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Dichiarazione di Fausto BERTINOTTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Rifondazione comunista - Sinistra europea)  - Assessore Regione Lazio (Partito: CEN-SIN(LS.CIVICHE))  - Pres. Camera   (Lista di elezione: PRC) 


 

Sì al reddito sociale per i giovani, no alle Grandi opere

  • (03 marzo 2008) - fonte: ilsole24ore.com - inserita il 05 marzo 2008 da 31
    «Prendiamoci questo arcobaleno, mettiamoci dentro tutti i nostri simboli, le nostre storie, le persone e i loro diritti, facciamone il nostro orizzonte, il nostro rinascimento, il nostro futuro colorato contro il nero». Giornata di applausi quella di ieri di Fausto Bertinotti all'Ambra Jovinelli di Roma, dove il leader della Sinistra arcobaleno ha dato lo start ufficiale alla campagna elettorale, spiegando per oltre 90 minuti cosa è la nuova sinistra, il suo programma e la sua ragione di esistere. Una Sinistra arcobaleno, ha detto Bertinotti, in recupero, anche se «siamo sottoposti a un bombardamento delle comunicazioni di massa che in Italia vuol far credere che ci siano soltanto due partiti con una operazione insidiosa e pericolosa per la democrazia». C'è il rischio, dunque, di cancellare gli altri partiti, «a partire da questa sinistra». E annuncia una grande manifestazione contro il servizio pubblico televisivo, per la »falsificazione messa in atto dai grandi mezzi di comunicazione che vede solo due partiti correre alle elezioni».
    Rispondendo questa mattina al Gr Parlamento sui conti in tasca del Sole 24 Ore sui costi che il programma elettorale della Sinistra arcobaleno ha per il sistema delle imprese ironizza: «Allora non diamo gli aumenti contrattuali», «Propongo a 24 Ore di cancellare i salari, così chissà quanto risparmiamo...». Poi risponde: «Il programma della Sinistra l'Arcobaleno può avere delle incompatibilità economiche, ma questo è un problema anche del Partito democratico che non ha copertura di bilancio, così come per il Popolo della Libertà. Ciò che è importante è la direzione di marcia, poi puoi dire che le cose sifanno gradualmente».
    Nel programma della Sinistra arcobaleno, in 14 punti, si parla di riduzione della pressione fiscale per i redditi più bassi, ma parlare genericamente di abbassare le tasse, ha detto oggi Bertinotti, nel corso dell'intervista a Gr Parlamento, senza affrontare la questione dell'evasione fiscale è demagogia. Bertinotti ha ricordato che nel nostro Paese «c'è ancora una parte importante della popolazione che non le paga quasi per niente» e la stima dell'evasione si aggira fra i 100 e i 200 miliardi». Per questo una generica promessa di abbassare le tasse per tutti «è una proposta immorale».
    Il programma parte dalla sicurezza sul lavoro, con la richiesta di una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero a 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari e l'immediata approvazione dei decreti attuativi del testo unico sulla sicurezza sul lavoro.
    Si chiedono più controlli e severità per le imprese che trasgrediscono le regole. Si passa, poi, alla lotta alla precarietà (rafforzamento articolo 18, cancellazione dall'ordinamento di Co.co.co, co.co.pro e false partite Iva). Sul fronte del lavoro si punta anche a un salario minimo di mille euro netti, a un meccanismo di recupero automatico annuale dell'inflazione reale, a un aumento delle detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra arcobaleno vuole anche introdurre un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo. Diminuzione della pressione fiscale sui redditi più bassi dal 23 al 20%, aumentando la tassazione delle rendite finanziarie al 20 per cento. Prevista una redistribuzione del tesoretto ai lavoratori dipendenti. No all'Ici prima casa per le case non di lusso per chi ha reddito medio-bassi. Nel programma riconoscimento delle unioni civili, difesa della 194, taglio alle spese per gli armamenti, patto per il clima, investimenti nella scuola e nella ricerca, taglio ai privilegi della politica, informazione libera.

    In tema di infrastrutture, per la Sinistra arcobaleno le grandi opere di cui il Paese ha bisogno sono la messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e idrogeologico, investimenti per migliorare il trasporto dei pendolari e la mobilità in città con nuove metropolitane, linee tranviarie ed energia pulita. No a progetti come il Ponte di Mesina, il Mose a Venezia, la Tav in Val di Susa, sì a interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie al Sud e potenziamento dei valichi alpini. Nei prossimi 5 anni mille treni per i pendolari.
    Dal palco ieri ha fatto una riflessione critica sul passato recente. «Sì, non è andata bene l'esperienza del governo Prodi. Certo abbiamo fatto delle cose buone, ma non abbiamo saputo rispondere alla domanda di cambiamento del Paese e oggi ripartiamo da qui».
    Nei rapporti con il Pd il candidato premier della Sinistra arcobaleno ha ribadito il suo no «ai fratelli-coltelli», ma non ha risparmiato critiche sulla scelta delle candidature di Veltroni e, in particolare, sul progetto di mettere in lista rappresentanti del mondo del lavoro e dell'impresa. «Su certi temi non ci può essere "e-e" ma "aut-aut" o si sta con i lavoratori o no per questo noi siamo di parte perché altrimenti parlando di interesse generale si finisce per essere dalla parte soltanto dei dominatori». Critica diretta, poi, alla candidatura del presidente di Federmeccanica Massimo Calearo: «non so come venga in mente al Pd di candidarlo...».

    Fonte: ilsole24ore.com | vai alla pagina
    Argomenti: lavoro, sinistra arcobaleno, elezioni politiche 2008, programmi elettorali, tav | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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