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Dichiarazione di Lorenzo CESA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

Lettera a Poettering (Presidente parlamento UE) sul simbolo UDC

  • (04 gennaio 2008) - fonte: Segreteria Politica UDC - inserita il 27 gennaio 2008 da 31
    Caro Presidente, sento il dovere di sottoporre alla Sua attenzione alcune osservazioni in ordine all’iniziativa dell’on. Giorgio Carollo, che con lettera aperta pubblicata a pagamento sul quotidiano “Corriere della Sera” del 22/12/07, a Lei indirizzata, oltre a rappresentare in maniera strumentale, distorta e contraddittoria i fatti riguardanti la vicenda giudiziaria sulla titolarità del simbolo della Democrazia Cristiana, ha indirizzato un calunnioso, violento ed indegno attacco alle Istituzioni democratiche del nostro Paese ed al Partito da me rappresentato. Allo stesso tempo sono tristemente colpito e perplesso di come l’on. Carollo, abusando del duo status di Parlamentare Europeo e delle relative garanzie, abbia consentito di farsi strumentale interprete e portavoce di una diffamante campagna da parte dei signori Armando Lizzi e Giuseppe Pizza che, attraverso l’indegna aggressione da questi perpetrata e nel maldestro tentativo di condizionare la Magistratura e l’Organo di autogoverno della stessa, cercano di capovolgere, con non comune insolenza, la realtà dei fatti. La disperazione politica dei sopracitati signori Lizzi e Pizza, la cui legittimazione è stata di recente contestata da iniziative giudiziarie intraprese anche da numerosi militanti della storica Democrazia Cristiana, porta ad affermazioni assurde quale quella che vedrebbe l’UDC tentare, anche attraverso l’utilizzo di mezzi definiti illeciti, di riappropriarsi del simbolo dello ‘Scudo Crociato’ il cui possesso è stato riconosciuto legittimo in capo all’UDC da una sentenza del Tribunale di Roma. Naturalmente il Partito da me rappresentato ha già conferito mandato ai propri legali affinchè i responsabili di siffatte accuse infondate infamanti e destituite da qualsiasi fondamento, vengano perseguiti a tutela della sua onorabilità e della sua immagine. Desidero solo per completezza di informazione, riepilogarLe, anche se sommariamente, l’iter processuale – giudiziario della vicenda. La sentenza del 15 settembre 2006 alla quale l’on. Carollo fa riferimento, è stata emessa in un giudizio nel quale l’UDC non era parte in causa. Mentre sono, come detto, numerosi i provvedimenti giudiziari nei quali è stato affermato il diritto dell’UDC di utilizzare il simbolo dello Scudo Crociato con la scritta LIBERTAS . Nell’unico contenzioso svoltosi tra la DC di Pizza e l’UDC, dinnanzi al Tribunale di Roma i Giudici capitolini a cui l’UDC è ricorso sia in via d’urgenza che in via ordinaria, hanno riconosciuto il diritto del mio Partito all’utilizzo del simbolo dello Scudo Crociato, inibendo lo stesso alla DC di Pizza, condannandola al risarcimento dei danni prodotti all’UDC. Ogni affermazione contraria è sfacciatamente in veritiera e costituisce un goffo tentativo di mistificare la realtà dei fatti. Debbo,con l’occasione, anche a nome di tutto il Partito che ho l’onore di rappresentare, esprimere la più alta e convinta solidarietà alla Magistratura, al suo Organo di autogoverno ed ad i suoi componenti, anch’essi così ingiustamente vilipesi da una iniziativa di cui non Le sfuggirà la gravità. Mi ritenga a Sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Cordiali saluti. on. Lorenzo Cesa
    Fonte: Segreteria Politica UDC | vai alla pagina
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