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Dichiarazione di Maurizio SACCONI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: FI) 


 

PDL: «Insieme anche in Friuli, a Treviso e Vicenza» dichiara il senatore di FI -

  • (09 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino - red. Roma - Mario Antolini - inserita il 09 febbraio 2008 da 31
    C'è una «forza oggettiva delle cose» a spingere verso il partito unico, e adesso Fini lo ha capito: Maurizio Sacconi, senatore di Fi, è sicuro che alla fine se ne convincerà anche l'Udc

    Allora, un solo partito, voi e An?
    «Non si tratta solo di noi e di An. Si tratta del progetto di Berlusconi per un grande Popolo della libertà, che si rivolge a tutti ad esclusione della Lega, nel senso che la Lega si vorrebbe porre in un rapporto federativo data la sua specificità territoriale. Però, l'invito è caldamente rivolto ovviamente in primo luogo all'Udc e nello stesso tempo ai Circoli della libertà, a tutta una serie di segmenti, come il Nuovo Psi di Caldoro, la Dc di Rotondi, altri movimenti, gruppi. Quindi non è risolvibile come somma di An e Fi».

    Uniti anche alle amministrative?
    «Credo che, se riuscirà l'obiettivo di realizzare la lista del Pdl, inevitabilmente almeno nelle elezioni più rilevanti, come nei capoluoghi (penso a Vicenza e Treviso, ma anche alla Regione Friuli Venezia Giulia) avrebbe senso riproporre questo listone».

    Il centrosinistra sostiene che Veltroni vi ha «terremotato» e solo per questo vi siete uniti...
    «Guardi, c'è una barzelletta un po' scurrile che ha per protagonisti una pulce e una elefantessa. Ci può anche essere l'illusione della pulce nei confronti dell'elefantessa, ma la realtà è un'altra. Noi stiamo cercando di accelerare, di fronte ad una accelerazione della fine della legislatura, un processo che avevamo già individuato, e che però, a differenza di loro, ci consente di tenere unita tutta la coalizione di centrodestra».

    Non l'Udc, però...
    «Non starà fuori dalla coalizione, ne sono convinto. Noi abbiamo valori condivisi: nel centrodestra lei non trova una componente filo-occidentale ed un'altra anti-occidentale, né le posizioni laiciste e anticlericali che si sono manifestate in quell'altra area. Da noi non ce ne è uno, neanche per sbaglio, che pensi che sia virtuoso il conflitto di classe. Non è un caso che loro non sono caduti sui numeri, ma per l'implosione della coalizione e questo impedisce loro di realizzare la coalizione integrale».

    Quando Berlusconi lanciò il Pdl, tre mesi fa, Fini rispose in maniera aspra: parlò di «comiche finali», disse «noi mai dentro». Secondo lei, perché ora ha cambiato idea?
    «Da un lato potrei dire con soddisfazione che le intuizioni di Berlusconi alla fine si rivelano vincenti. Potrei aggiungere che la prima intuizione vincente è stata quella di pensare che il governo Prodi fosse destinato all'implosione e che per questo era giusto tenerli sotto pressione. Se penso che qualcuno proponeva invece una riforma costituzionale in questa legislatura, cosa che avrebbe fatto vivere il governo Prodi fino al 2011...»

    Questo vale per le intuizioni di Berlusconi, ma per Fini che è cambiato?
    «È cambiata l'idea che la legislatura potesse sopravvivere. Abbiamo avuto ragione noi nel presupposto che loro non si tenessero assieme per tutta la legislatura: in fondo, Fini ci contestava questo presupposto. Ora c'è una forza oggettiva delle cose che spinge verso un soggetto politico unitario».

    Posso chiederle un commento su una malignità che gira nei Palazzi? Fini si è autopromosso a delfino?
    «La successione a Berlusconi non è un tema all'ordine del giorno: nel momento in cui lanciamo un candidato, sarebbe assurdo porci il problema di chi lo deve sostituire. Non c'è dubbio che Berlusconi risulta il leader più vitale, più dinamico e più moderno. E mi sembra che siano molte le figure che, intorno a Berlusconi, hanno una notevole credibilità. Penso, oltre a Fini, allo stesso Casini, che alla fine credo parteciperà a questo progetto. Ma penso anche a Tremonti, a Frattini, a Formigoni. Per fortuna, non mancano figure di potenziale leadership: ma credo che comunque avranno un bel po' di tempo per prepararsi».
    Fonte: Il Gazzettino - red. Roma - Mario Antolini | vai alla pagina

    Argomenti: centrodestra, pdl, elezioni politiche 2008 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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