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» Dodici punti per voltare pagina. Veltroni: "Più ricchezza e felicità".
Valter VELTRONI in data 16 febbraio 2008
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» Election day - Ok da Lega e An
Vannino CHITI in data 12 febbraio 2008
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» «Al sud non si vince senza di noi»
Clemente MASTELLA in data 09 febbraio 2008
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» ELEZIONI, ROMAGNOLI: CENTRODESTRA VADA COMPATTO, SERVE UNITA’ DI INTENTI
Luca ROMAGNOLI in data 07 febbraio 2008
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» Non mi candido alle elezioni politiche 2008
Luciano VIOLANTE in data 06 febbraio 2008
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» Non mi candido alle elezioni politiche 2008
Romano PRODI in data 06 febbraio 2008
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» Elezioni: "Andremo da soli anche al Senato"
Valter VELTRONI in data 06 febbraio 2008
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» Non possibilie accordo di programma con il PD: dice che anrdà da solo "e io ci credo"
Francesco GIORDANO in data 05 febbraio 2008
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» No ammucchiate, solo i 4 soci fondatori nella CDL
Roberto MARONI in data 05 febbraio 2008
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» Nella coalizione elettorale solo il nucleo storico dei quattro partiti della Casa delle Libertà
Gianfranco FINI in data 05 febbraio 2008
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» Elezioni: "Partire dai quattro partiti della Cdl, seppoi si arriva a cinque o sei, va bene"
Pier Ferdinando CASINI in data 05 febbraio 2008
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» La Rosa bianca correra' da sola
Bruno TABACCI in data 04 febbraio 2008
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» La Cdl "e' una coalizione dettata da questa legge elettorale
Pier Ferdinando CASINI in data 04 febbraio 2008
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» Ma ora comunque si vada a votare
Paolo GUZZANTI in data 04 febbraio 2008
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» Se la sinistra arcobaleno mi chiedesse di candidarmi alla presidenza del Consiglio direi di si.
Fausto BERTINOTTI in data 03 febbraio 2008
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» Invece che riforme subito, la partitocrazia prepara voto subito e controriforme dopo
Marco CAPPATO in data 03 febbraio 2008
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» Simbolo e leader della sinistra arcobaleno si discutono.
Fabio MUSSI in data 01 febbraio 2008
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» Esco dall'UDC. Al via la Rosa Bianca
Mario BACCINI in data 31 gennaio 2008
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» Ecco perche' vado via dall'UDC
Bruno TABACCI in data 31 gennaio 2008
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» Appoggiamo Marini per un governo che cambi la legge elettorale e che redistribuisca l'extragettito ai lavoratori dipendenti
Paolo FERRERO in data 31 gennaio 2008
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» Prima si vota, meglio e'. Lo e' per il prestigio dell'Italia
Clemente MASTELLA in data 31 gennaio 2008
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» "Nessun governicchio, evitare perdite di tempo"
Pier Ferdinando CASINI in data 30 gennaio 2008
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» MURO CONTRO MURO - Berlusconi: l'unica possibilità rimane quella delle elezioni anticipate.
Silvio BERLUSCONI in data 30 gennaio 2008
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» Intervista a Fini: delittuoso tirarla per le lunghe - «Se vincessimo noi le elezioni staremmo attenti a non fare gli errori del passato» - Il presidente di An: «In gioco la credibilità delle istituzioni, no a un governo della disperazione»
Gianfranco FINI in data 29 gennaio 2008
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» "Mai detto in piazza se non si vota"
Silvio BERLUSCONI in data 29 gennaio 2008
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» Veltroni sfida Berlusconi a presentarsi da solo alle elezioni
Valter VELTRONI in data 29 gennaio 2008
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» Favorevole a un incarico a Marini
Mario BACCINI in data 29 gennaio 2008
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» Governo di riforme per dare stabilità del Paese
Valter VELTRONI in data 29 gennaio 2008
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» Cacciari. Pd avanti da solo
Massimo Cacciari in data 28 gennaio 2008
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» GOVERNO. FINOCCHIARO: CDL CHE SEMBRA RISORTA E’ LA SOLITA CDL
Anna FINOCCHIARO in data 28 gennaio 2008
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» Berlusconi disponibile a dividere responsabilità con esponenti della sinistra.
