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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

I sindacati: «Investire di più sul territorio»

  • (22 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino Ed. Venezia - Maurizio Dianese - inserita il 23 febbraio 2008 da 31
    Ieri due convegni di Cgil e Cisl su sanità e nuovo ospedale. Chiesto un Osservatorio permanente. Il sindaco Cacciari: «Basta con la politica in corsia» Mestre__ Si sprecano i convegni sulla sanità. E soprattutto sul nuovo ospedale di Mestre. Due in un giorno solo. La Cisl la mattina, la Cgil il pomeriggio. Il nuovo ospedale di Mestre - ha spiegato nella sua relazione Mara Bollato della Cisl - è "punto di riferimento per l'intervento sulle acuzie e sulla diagnostica di più alto livello specialistico" e questo induce ad una riflessione complessiva sull'assetto della sanità nell'intera provincia. Vuol dire prima di tutto razionalizzazione, - che si traduce in una formula: "area vasta". Il che vuol dire che non si può più ragionare sul campanile, con tanti ospedali sparsi ovunque, ma che bisogna ragionare per blocchi di popolazione. Prendiamo Cardiochirurgia. L'Organizzazione mondiale della sanità - ha ricordato Mara Bollato - indica in un milione e mezzo di abitanti il bacino di utenza per un reparto di Cardiochirurgia. E allora quali logiche hanno portato ad averne due - Mestre e Mirano - nel raggio di pochi chilometri? La risposta la conoscono tutti, anche se la Cisl non ha il coraggio di dirlo: la spiegazione è squisitamente politica. E' ovvio che bastava Cardiochirurgia a Mestre, ma l'allora Pci e poi Ds e ora Partito demnocratico ha sempre battagliato per Mirano perchè il primario, Piero Pascotto, era legato al partito. Punto. Altra spiegazione non c'è mai stata. E così è andata anche per tutto il resto, in tutto il Veneto, basta cambiare i nomi dei partiti e dei primari. La Cisl, oltre a proporre la razionalizzazione degli ospedali, punta sull'integrazione, nei Distretti, dell'assistenza sociosanitaria.Due concetti che il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari , ha ripreso nel convegno della Cgil del pomeriggio. Cgil che, bisogna ricordarlo, è sempre stata contraria, anzi ferocemente contraria al nuovo ospedale di Mestre e ieri ha tenuto il suo primo convegno sul nuovo ospedale lanciando l'idea di un Osservatorio permanente sul nuovo ospedale. Perchè, siccome gli è andata storta e non è riuscita a fermarlo, adesso prova a tenerlo sotto tiro. Ricordando che la sanità non vive solo di ospedali, ma anche di tanta prevenzione sul territorio. Novità? Zero. La novità è che la Cgil vorrebbe reintrodurre il cosiddetto controllo democratico che poi, stringi stringi, vuol dire far tornare la politica alla grande nella sanità. Non che adesso le cose siano cambiate di molto, nel senso che la politica è ancora onnipresente, ma è finita l'era dell'assemblearismo per cui tutti parlavano di tutto e parlavano soprattutto quelli che non distinguevano un bisturi da una lambretta. "Per carità. Ve l'immaginate se le decisioni sulla sanità tornassero in capo ai Consigli comunali? Vogliamo scherzare?" - ha tagliato corto il sindaco. E non è l'unica stecca sui denti che Cacciari ha tirato alla Cgil. Perchè sul project financing e cioè sul connubio tra pubblico e privato nella sanità - che la Cgil vede come il fumo negli occhi - il sindaco dice chiaramente che "bisogna andare su quella strada. Per convinzione e non per necessità." Certo, stando con gli occhi bene aperti. La Cgil dice esattamente questo: teniamo d'occhio i privati. E puntiamo ad investire sul territorio e cioè "oltre" l'ospedale. E Ferdinando Terranova, docente di tecnologia dell'Architettura alla Sapienza di Roma, ha spiegato come. Il futuro - ha detto - è nella Casa della salute, uan struttura di base che mette assieme le strutture sanitarie - i medici di famiglia - con quelle sociali, cioè la rete di servizi dei Comuni. Dunque, tutta la medicina di base si fa sul territorio e all'ospedale restano solo le acuzie. Vuol dire che si entra in ospedale solo quando si rischia di morire e, una volta, rimesso in sesto, dall'ospedale si esce, nel giro di pochi giorni.Maurizio Dianese
    Fonte: Il Gazzettino Ed. Venezia - Maurizio Dianese | vai alla pagina
    Argomenti: sindacati, sanità, comune venezia mestre, ospedali | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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