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Dichiarazione di Livia TURCO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: L' Ulivo)  -  Ministro  Salute (Partito: DS) 


 

"Con tutta la gente che ha salvato a Umberto darei il Nobel per la vita” - Intervista

  • (25 febbraio 2008) - fonte: la Repubblica - inserita il 25 febbraio 2008 da 31
    «Umberto Veronesi meriterebbe il premio Nobel per la vita, dopo tutte le persone che ha salvato dal cancro. È grave dichiarare che il documento della Federazione degli Ordini Medi­ci è un falso, un'affermazione dettata forse dall'imbarazzo. Se la Chiesa ha fiducia in sé stessa abbia fiducia nel dialogo». Livia Turco commenta l'at­tacco frontale dell'Avvenire, quotidiano della Conferenza Episcopale italiana, che ieri ha attaccato frontalmente la can­didatura di Umberto Veronesi a capolista del PD in Lombardia e il documento approvato dalla Federazione degli Ordini dei Medici.__ L'Avvenire parla dell'antro­pologia libertaria del prof Veronesi.__ «Non so quale sia l'antropologia di Umberto Veronesi, ma so che ha salvato migliaia di vite, soprattutto di donne, ha dato impulso alla ricerca ottenendo risultati straordinari, è un punto di riferimento dell'oncologia in Italia ed all'estero. Gli italiani si fidano di lui. La sua visione antropologica è l'amorevolezza verso le persone che soffrono».__Cosa pensa dell'editoriale di Roberto D'Agostino sull'Avve­nire? «Le sue considerazioni contro Veronesi riportano al punto fondamentale del conflitto che è in corso. Lui è convinto che esi­sta un pensiero etico unico, una cultura della vita proposta attraverso dottrine "compiute", pen­sieri forti e assoluti, che non ten­gono conto delle persone che vi­vono la loro realtà di sofferenza. Noi, invece, siamo convinti che la promozione della vita parte dalle persone e dalla loro con­cretissima umanità, senza voler imporre il nostro pensiero ad al­tri».__ L'Avvenire ha iniziato la campagna elettorale?__ «Il giornale dei vescovi italiani è libero di valutare le candidatu­re politiche o i documenti della Federazione degli Ordini dei Medici, ma se la Chiesa cattolica ha fiducia in sé stessa deve ave­re fiducia nel dialogo».__ Ma scrivere che il documento della Federazione degli Ordini dei medici è un falso!__ «È un modo di liquidare la questione in modo offensivo. Sarebbe stato meglio che il gior­nale si ponesse degli interrogativi sul perché di un documento cosi. Sono stupita dal fatto che abbia tentato di minarne l'au­tenticità sulla base di una cultu­ra del sospetto che è immotiva­ta. La Federazione non è né di destra né di sinistra e ci sono va­ri presidenti di Ordine che sono obiettori di coscienza. Forse la Cei non vuole misurarsi in un di­battito pacato».__ La Federazione invece è di­sponibile?__ «La Federazione è innanzitut­to un'autorità morale, garante della professione medica eser­citata in scienza e coscienza, nel pieno rispetto della salute delle persone. Loro vivono con i pa­zienti tutti i giorni e quindi han­no diritto ad esprimere il loro pensiero. Che si misurino su te­mi come la prevenzione dell'a­borto, la tutela della maternità, la pillola del giorno dopo, la Ru486 e la diagnosi preimpian­to degli embrioni necessari per la fecondazione assistita, non solo è lecito ma doveroso. Il con­fronto non si può limitare a quello tra partiti politici e Chie­sa cattolica, ben venga un inter­vento più continuo anche dei medici che assistono e curano».
    Fonte: la Repubblica | vai alla pagina
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