Silvio BERLUSCONI in data 27 gennaio 2008
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» Serve un governo per salvare il Paese, completare le riforme elettorali secondo la bozza Bianco.
Massimo D'ALEMA in data 27 gennaio 2008
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» Berlusconi: Milioni in piazza a Roma se non si vota
Silvio BERLUSCONI in data 27 gennaio 2008
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» Il sogno di Formigoni: Pd e Pdl da soli alle elezioni
Roberto FORMIGONI in data 27 gennaio 2008
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» CASINI:un Governo istituzionale senza FI non avrebbe senso - Intervistato da: Avvenire
Pier Ferdinando CASINI in data 27 gennaio 2008
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» Trascrizione testuale della frase sui "milioni in piazza" poi smentiita
Silvio BERLUSCONI in data 27 gennaio 2008
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» Senza Forza Italia non si fa un altro governo
Giorgio NAPOLITANO in data 26 gennaio 2008
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» Bertinotti: No al voto con legge elettorale così distorsiva
Fausto BERTINOTTI in data 26 gennaio 2008
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» FINI. Discutere sulla legge elettorale è una perdita di tempo
Gianfranco FINI in data 26 gennaio 2008
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» E' IL TEMPO DELLA CHIAREZZA, DELLA RESPONSABILITA', DELLA SERENITA'
Valter VELTRONI in data 26 gennaio 2008
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» Rivolgiamo quindi un appello alle forze politiche del centrodestra e del centrosinistra per arrivare ad un governo di responsabilita' nazionale
Pier Ferdinando CASINI in data 25 gennaio 2008
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» Sarebbe auspicabile una soluzione non traumatica per andare a votare con una legge proporzionale vera
Franco TURIGLIATTO in data 25 gennaio 2008
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» IdV per elezioni, no governo istituzionale
Antonio DI PIETRO in data 25 gennaio 2008
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» "Mai più con i centristi, sono la zavorra del Paese"
Francesco GIORDANO in data 25 gennaio 2008
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» La legge attuale è una buona legge: al voto subito.
Silvio BERLUSCONI in data 24 gennaio 2008
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Silvio BERLUSCONI in data 23 gennaio 2008
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» Al voto oppure facciamo la rivoluzione. Ci mancano un po' di armi ma le troviamo.
Umberto BOSSI in data 23 gennaio 2008
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» Ho detto a Prodi che non sono disponibile, al Senato voterò no.
Domenico FISICHELLA in data 23 gennaio 2008
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» Serve un governo istituzionale che realizzi quelle riforme che non possono aspettare
Fausto BERTINOTTI in data 22 gennaio 2008
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» la legge elettorale vigente e' una buona legge.
Silvio BERLUSCONI in data 22 gennaio 2008
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» Uniti al voto con Berlusconi premier
Gianfranco FINI in data 22 gennaio 2008
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» Lascio la maggioranza. Nessun appoggio esterno. Apro la crisi di Governo. Voto subito.
Clemente MASTELLA in data 21 gennaio 2008
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» ORA NUOVO ESECUTIVO PER RIFORMA ELETTORALE
Bruno TABACCI in data 21 gennaio 2008
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» La crisi di governo e' inevitabile e credo che Prodi nelle fasi e nei modi che riterra' opportuno, non puo' non coinvolgere il Quirinale
Pier Ferdinando CASINI in data 21 gennaio 2008
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» Ora il presidente della Repubblica dovrà dimostrare, con i fatti, di essere il presidente di tutti e dovrà quindi restituire il Paese alle urne.
Roberto CALDEROLI in data 21 gennaio 2008
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Giorgia MELONI in data 21 gennaio 2008
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» Se Prodi cade serve un governo di transizione che affronti alcune emergenze.
