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Dichiarazione di Lorenzo CESA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

L’ira di Cesa: "Al Senato vi faremo piangere" - La tensione fra i «ribelli» -

  • (09 febbraio 2008) - fonte: La Stampa.it - inserita il 10 febbraio 2008 da 31
    AMEDEO LA MATTINA L’ ufficio di Lorenzo Cesa in via Due Macelli sembra la «war room» di un fortino assediato. Decine di telefonate da tutta l’Italia («e ora che si fa?»). Casini che da Bologna detta la linea («calma e sangue freddo: non è detta l’ultima parola»). Totò Cuffaro che si tiene informato mentre in Sicilia guerreggia con Miccichè. Il segretario dell’Udc appare flemmatico, ha pure voglia di sorridere quando il senatore Francesco Pionati dice di essere abituato ai terremoti. «Alla Rai - ricorda l’ex giornalista del Tg1 - ne ho viste talmente tante che quello che sta succedendo oggi mi fa un baffo. Certo qualcuno sarà preoccupato. Chissà quanti pannoloni si è già cambiato D’Onofrio! Berlusconi ora deve fare bene i conti su quanti ne elegge senza di noi al Senato...». Cesa strizza gli occhi e affonda il dente avvelenato. «La mossa di Berlusconi è inqualificabile». Lo dice piano, freddamente: è consapevole che la sfida del Cavaliere mette l’Udc su un crinale pericoloso, ma è anche sicuro che, se alla fine il suo partito sarà costretto a correre da solo, allora la faranno pagare cara a Berlusconi. «Noi gli facciamo danni grossi in molte regioni. Il partito delle..., come si chiama? Ha sì, del Popolo delle libertà rischia grosso, rischia di non prendere il premio di maggioranza in 5, 6 regioni. Poi vediamo come farà a governare». Cesa fa una pausa. Aggiunge: Noi siamo al 6-7%, per cui riusciamo a superare lo sbarramento nazionale del 4% alla Camera e dell’8% al Senato in sei regioni. Dunque, riusciremo ad eleggere 30-35 deputati e almeno 15 senatori. Noi siamo tranquilli. Abbiamo detto che vogliamo stare nel centrodestra, ma in maniera autonoma. Non siamo dei vassalli, non ci sciogliamo in una indistinta lista-pentolone». Altra pausa. Occhiata a Pionati. Ripete e sviluppa il concetto di prima. «Inqualificabile, ingenerosa, poco riguardosa, un comportamento al di fuori del nostro modo di fare. Berlusconi dice che molti parlamentari dell’Udc vogliono andare con lui? Non è vero. E se c’è qualcuno che vuole seguire Giovanardi, si accomodi. Noi siamo pronti ad andare da soli. Poi, al Senato conteremo morti e feriti». Intanto dall’altra parte dell’Italia, in Sicilia, si sta consumando una parallela e furiosa lotta a colpi di scimitarra.
    Fonte: La Stampa.it | vai alla pagina
    Argomenti: udc, pdl, elezioni politiche 2008 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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