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Dichiarazione di Marco CELLAI

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Toscana (Gruppo: AN) 


 

Una pessima gestione - Intervista

  • (04 marzo 2008) - fonte: opinione.it - inserita il 04 marzo 2008 da 31

    Lo scorso 17 febbraio si è svolto - a Firenze - il referendum consultivo per la valutazione del progetto della tramvia: un momento di confronto oltre il tradizionale confine delle fazioni politiche che ha visto una buona partecipazione da parte dei cittadini ed un esito tutt’altro che scontato, che certamente dovrà essere comunque tenuto in considerazione dagli amministratori locali. Malgrado il mancato raggiungimento del quorum, infatti, è da registrare una prevalenza dei “Sì”, ovvero dei contrari. L’opera in questione si sviluppa su tre linee e comprende una tratta complessiva di 30 chilometri, 40 fermate già individuate ed un costo di oltre 700 milioni di euro. L’accordo, firmato nel 2005 con il colosso francese Ratp, prevede il collegamento delle diverse aree metropolitane: la linea 1 congiungerà Scandicci alla stazione di Santa Maria Novella; la linea 2, quella più discussa anche in sede di voto, congiungerà l’aeroporto di Peretola a Piazza della Libertà, attraversando Piazza Duomo; la linea 3, infine, è divisa in due tratte e servirà l’area dell’ospedale di Careggi, della Fortezza da Basso, di Bagno a Ripoli e di Rovezzano. I lavori, già iniziati da alcuni mesi in buona parte delle tratte interessate, dovrebbero concludersi entro il 2011.
    Ha fatto molto discutere - anche in seguito alle dichiarazioni di personalità come Vittorio Sgarbi e Franco Zeffirelli - l’idea di vedere trasformato il patrimonio artistico della centralissima piazza del Duomo, punto interessato dal passaggio della linea 2. La tramvia, discussa per oltre due anni in tutte le sedi istituzionali, non ha mancato di alzare un vespaio di polemiche e di contrapposizioni in città: alle proposte della giunta comunale si sono contrapposti i tanti comitati popolari, contrari alla realizzazione del progetto e supportati nella mobilitazione da partiti di vario orientamento e personaggi politici di rilievo cittadino. Tra questi figura il consigliere regionale di Alleanza Nazionale Marco Cellai, da sempre critico verso il progetto.
    Consigliere, qual è il suo giudizio complessivo sull’opera?
    “E’ un’opera sbagliata dal principio poiché l’Amministrazione Comunale pretende di adeguare la città alla tramvia invece di scegliere un sistema di trasporto compatibile con la configurazione della città e il tessuto urbano di Firenze. Inserire un vero e proprio treno della lunghezza di 32 metri in strade, come quelle di Firenze, di dimensioni spesso piccole o medie significa devastare e stravolgere intere zone ed interi quartieri, e sottoporre la città ad una cantierizzazione assurda, dai tempi incerti e con risultati scarsi in termini di diminuzione del traffico privato e dell’inquinamento. Inoltre per lunghi tratti il treno viaggerà in sede protetta da cordoli che costituiranno vere e proprie barriere architettoniche, alle quali si aggiungeranno numerosissimi pali, piuttosto alti, necessari alla sua alimentazione, con l’abbattimento di centinaia di alberi. E’ un’opera costosissima, senza alcuna certezza sui tempi di realizzazione, che darà pochi risultati in termini di lotta all’inquinamento da traffico, ma che in compenso toglierà a Firenze la sua bellezza unica al mondo”.
    Tra le proposte alternative la più gettonata è stata quella della micro-metropolitana che, secondo i tecnici dell’Università di Firenze, sarebbe più economica, più veloce e meno ingombrante. Qual è il suo parere in merito?
    “Di certo è un’opzione decisamente più rispondente alle caratteristiche della città, che ad oggi è stata scartata senza un adeguato approfondimento. La possibilità di andare al di sotto della superficie rappresenterebbe di certo un vantaggio sotto tutti i punti di vista e deve essere assolutamente tenuta in considerazione”.
    Se è vero che il referendum ha avuto solo un valore consultivo, essendo già aperti molti cantieri, è comunque da sottolineare una discreta partecipazione alle urne: hanno infatti votato il 39,36% degli aventi diritto (124.253 su 315.641) e, per la linea 2, si è registrata una prevalenza dei Sì con il 53,86%, ovvero un’espressione di contrarietà alla realizzazione del progetto. Pensa che possa essere un segnale rilevante?
    “E’ un segnale importante, sintomo di una cittadinanza che ha capito che coloro che si propongono di fare questa rivoluzione del trasporto pubblico si sono imbarcati in una cosa più grande di loro. Col rischio che a pagarne le conseguenze siano Firenze e i fiorentini. L’Amministrazione Comunale è stata nettamente bocciata”.
    Da più parti si è accusato il sindaco Domenici di aver portato avanti a testa bassa il progetto della tramvia, facendone una questione di appartenenza politica. Lei è d’accordo?
    “Il Sindaco dapprima si è lamentato demagogicamente dei soldi spesi per un referendum inutile, salvo poi mettere in campo tutto quanto gli è stato possibile per far vincere il fronte del no. Evidentemente credeva di vincere e mettere a tacere tutti coloro che osteggiavano la tramvia. Invece ha perso mettendo ancora di più a nudo la fragilità di un’opera sbagliata e favorendo chi, come noi, vuole fermare un progetto che, in questi termini, non merita di andare avanti.”

    Fonte: opinione.it | vai alla pagina
    Argomenti: infrastrutture, Comune, patrimonio artistico | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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