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Dichiarazione di Achille VARIATI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Veneto (Gruppo: L' Ulivo) 


 

Achille Variati si candida a sindaco di Vicenza

  • (25 febbraio 2008) - fonte: Uff. stampa PD - Vicenza - inserita il 26 febbraio 2008 da 31
    «Noi, tutti noi, siamo la primavera che sta arrivando. E nessuno può fermare la primavera». Si conclude così il discorso con cui Achille Variati, capogruppo in consiglio regionale del Partito Democratico, ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Vicenza: davanti a una folla di sostenitori, sabato 23 febbraio, poco dopo mezzogiorno, nel piazzale della Vittoria di Monte Berico. Variati ha dunque sciolto la riserva sulle sue scelte politiche: mettersi a disposizione della città, come gli era stato chiesto dal Partito Democratico provinciale e da alcuni appelli firmati da cittadini di Vicenza, oppure correre per un seggio in Parlamento, come gli aveva prospettato il segretario regionale del PD Paolo Giaretta. Con il suo annuncio, atteso da giorni, l’attuale capogruppo regionale del PD si candida quindi alle primarie per il sindaco organizzate dal centrosinistra. Domenica 2 marzo, dalle 9 alle 19, i vicentini potranno, per la prima volta nella storia della città, scegliere il candidato sindaco chiamato all’ambiziosa sfida con il centrodestra berico: riconquistare, dopo dieci anni, il governo di Vicenza. Fin dal discorso di sabato, la campagna elettorale di Achille Variati ha premuto sul pedale dell’innovazione: un luogo simbolico, il piazzale di Monte Berico, che sovrasta la città e che è intitolato alla Vittoria; un annuncio fatto all’aperto, in mezzo alla gente, e non in una sede di partito; una scenografia di impatto, con in evidenza slogan (“Ritorna il futuro”) e simbolo della campagna (una rondine); cartelli innalzati dai sostenitori; una scelta musicale non scontata, con il Vasco Rossi di “Cosa succede in città” a fare da colonna sonora. Sulla stessa linea si è mosso il discorso di Variati: non un elenco di cose da fare, ma la proposta di un progetto di rinnovamento imperniato su tre parole, sfida, politica, città. Un manifesto della buona politica, quella al servizio della comunità, contro «i troppi anni di malapolitica e clientelismo che hanno ingessato Vicenza: una città in cui si respirava futuro, e che oggi è soffocata dallo smog». Particolare curiosità aveva destato, sui giornali, l’anticipazione del titolo del discorso: “Una rondine non fa primavera”. Il mistero è stato sciolto dallo stesso Variati, nella parte conclusiva del comizio. La rondine, simbolo della sua campagna, «non è maestosa. Non è superba. Non è rapace. Non incute timore. Ma quando ritorna annuncia la fine dell’inverno, e l’aprirsi di un nuovo futuro. “Una rondine non fa primavera”, diranno i cinici, e magari è vero. Ma quando migliaia di rondini tornano a volare sulla città, i cinici non hanno più parole. E chi pensava che l’inverno dovesse durare per sempre, deve ricredersi. Quando migliaia di rondini tornano a volare sulla città, è l’annuncio che la primavera è davvero arrivata». Un invito, chiaro, alla mobilitazione di tutti i democratici.
    Fonte: Uff. stampa PD - Vicenza | vai alla pagina
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