Lamberto DINI in data 21 gennaio 2008
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Silvio BERLUSCONI in data 21 gennaio 2008
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Mauro FABRIS in data 21 gennaio 2008
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» Veltroni? Da solo vincerà nel 2500
Clemente MASTELLA in data 21 gennaio 2008
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» Con qualsiasi sistema elettorale il Pd correrà da solo
Valter VELTRONI in data 19 gennaio 2008
Intervista a Fini: delittuoso tirarla per le lunghe - «Se vincessimo noi le elezioni staremmo attenti a non fare gli errori del passato» - Il presidente di An: «In gioco la credibilità delle istituzioni, no a un governo della disperazione»
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(29 gennaio 2008) - fonte: Corriere della Sera.it - Francesco Verderami - inserita il 29 gennaio 2008 da 31
ROMA — «C’è in ballo la credibilità delle istituzioni». Ecco cos’è in gioco secondo Gianfranco Fini. Questa non è solo una crisi di governo ma «un passaggio delicatissimo in cui la politica è chiamata alla prova dinnanzi al Paese ». Perciò «lo scioglimento delle Camere e il ritorno alle urne, non è una richiesta avanzata per interessi di parte ma per tutelare gli interessi nazionali». Il leader di An ritiene che non esista «alcun margine per un nuovo governo. A meno che non prevalga la disperazione. E la disperazione è sempre una cattiva consigliera. Non ha senso oggi verificare in Parlamento se c’è la possibilità di un accordo sulla legge elettorale, dopo che per mesi la discussione sulla riforma ha messo in evidenza come non esistano aggregazioni o convergenze semmai divisioni all’interno dei poli e in alcuni casi all’interno dei partiti». Eppure il centrosinistra rinnova la disponibilità a discutere.«Io credo siano disponibili a discutere di tutto pur di evitare le elezioni. Ma oggi la priorità è un governo nella pienezza dei poteri, dotato di maggioranza politica, in grado di affrontare i problemi nazionali: sicurezza, potere d’acquisto dei salari, sofferenza delle imprese, emergenza ambientale». Però, se si andasse alle urne, il problema sarebbe rinviato solo di un anno, visto che pende il referendum elettorale. Non sarebbe quindi meglio fare la riforma adesso? «E chi gestirebbe nel frattempo le emergenze del Paese? Ora, non c’è dubbio che il nodo della legge elettorale e di un assetto istituzionale più moderno andrà affrontato e risolto. Ma alla luce delle precedenti esperienze negative, credo sia giusto valutare se dar vita a un’Assemblea costituente, eletta o nominata dal Parlamento, che non si sovrapponga e confligga con il corso politico della legislatura. Altrimenti non se ne uscirà mai». Insomma, considererebbe una forzatura se il capo dello Stato — dopo le consultazioni — non sciogliesse le Camere ma provasse con un incarico a verificare se esiste la possibilità di riformare la legge elettorale, prima di tornare al voto? «Intanto noto che tornano in auge formule e liturgie da prima Repubblica. Comunque, un mandato esplorativo è nel novero delle scelte possibili. Però mi chiedo: anche qualora l’esploratore dovesse, per il rotto della cuffia, avere un senatore in più in maggioranza su una legge elettorale purchessia, finalizzata solo ad allontanare le urne, il giorno dopo chi governerebbe l’Italia? Un governo della disperazione? No. Non credo al successo dell’esploratore, penso che si arriverà allo scioglimento delle Camere e che si voterà in aprile». Dica la verità: teme manovre dilatorie da parte del Quirinale?«Napolitano si muove nel solco delle sue prerogative. Mi sono permesso di dire al presidente della Repubblica che in una congiuntura così complessa occorre avere tutto il tempo per riflessioni meditate, ma sarebbe delittuoso per gli interessi nazionali tirarla per le lunghe con l’unico intento di trovare una soluzione purchessia, o peggio per posticipare il voto». Cosa le ha risposto Napolitano? «Non avevo dubbi sulla sua risposta ». Berlusconi ha detto che se non si andasse alle urne, milioni di persone andrebbero a Roma a manifestare. Le evoca qualcosa? «Non mi evoca nulla, ed è francamente risibile parlare di un Berlusconi che annuncia una seconda marcia su Roma. Lui ha detto una cosa che viene richiesta a gran voce dalla maggioranza