità e motivazioni. Sono contrario a ogni forma di precariato – ha proseguito il sindaco – e credo che questa deliberazione rappresenti lo sforzo dell’amministrazione comunale per arginare questo problema, che assume, soprattutto presso i giovani, connotati sempre più preoccupanti, con ricadute negative sotto il profilo sociale e dello sviluppo del Paese. A breve – ha concluso Cialente – avvieremo le procedure per aumentare l’organico dei vigili urbani, dal momento che il problema della sicurezza e della disciplina del traffico in città richiede risposte immediate ed efficaci. Ai nuovi assunti auguro una vita professionale piena di soddisfazioni all’interno del Comune e a servizio della collettività”.
Fonte: Cronaca d'Abbruzzo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 28 dicembre 2007 da 31
La lotta al precariato non deve aver tregua poichè il precariato sfigura l'identità professionale. Così trasfigurato il lavoro diventa un potente destabilizzatore sociale. La vita lavorativa diventa tempo venduto, per giunta a basso prezzo. Conseguentemente si sviluppano forme aggressive di competizione tra lavoratori e si confonde con la competitività che così non ha più un senso. Si bada solo allo sviluppo rapido e si perdono di vista le "conquiste" della sostenibilità raggiunta e da mantenere ora più che mai in modo solidale.
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