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Dichiarazione di Luciano D'alfonso

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Pescara (PE) (Partito: DL) 


 

Ho chiesto ai magistrati di essere subito ascoltato

  • (29 dicembre 2007) - fonte: Cronache d'Abruzzo - inserita il 29 dicembre 2007 da 7
    “Ho ricevuto soltanto, attraverso i miei legali, la disponibilità della Procura di Pescara ad ascoltare le mie dichiarazioni spontanee”. Ancora nessun avviso di garanzia, quindi, parole sue, per il sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, né per l’inchiesta relativa al concorso comunale per dirigente, del quale risultò vincitore Guido Dezio e per il quale la Procura di Pescara sta indagando per abuso d’ufficio il sindaco e per falso ideologico Dezio, né per il nuovo capo d’accusa rivolto al primo cittadino D’Alfonso. Si tratta di corruzione e illecito finanziamento ai partiti, secondo i magistrati di Pescara, i quali hanno iscritto il sindaco e segretario regionale del Pd nel registro degli indagati. La faccenda, per la quale era rimasto coinvolto nelle indagini Dezio, riguarda un fondaco, in via Marino da Caramanico, il quale, stando alle ipotesi d’accusa, sarebbe stato destinato a Dezio, braccio destro di D’Alfonso, dal costruttore Aldo Primavera, per essere utilizzato come magazzino per deposito di materiale elettorale della Margherita. Sarebbero nella destinazione del fondaco, è l’ipotesi dei magistrati, un pool composto dai pubblici ministeri Aldo Aceto, Giampiero Di Florio, Giuseppe Bellelli e Pietro Mennini, i reati di corruzione e finanziamento illecito ai partiti. “Ho chiesto ai magistrati – ha detto ieri D’Alfonso durante una conferenza stampa convocata al momento, cui hanno fatto quadrato gli assessori Moreno Di Pietrantonio, Adelchi De Collibus, Alberto Balducci, Vittoria D’Incecco, Massimo Luciani e Camillo D’Angelo - di essere subito ascoltato”. Una deposizione che nel palazzo di giustizia potrebbe avvenire già oggi o domani. “Dal 2003 – ha precisato - da quando mi sono candidato a sindaco, non ho partecipato più a nessuna competizione elettorale - ha sottolineato per prendere le distanze da un ipotetico uso del fondaco. “E da quella data utilizzo il locale di Ciccocioppo, proprietario dell’Hotel Excelsior di Lanciano, in Piazza Unione. Un locale che sarà restituito al titolare nel momento in cui ne dovesse avere bisogno, ma che adesso possiamo utilizzare”. “Primavera – ha poi aggiunto D’Alfonso per chiarire che di nessun do ut des si può parlare – ha dei contenziosi, con il Comune, se non ricordo male dal 2002”. Come a dire: prima che io mi insediassi, da un parte, e che se vi sono dei contenziosi in corso, l’esistenza di un ipotetico scambio di favori li do vrebbe escludere. “Comunque – ha aggiunto D’Alfonso– non c’è un atto amministrativo che sia stato adottato violando leggi o per soddisfare esigenze relative all’attività politica. In ordine agli atti sono assolutamente certo che tutto chiarito. Io, poi – ha concluso – non mi iscrivo al gruppo di coloro che si infastidiscono con la magistratura quando s’indaga, né ho mai pensato che chi occupi cariche pubbliche debba essere esente da esse”.
    Fonte: Cronache d'Abruzzo | vai alla pagina
    Argomenti: giustizia, corruzione, abuso d'ufficio | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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