degli italiani: cioè di esprimere tutto lo sdegno possibile, con una civile manifestazione, qualora la disperazione dovesse portare alla nascita di un governicchio di brevissima durata solo perché l’Unione ha il terrore di andare al voto. E sarebbe opportuno pensarci bene prima, perché si rischierebbe moltissimo». Che vuol dire? «Intanto si metterebbero a rischio gli interessi nazionali. Un governo è degno di tale nome solo se ha una maggioranza politica. Se invece in qualche modo si mettessero insieme vari segmenti del Parlamento senza prospettiva, pur di non andare alle urne, si darebbe un formidabile aiuto all’antipolitica, a coloro che parlano di una casta a difesa dei propri privilegi. È una vulgata, una sciocchezza, ma molti pensano che non si voglia andare al voto perché ai parlamentari non scatterebbe il vitalizio. L’antipolitica avrebbe il sopravvento se si proseguisse con l’accanimento terapeutico della legislatura. E se dovesse nascere un governo con questo obiettivo, gli italiani penserebbero a un’ammucchiata finalizzata solo a salvare la casta». Si potrebbe anche pensare che voi vogliate le elezioni solo perché siete certi di vincere. «Non siamo sicuri di vincere, siamo ragionevolmente ottimisti. Ma non potremo confidare solo sull’indelebile ricordo dei disastri compiuti dal governo Prodi, dovremo presentarci con un progetto credibile e innovativo». A proposito d’innovazione, Nicolas Sarkozy ha innovato la politica francese innestando nel governo personalità di sinistra. Lei, che è stato definito il «Sarkozy italiano», adotterebbe questo metodo se vincesse le elezioni? «Attenzione a non incorrere in errore: quel modello non è proponibile in Italia perché il nostro sistema è diverso. Da noi può accadere, ed è accaduto, laddove c’è l’elezione diretta, penso ai sindaci. Certo, ci sono esponenti del centrosinistra che stimo e apprezzo per le loro qualità, anche perché al contrario di Berlusconi non considero i professionisti della politica come un fatto negativo. Quanto al futuro governo italiano, se toccasse a noi, non solo dovrebbe avere non più di dodici ministri, ma non dovrebbe nemmeno esser figlio del manuale Cencelli». Sarà, ma Veltroni già vi accusa di voler costruire un «caravanserraglio» che mette insieme Mastella e Tilgher. «Intanto è ridicolo che, guardandosi allo specchio, imputino a noi i loro errori. Nel nostro schieramento c’è un’omogeneità culturale, valoriale e politica che il centrosinistra non ha mai avuto. Basti vedere cos’è accaduto nelle legislature in cui hanno governato loro. Basta vedere che fine ha fatto Prodi nel ’98 e oggi. In ogni caso il centrodestra darà vita a una coalizione che non partirà dalla sottoscrizione di un faraonico libro dei sogni di trecento pagine, ma avanzerà un programma scarno e una serie concreta di proposte». Le contestano di aver fatto una precipitosa retromarcia con Berlusconi, dopo lo scontro dei mesi scorsi. «Lo scontro c’è stato ed era relativo al nodo del Pdl e alla legge elettorale. Per quanto riguarda il Pdl Berlusconi, dinnanzi al mutamento del quadro politico, ha rinviato la discussione del progetto. Progetto che andrà ripreso. Perché — sia chiaro — il disegno unitario non è archiviato, è solo rinviato. E la probabile vittoria elettorale darà impulso all’obiettivo del partito unitario». Come dire che ripartirà nella prossima legislatura la sfida sulla leadership, e che questo determinerà un nuovo conflitto proprio mentre magari sarete al governo? «L’esperienza insegna sempre qualcosa. E l’esperienza dei cinque anni dal 2001 al 2006 deve farci riflettere, per non ripetere più certi errori. Uno di questi è stato privilegiare le visioni di partito rispetto all’interesse generale. Oggi c’è una grande aspettativa nei nostri riguardi e gli italiani saranno ancor più esigenti, anche se di cose buone con il passato governo ne abbiamo fatte tante». Dunque niente più richieste di «cabine di regia», niente più richieste di «verifiche infinite»... «...Niente più personalismi, niente più fughe in avanti... Il prossimo governo di centrodestra, se riusciremo a vincere, dovrà essere all’insegna della determinazione e della maturità». Siamo ai soliti, buoni propositi. «Provare per credere».
Fonte: Corriere della Sera.it - Francesco Verderami | vai alla pagina » Segnala errori / abusi