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Dichiarazione di Emma BONINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: La rosa nel pugno)  -  Ministro  Commercio internazionale, Politiche europee (Partito: RnP) 


 

«Noi vogliamo battere la destra, come il Pd»

  • (15 febbraio 2008) - fonte: L'Unità - inserita il 16 febbraio 2008 da 31
    Ministro Bonino, dopo l’incontro di mercoledì con Veltroni oggi (ieri, ndr) ne avete avuto un altro con Bettini. Oltre ai toni cordiali, la trattativa a che punto è? «Oggi non sono andata personalmente, ma mi risulta che non ci sia nulla di nuovo. Mercoledì ciascuno di noi ha espresso le proprie convinzioni nell’interesse comune di battere una coalizione di centrodestra che ricorda il tormentone "a volte ritornano". Siamo profondamente convinti del valore aggiunto che può rappresentare una lista Emma Bonino, come si vede dalle significative adesioni, siamo già a 500, da Gad Lerner a Gian franco Pasquino, che in queste ore stanno giungendo al nostro appello per la disponibilità ad accettare una candidatura, simbolica o piena, in tale lista. E sono riconoscente a tutte e a tutti quelli che autonomamente si stanno muovendo in questo senso: da Miriam Mafai a Irene Bignardi da Andrea Ichino a Mario Pirani e a Gianpaolo Fabris e ai tanti altri che hanno persino aperto una casella mail per le adesioni: pdelistabonino@libero.it». Pensa che ci sarà un accordo alla fine tra voi e il Pd? «La palla è nel campo di Veltroni, da lui aspettiamo una controproposta concreta. Il programma sarà il modo più chiaro per capire quali saranno le vere posizioni del Pd sui grandi temi,a partire dalla laicità. E questo non per essere laicisti, ma per essere dei "laici adulti" nella concretezza dell’attività legislativa e politica. Sottolineo peraltro che il Pd ufficialmente da solo non va più: sarà accompagnato dalla lista di Di Pietro. E allora perché non anche da una Lista Bonino? Troppo riformatori? Troppo maggioritari? Troppo piccoli? Troppo spigolosi? Troppo onesti? Credo che abbiamo dimostrato di non essere né rissosi, né ricattatori, né trasformisti». C’è una pregiudiziale su Pannella? «Non mi risulta una pregiudiziale esplicita. Da Veltroni non c’è stato nessun riferimento a questo». Se resterà il diniego per una alleanza esplicita, accetterete di correre nelle liste Pd? «Dal Pd non è arrivata una proposta in questo senso, solo un approccio. Non ci è stato detto quanti posti in lista, dove, come, con quale programma e statuto. Lo stesso Veltroni ha riconosciuto che la sua non era ancora una proposta ma solo un approccio. Quando la proposta arriverà la studieremo bene». Un ministero per i radicali potrebbe sbloccare la trattativa? «Ripeto, una proposta non c’è, nemmeno questa». In caso di mancato accordo, avete pensato ad alleanze alternative, magari con i socialisti? «Di sicuro ci sarò, mica penso di chiudermi in convento. Ci saranno le liste a livello nazionale e anche la mia candidatura a sindaco di Roma, penso che potrei essere un ottimo sindaco. Quanto ai socialisti, loro sfortunatamente hanno fatto la scelta della costituente, ma tutto è in movimento e di qui al 10 marzo si possono aprire tanti scenari». Come valuta il clima che si è creato sull’aborto e sulla libertà delle donne? Si aspettava questi rigurgiti? «E’ dal 2001 che cerchiamo invano di suonare un campanello d’allarme sul clima che si stava preparando sulle questioni etiche. Dopo è arrivata la legge 40 e l’interventismo a gamba tesa delle gerarchie ecclesiastiche durante il referendum del 2005. Non mi stupisce che in un tale clima di caccia alle streghe si sia arrivati all’incursione ordinata dalla Procura di Napoli sulla base di una segnalazione anonima». A chi attribuisce la responsabilità di questo clima? «Ad essere sinceri, più ancora che il Vaticano, molta responsabilità si deve attribuire a certi rimestatori "cattolicisti " che hanno pensate sempre a cavallo fra il moralismo gratuito e la speculazione politica, come Giuliano Ferrara e Savino Pezzotta. E che abitano perennemente nei media. E poi pesano molto la timidezza e la soggezione di molti laici, o presunti tali, in particolare nel centrosinistra». La vicenda di Napoli può essere l’inizio di una pericolosa deriva? «Temo di sì. E che si sia davvero in "zona Cesarini" per reagire».
    Fonte: L'Unità | vai alla pagina
    Argomenti: partito democratico, legge 194, aborto, alleanze, Candidature, cattolici, radicali al Governo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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