Ti trovi in Home  » Politici  » Silvio BERLUSCONI  »  Berlusconi: dannoso il voto a partiti diversi da Pdl e Pd -

Chiudi blocco

Altre dichiarazioni nel periodo per gli stessi argomenti



Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  - Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: FI)  - Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI) (Lista di elezione: FI) 


 

Berlusconi: dannoso il voto a partiti diversi da Pdl e Pd -

  • (09 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino - inserita il 10 febbraio 2008 da 31
    Mano tesa a Casini senza mai menzionarlo: non voglio annullarvi Il grazie a Mastella: «Ha fatto cadere Prodi, saremo riconoscenti» - Milano - L'inizio ufficiale della corsa berlusconiana non poteva contenere più simbologie di quelle concentrate ieri in un'ora di comizio a Milano. Il Cavaliere è in piazza San Babila, là dove il 18 novembre scorso si era aperta (e solo temporaneamente chiusa) la strada verso il Popolo delle libertà; ha al fianco Michela Vittoria Brambilla, che è stata investita del compito di "grimaldello" per far saltare le resistenze degli alleati più riottosi nei confronti del partito unico; pronuncia un discorso basato su un "credo" quasi religioso ripetuto ad ogni punto della lista dei valori che secondo Berlusconi rendono inevitabile il partito unico dei moderati. Un comizio più dedicato agli "affari interni" che all'attacco degli avversari. Il Cavaliere non sfugge alla questione del giorno: il Partito della libertà e i suoi alleati. Gli uomini e le donne dei Circoli della libertà dalla platea e sulla strada provano a far sapere come la pensano: «No Mastella, no Mastella». Ma Berlusconi li gela: «Dobbiamo ringraziarlo, se non ci fosse stato Mastella, il signor Prodi sarebbe ancora lì. La riconoscenza è un valore, e va applicata anche in politica». Porte aperte, quindi. E Casini? «Da quest'orecchio non ci sento», replica a una signora che grida il nome del leader Udc. Non lo nomina mai, ma i riferimenti si sprecano. È a lui che si rivolge per rassicurarlo: «Non abbiate timore, non vogliamo annullare la vostra sigla. Il 2 dicembre di un anno fa in piazza a Roma c'erano anche gli elettori dell'Udc con le loro bandiere; là gli eletti avrebbero dovuto capire che gli elettori erano molto più avanti di loro». E spiega cosa attende chi deciderà di aderire al Pdl: «Faremo un gruppo parlamentare unico, prodromico di un'unica grande formazione: chi ha idee avrà spazio per proporle, e vincerà la democrazia». Basterà a convincere Casini? Berlusconi è fiducioso: «Riusciremo a convincere anche chi adesso non lo è. Invitiamo tutti coloro che si riconoscono nel Ppe, i nostri valori di riferimento sono quelli». Ma è proprio sui valori e sul metodo che Casini lamenta scarsa condivisione. «Ma se li abbiamo enunciati fin da quando siamo scesi in campo - replica il Cavaliere -: democrazia e libertà di culto, di associazione, di impresa, di mercato. Crediamo nella famiglia fondata sull'unione di un uomo e una donna, nei valori cristiani della vita, della solidarietà, della tolleranza, nel rispetto dei più deboli. Vogliamo vivere in un Paese che abbia la passione per la famiglia, il lavoro, la Patria». Fa molto «Dio, Patria e famiglia», ma poco importa. Sistemati i valori, tocca al "metodo": «Ho tentato da sempre di creare un unico grande movimento di tutti i moderati italiani. Ci ho provato con la federazione, con i vertici dei leader, con l'Officina del programma.Mancava sempre qualcuno. Il frazionamento della politica è un male, ma la colpa non è della legge elettorale». Nel mirino finiscono i regolamenti parlamentari fissati dai presidenti di Camera e Senato, che hanno consentito la proliferazione dei gruppi. Cosa che non si ripeterà, ovviamente, nella prossima legislatura: così chi pensa di «fare il furbo» dopo le elezioni è avvertito. Della categoria non fa parte la Lega. Berlusconi annuncia che il partito di Bossi correrà federato al Pdl solo al Nord: «Ancora una volta ho riscontrato la lealtà della Lega nei nostri confronti; Bossi mi ha confermato che presenterà il simbolo solo dove è forte, e darà spazio a noi dal Lazio in giù». Il "male" dell'Italia sono invece i micropartiti; e anche i partiti che micro non sono, ma non hanno speranze di poter vincere le elezioni. Berlusconi è drastico: «Il voto dato a forze politiche diverse dal Pdl e dal Pd è pericoloso, perché dà forza a chi vuole contrastare le iniziative che questi due partiti vogliono prendere nell'interesse di tutti». Inutile sprecare il voto, quindi. Ad esempio, puntando su Tabacci e la Rosa bianca: «A Milano alle ultime elezioni ha raccolto 700 voti, praticamente quelli della sua famiglia e dei fornitori. Io ne ho avuti 56 mila», è lo sprezzante calcolo del Cavaliere. E siccome con i numeri in politica non si scherza, a scanso di equivoci annuncia l'intenzione di mandare in tutte le sezioni elettorali un esercito di 120mila «difensori della volontà dei cittadini», perché non ci siano più brogli nelle urne. Berlusconi non vuol correre rischi, stavolta: «La sinistra ha messo in ginocchio l'Italia, noi diciamo "Italia rialzati"».
    Fonte: Il Gazzettino | vai alla pagina
    Argomenti: mastella, pdl, elezioni politiche 2008, coalizioni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
    » Segnala errori / abusi
    Pubblica su: share on twitter

 
Esporta Esporta RSS Chiudi blocco

Commenti (0)


Per scrivere il tuo commento devi essere loggato