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Dichiarazione di Davide ZOGGIA

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Provincia Venezia (Partito: DS) 


 

Porto: "Non è possibile continuare a non fare niente per Porto Marghera"

  • (28 febbraio 2008) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - inserita il 29 febbraio 2008 da 31

    "Non abbiamo capito, nei rari contatti che il ministero dell'Ambiente ci ha concesso, quali siano gli ostacoli al bilanciamento cvm/pvc" è stata forse questa la frase che meglio sintetizza il convegno organizzato dalla Uil sul futuro della chimica a Porto Marghera, concluso dall'intervento del segretario nazionale Luigi Angeletti.
    Ma la frase, pronunciata in una sala dell'hotel Ramada di Mestre gremita da oltre trecento persone, non è di un sindacalista bensì di Diego Carmello, amministratore delegato della Ineos, l'azienda che 8 anni fa aveva lanciato il progetto del bilanciamento come base del rilancio della chimica veneziana. La stessa presenza di Angeletti fa il paio con l'intervento su Porto Marghera del segretario nazionale della Cisl Raffaele Bonanni di un paio di giorni fa, mostrando finalmente un interesse dei vertici nazionali del sindacato per una questione che non può avere solo rilevanza locale. E il segretario della Uil annuncia che si incontrerà con il premier Romano Prodi per caldeggiare un decreto che prenda una decisione sul progetto della Ineos.
    "Il problema va posto su un tavolo nazionale anche perché a livello locale c'è unità di intenti - ha detto Angeletti - e l'accordo politico tra amministrazioni locali di colore diverso rende possibile una decisione anche se siamo in campagna elettorale."

    "Porto Marghera rappresenta il 45 per cento della chimica italiana e il trattamento che ha ricevuto dalla politica è l'esempio di tutto quello che non si dovrebbe fare nel nostro paese" ha ricordato dal palco anche il presidente provinciale Davide Zoggia "e il rammarico più grande è che su Marghera non ha saputo dare risposte nemmeno la parte riformista del governo, del mio governo".
    Altro tema caldo toccato da Zoggia è quello della portualità. "Non è possibile continuare a non fare niente per la portualità e la logistica a Marghera - ha chiosato il presidente provinciale - altrimenti le imprese scappano".

    E sulla fuga delle imprese ha rincarato la dose l'assessore regionale al territorio Renzo Marangon, che lunedì presenterà in giunta una proposta di richiesta a Roma affinché il petrolchimico venga considerato area di riqualificazione industriale di interesse nazionale.
    "Un megawatt di energia elettrica costa 92 euro ad un impresa di Marghera, 50 euro in Germania e poco più di 40 in Francia e l'ho saputo da un'impresa che da Porto Marghera se ne è andata - spiega Marangon - mentre negli ultimi anni sulla situazione della chimica veneziana sono state prodotte solo carte". Concetti ribaditi anche da parte sindacale. "I paesi produttori di materie prime stanno mettendo in campo una concorrenza formidabile alla chimica occidentale - argomenta Augusto Pascucci, segretario nazionale della Uilcem - mentre a Marghera la spesa di 1200 miliardi delle vecchie lire per il miglioramento ambientale e l'innovazione è stata vanificata dalla mancanza di una celere concessione di autorizzazioni nazionali".

    E Marghera, secondo Angeletti, è la cartina di tornasole del fallimento di una classe politica. "L'Italia si è impoverita non per circostanze esterne, ma per una serie di decisioni sbagliate e idee cretine come quelle che hanno bloccato il rilancio della chimica veneziana" ha concluso il segretario Uil.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre | vai alla pagina
    Argomenti: sindacati, comune venezia mestre, chimica, industria, Porto Marghera, provincia di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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