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Dichiarazione di Marco Giovanni REGUZZONI

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Varese (Partito: Lega) 


 

Se va giù Malpensa chiude baracca tutta la Penisola - Il Nord a convegno per salvare l’hub. La Lega attacca: tutti i dipendenti Alitalia sono a Roma, da noi solo in 68

  • (08 febbraio 2008) - fonte: La Padania - Simone Girardin - inserita il 09 febbraio 2008 da 31
    «Piú mercato, piú liberalismo, piú federalismo. Se li avessimo avuti, oggi non saremmo qui a parlare del futuro di Malpensa». Esordisce cosí, al convegno sul futuro dello scalo lombardo a palazzo Mezzanotte di Milano, il presidente della Provincia di Varese, Marco Reguzzoni. Uno che non le manda certo a dire. E che stavolta spara a zero dritto dritto sulla gestione di Alitalia «avallata dalla miopia di questo Governo». «Io rappresento il territorio dove sorge Malpensa, il Varesotto. Una provincia che da sola esporta qualcosa come otto miliardi di euro all'anno, una volta e mezzo di quanto esporta la provincia di Roma. Allora qualcuno mi deve spiegare se ridimensionare Malpensa per potenziare Fiumicino sia strategia o ignoranza. Perchè io non lo capisco». La relazione di Reguzzoni è tra le più seguite e strappa gli applausi di Diana Bracco, numero uno di Assolombarda. Anche lei come molti big del mondo imprenditoriale e istituzionale lombardo sono presenti al convegno su Malpensa. Un incontro a porte aperte organizzato in un amen dalla Camera di Commercio e che arriva a dieci giorni dalla manifestazione organizzata dalla Lega direttamente al terminal di Malpensa. Uno scalo dove, dall’anno della sua nascita, «Alitalia non ha assunto alcun dipendente» , ammonisce Reguzzoni che subito dopo rincara: «E sapete quanti sono i dipendenti di Alitalia di stanza a Malpensa? Sessantotto. Credo non servano commenti». Eppure di riflessioni, politiche, ne sono piovute a dozzine a Palazzo Mezzanotte. Ad aprire le danze il sindaco di Milano, Letizia Moratti, che chiede una moratoria di tre anni su Malpensa: «Costerebbe circa 200 milioni di euro l’anno. Sarebbero 600 milioni in tre anni per salvare un aeroporto che genera oltre 10 miliardi di utili per il Paese. Nella trattativa per Alitalia basterebbe fare un piccolo sconto sul prezzo». «Non capisco - continua il primo cittadino - perchè il governo non abbia intrapreso questa strada». Come detto sono tanti i politici presenti. C’è Raffaele Cattaneo, assessore regionale alle Infrastrutture. C’è Filippo Penati, presidente della Provincia di Milano. Ma soprattutto si vede, verso mezzogiorno per i saluti finali, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, particolarmente caloroso: «Chiedo al Governo di convocare immediatamente il Tavolo Milano. Altrimenti si fermi e blocchi la mano di Alitalia», chiosa Formigoni quasi battendo i pugni sul tavolo. «Air France? E’ come vendere al tuo maggior concorrente». E sull’offerta di Air One annuncia: «Il Tar potrebbe rimettere in corsa la compagnia ma fino ad allora, la cessione di Alitalia deve essere bloccata». Poi è un susseguirsi di incoraggiamenti al mondo imprenditoriale e politico lombardo per fare quadrato attorno a Malpensa, una risorsa «da difendere e valorizzare», infine una battuta sugli slot e le rotte a cui spetterà al nuovo ministro degli Esteri impegnarsi per riconsegnarle ad un eventuale nuovo vettore. Una riflessione che richiama la possibile candidatura del governatore Formigoni proprio alla Farnesina. la sua comparsata nel salotto di “Porta a Porta”, insolita quanto azzeccata, non è passata inosservata ai più. Proprio lo stesso Governatore non ha nascosto la possibilità di una sua candidatura alle prossime elezioni che certamente dovranno spianare la strada ad un Governo più sensibile anche a Malpensa. Altrimenti la pista Air France sarebbe sempre più libera e veloce. Con tutti relativi danni snocciolati al convegno sullo scalo lombardo. Non la pensa così Penati, altro potenziale parlamentare in lista Pd per le prossime elezioni (anche se lui smentisce: «Rimango dove sono»): «Se aspettiamo il 13 aprile finisce che Alitalia fallisce e chiude baracca pure Malpensa».
    Fonte: La Padania - Simone Girardin | vai alla pagina
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Commenti (1)

  • Inserito il 24 giugno 2008 da 2827
    Oggi è il 24 giugno 2008. Una soluzione per Alitalia non si è ancora trovata e non sembra nemmeno che qualcuno se ne interessi, almeno non tanto quanto in campagna elettorale. Ora al governo e al parlamento ci sono molti esponenti del carroccio ma il risultato qual'è? Per quanto riguarda Malpensa e Alitalia penso che la Lega abbia avuto sempre tutte le informazioni del caso per sapere cosa non andasse bene; avrebbero potuto prendere posizione tempo fa. Bonomi, compagno di partito di Reguzzoni, è stato dal 1997 al 1999 presidente della SEA (la società che gestisce Malpensa e Linate) nel periodo dell'avvio dell'hub intercontinentale, il cui progetto aveva il nome di "Malpensa 2000"; dal 2003 al 2004 è presidente della compagnia aerea Alitalia; dal 2004 è presidente della compagnia aerea Eurofly, specializzata nel settore dei voli charter; incarico che lascia a fine 2006, quando il sindaco di Milano Letizia Moratti lo riporta a guidare la società Sea (fonte Wikipedia).

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