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Dichiarazione di Andrea MARTELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: L' Ulivo) 


 

L'intervista a Martella: 2 mila 500 i circoli del Pd già nati.

  • (28 gennaio 2008) - fonte: partitodemocraticoveneto.org - inserita il 29 gennaio 2008 da 31
    Come sta procedendo la costruzione del Partito Democratico nel Paese? Facciamo il punto con l’on. Andrea Martella, responsabile della fase costituente del PD nel Nord Italia e della questione settentrionale. «Il processo di radicamento è in corso, anzi è in fase di accelerazione – spiega il deputato veneziano, membro della direzione nazionale del PD - La delicata fase politica che stiamo vivendo, con le dimissioni del governo Prodi, rende ancora più necessario, del resto, questo percorso di radicamento. I dati sono estremamente positivi: solo nel corso dell’ultima settimana sono nati in tutta Italia oltre 2 mila 500 circoli, che entro febbraio diventeranno 8 mila. Il numero di cittadini che è andato finora a ritirare l’attestato di socio fondatore supera già la somma degli iscritti di DS e Margherita. Altro dato interessante: è tornato a votare alle nuove primarie il 40% degli elettori del 14 ottobre. È un risultato significativo, tenendo conto che queste consultazioni non hanno il traino dei leader nazionali.» Quali sono le prossime scadenze nel percorso di costituzione del Partito Democratico? «Nel mese di febbraio partiranno i forum tematici nazionali, che sono una cinquantina e saranno il luogo di elaborazione programmatica, di progettazione di iniziative, di incontro e scambio di idee con i diversi mondi, da quello dell’economia a quello della cultura. Ricordo inoltre che in questi mesi abbiamo lavorato per costruire lo statuto del PD, che definisce le regole di funzionamento della vita democratica interna, stiamo definendo il manifesto dei valori, che sancisce i principi fondamentali che sottendono a tutte le scelte programmatiche del PD, e stiamo delineando il codice etico, che dovrà essere assunto da tutti gli appartenenti al partito.» Il partito è appena nato ed è in fase di consolidamento. Ma già ha breve, pare ormai certo, dovrà affrontare sfide impegnative… «Il PD è nato per dare sostegno al governo Prodi, che poi è caduto per la nota vicenda che ha per protagonista Mastella, ma è nato soprattutto per fare le riforme di cui ha bisogno il nostro Paese, a partire dalla riforma della legge elettorale, e poi della più complessiva riforma dello Stato. Il nostro partito sta mantenendo aperto il dialogo sulle riforme, consapevole che il voto anticipato sarebbe un danno per l’Italia e che è necessario dare vita ad un governo istituzionale per fare almeno la riforma della legge elettorale. Tuttavia, se dovesse prevalere chi vuole il voto subito, il PD è pronto, ed è pronto anche a valutare la possibilità di correre da solo, sulla base di un programma innovativo e coerente. È finito il tempo delle ammucchiate di “tutti insieme contro qualcuno” ed è venuto il tempo della coesione e della coerenza programmatica. Questa impostazione è tanto più necessaria al Nord del Paese, dove il PD può avere grande capacità espansiva, a patto che porti avanti una proposta politica su temi concreti: sicurezza, sostegno all’impresa, riduzione delle tasse, modernizzazione delle infrastrutture, uno Stato più efficiente e leggero. Il processo di radicamento dei circoli in atto deve servire proprio a questo, a costruire cioè una proposta programmatica in grado di accompagnare il dinamismo della società del Nord.» Si bisbiglia di una spaccatura all’interno del partito con Prodi e la Bindi pronti ad uscire… Un’ipotesi che certo non rafforzerebbe il neonato PD… «È un’ipotesi che va assolutamente evitata. Ma il dibattito in atto nel PD in questo momento è un altro: andare da soli, in caso di elezioni, o mantenere il rapporto di coalizione. Ci sono posizioni diverse. In ogni caso, Prodi, quando ha dato le dimissioni, ha fatto dichiarazioni serie e rassicuranti.» FN
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