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Dichiarazione di Michele VIANELLO

Alla data della dichiarazione: Vicesindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: PD) 


 

«Il prossimo presidente dell'Autorità ...

  • (09 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino di Venezia - inserita il 10 febbraio 2008 da 31
    «Il prossimo presidente dell'Autorità portuale dovrà dimostrare discontinuità rispetto all'attuale gestione». Sono le parole con cui il vicesindaco Michele Vianello ha stroncato l'operato del presidente del porto, Giancarlo Zacchello, durante l'incontro, organizzato da "40xVenezia", sulle tematiche della portualità. Mentre il viceministro dei trasporti Cesare De Piccoli, altro intervenuto al convegno oltre all'ex sindaco Paolo Costa, ha definito «l'attuale organizzazione del porto incoerente e incompatibile con gli scenari futuri». Ma il grande assente al tavolo era proprio l'Autorità portuale. «Zacchello ci ha fatto sapere a mezzogiorno che, alla sera, non avrebbe potuto partecipare al convegno per improrogabili impegni professionali - spiega Jacopo Molina, moderatore dell'incontro - e alla nostra richiesta di far intervenire il segretario generale ci è stato risposto che anche lui era impegnato». E ad incalzare la terna di politici ci ha pensato il pubblico che gremiva la sala della libreria Mondadori, dove si è svolto il meeting. con una sventagliata di domande, spesso "cattive", sul futuro dello scalo veneziano e sui suoi rapporti con la città. E, soprattutto verso la fine dell'incontro, la sala ha spesso rumoreggiato, mostrando di non gradire talune risposte evasive da parte dei convenuti. Che hanno tracciato un quadro fatto più di pessimismo che di speranze.«Nel 2007, a fronte di un generale sviluppo della portualità italiana, Venezia ha visto contrarsi le merci movimentate a 27 milioni di tonnellate, rispetto ai 31 milioni dell'anno precedente, con un calo particolarmente evidente sui prodotti industriali, passati da 6,5 milioni di tonnellate nel 2006 a 5 milioni nel 2007 - ha riassunto Vianello - e per il 2008 il traffico industriale, ormai residuale, conoscerà un'ulteriore recessione». D'altra parte «il porto è la seconda attività della città dopo il turismo», come ha ricordato Costa, che però ha ricordato come l'Adriatico sia uno scacchiere marginale nelle reti di traffico mondiale. "L'Adriatico movimenta 1,6 milioni di container sui 4 milioni del Mediterraneo orientale, paragonabili ai 6 milioni dell'Europa nordorientale ma poca cosa di fronte ai 19 milioni del Mediterraneo occidentale e ai 41 milioni dell'Europa nordocidentale - ricorda Costa - proprio per questo, però, le potenzialità di crescita sono enormi ma dipendono dalla possibilità di collegare i porti con le reti ferroviarie. L'alternativa è il declino». Concetti ribaditi da De Piccoli che ha dato il la alle proposte per il futuro. «Siamo in crisi, non nascondiamocelo. La chimica è in crisi e il futuro è nel commerciale e nel crocieristico, ma tenendo presente che le navi da crociera saranno sempre più grandi - ha detto il viceministro toccando uno dei nervi scoperti nel rapporto tra il porto e la città - non tutto si può mantenere e dobbiamo fare delle scelte». E se tutti si sono mostrati d'accordo sull'esigenza di espellere le grandi navi dalla laguna, meno chiari sono gli altri scenari futuri. «Il futuro è un "district park" che lavori nel retroporto ciò che arriva dai container - secondo Vianello - e per questo va realizzata una nuova Marittima prevedendo una riconversione immobiliare di quella esistente». Mentre la prima richiesta al nuovo presidente dell'Autorità portuale, secondo il vicesindaco, è che «venga finalmente approntato un nuovo piano regolatore della Marittima, che non è di competenza comunale, al posto di quello attuale che risale agli anni Trenta».
    Fonte: Il Gazzettino di Venezia | vai alla pagina
    Argomenti: sviluppo, malapolitica, soldi pubblici | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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